L'IMBOSCATA - L'eliminazione non è l'unica brutta notizia, ce ne sono altre cinque. Allegri al capolinea: ecco perchè Agnelli dovrebbe ringraziarlo e salutarlo. Pronto il sostituto. La buona notizia: il presidente prepara una Juve più forte

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.

19.04.2019 00:03 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - L'eliminazione non è l'unica brutta notizia, ce ne sono altre cinque. Allegri al capolinea: ecco perchè Agnelli dovrebbe ringraziarlo e salutarlo. Pronto il sostituto. La buona notizia: il presidente prepara una Juve più forte

Se pensate che l'unica brutta notizia sia stata l'eliminazione dalla Champions, siete in errore. Le brutte notizie sono numerose. Inevitabile cascame della sconfitta maturata all'Allianz contro l'Ajax.

La prima: l'esclusione dalla semifinale europea ha prodotto il crollo del titolo Juventus in Borsa. Roba a due cifre: - 17% .

La seconda: perdendo l'accesso alla semifinale, la Juventus ha perso anche 13 milioni di euro, senza contare la “proiezione“ futuribile della cosa. Diciamo una quarantina di milioni. .

La terza: potendo contare su risorse inferiori a quanto non fosse ipotizzabile (accesso per lo meno alle semifinali) il mercato che verrà della Juventus sarà in tono minore. Non dico che non ci sarà mercato. Dico che alcuni “nomi“ inseguiti non si accaseranno a Torino.

La quarta: la sconfitta contro l'Ajax ha messo in evidenza che in almeno un reparto, la difesa, della Juve è da rifare. Chiellini è sovente ai box. Senza Chiellini,va in scena (sovente) un Bonucci in sofferenza. E quanto a Rugani: buon giocatore che non diventerà mai l'erede di Chiellini. Servirebbe De Ligt . Era già difficile prima. Immagino che adesso la scalata all'olandese rappresenti un Everest. Non mi addentro sui nomi. Oggi nessuno è in grado di ipotizzare dove la Juventus andrà ad investire. I conti sono buoni, non eccellenti.

Hai un bond da 175 milioni da ripagare in cinque anni. Oltre a un bilancio in rosso, peraltro ancora da definire nei numeri.

Siamo alla quinta brutta notizia: la riconferma di Max Allegri da parte del presidente Andrea Agnelli. Che va lodato per aver messo la faccia: lui che quando la Juve vince, lascia sempre il palcoscenico ai suoi collaboratori.

Max Allegri sta per appuntarsi il suo quinto scudetto consecutivo. Uno scudetto e una Supercoppa: in qualsiasi altra società italiana sarebbe una stagione trionfale. Non alla Juventus. Non alla Juventus nella stagione in cui hai aggiunto, a quanto già avevi, Cristiano Ronaldo e Emre Can. E a ben guardare anche Spinazzola e Kean. Non nella stagione in cui se avessi battuto l'Ajax ti saresti ritrovato in semifinale il Tottenham che la scorsa stagione avevi eliminato.

Non si tratta peraltro solo di “trofei“ . Anche se da 23 anni - va rammentato - la Juve , in Europa non vince. Si tratta del gioco.

Max Allegri ha una idea precisa di calcio. Ma con quella sua idea in Europa non fai strada. Sei sempre un giro dietro agli altri. Sia che gli altri siano effettivamente (Barcellona e Real Madrid) più forti di te. Siano che dimostrino di esserlo (Ajax) perché tu invece che crescere, ti sei fermato. Peggio: hai fatto passi indietro .

La Juventus gioca un calcio superato. Fatto di “gestione“ e possesso palla. Di pallone scaraventato spesso all'indietro, rifugiandosi dal portiere. E' un calcio che esprime poca personalità. Che non arrischia. Dove il dribbling è una bestemmia .

In Europa si gioca diversamente. La cosa che ha scioccato è stato vedere l'Ajax che giocava a “calcetto“ nell'area della Juventus. Un'Ajax che è sembrato praticare un altro sport rispetto alla Juve. Quello che hanno sbagliato i giocatori lo abbiamo visto. Sarebbe interessante capire cosa abbia sbagliato l'allenatore. A meno che Allegri non si ritenga esente da colpe .

Non sto parlando dell'eliminazione, vale a dire del risultato. Sto parlando del gioco. Arrigo Sacchi è sovente insopportabile. Ma qualche ragione l'aveva quando polemizzava con Allegri. Che “gioco“ ha la Juventus?

Inutile invocare gli infortuni, la condizione fisica. La Juve è una squadra “pesante“, costruita ad immagine del suo allenatore. Ma in Europa la differenza la fanno la tecnica e soprattutto la velocità. La tecnica della Juve si esprime in modo compassato. Quanto alla velocità pochi alla Juve hanno nel proprio dna lo sprint .

Io reputo che Max Allegri, dopo cinque anni, sia arrivato al capolinea. Più di questo non può fare. Perché più di questo non “sa“ fare . Allegri è un allenatore preparato, che studia, un gestore di uomini. Ma è anche un difensivista con il mantra del risultato. E oggi in Europa, anche dal punto di vista dell'appeal televisivo non basta più solo vincere. Si va verso l' americanizzazione dell'evento: conta anche lo spettacolo. Personalmente non concordo. Ma se ti voti esclusivamente al risultato, alla fine ti danni. Allegri è precipitato agli inferi ben prima del duplice incontro con l'Ajax. Avrebbe dovuto capirlo a Berna che era arrivato il tempo di cambiare. Ma non ha voluto. O non se l'è sentita.

La disfatta contro l'Ajax è solo una conseguenza. Gli olandesi hanno dato alla Juve una lezione di gioco. Juve surclassata. Non da inesperti bambini come ho sentito ripetere dai soloni che amano le iperboli. Ma da una squadra che aveva disputato  (perdendola) una finale di Europa League e che nel frattempo è cresciuta.

La Champions sarà - come sosteneva Mazzone - anche una “zoccola“. Ma si tratta di una “zoccola“ che raramente si accompagna al “cliente“ sbagliato.

La Juventus è stata, sovente, in questi anni brutta e vincente (almeno in Italia). A volte bruttissima e sempre vincente. In Europa? Le due finali sono state illusioni: due miraggi .

E in queste ore di forte difficoltà, quell'epiteto lanciato ad Allegri da Tevez (“cagòn“) risuona nella testa come il battacchio di una campana a morto .

Direte: chi al posto di Allegri? Non ci sono allenatori da Juve sul mercato tranne Conte e Mourinho. Il secondo è improponibile. Resta Conte: uno che conosce l'ambiente. Ma che forse ha già firmato per l'Inter.

Non ho simpatia per Conte. Non ho mai digerito come si congedò dalla Juve. Ma a Madama oggi serve una scossa. E solo uno come Conte sarebbe in grado di darla. Conte interpreta il calcio come una missione. E' un calvinista con la frusta in mano. E con questa Juve non avrebbe difficoltà a spendere 100 euro a pasto.

E' tempo di voltare pagina. Ringraziando Max Allegri per l'ottimo lavoro, ma cambiando. Non oso pensare in quale modo, questo gruppo potrebbe rimettersi tra qualche mese in moto guidato ancora da Allegri.

Un allenatore diverso da Allegri avrebbe trovato il modo di far convivere Ronaldo e Dybala. Tra i festeggiamenti dei gonzi è andata invece in scena l'allegrata  Dybala a centrocampo. Con il risultato che oggi Dybala è un fantasma. La brutta copia del giocatore che era stato accostato a Omar Sivori. Non è l'unico peccato di Allegri. Ma sarebbe ingeneroso caricare la sua gerla degli errori commessi .

Allegri la Champions non la vincerà mai. Perché il suo approccio alla Champions è un approccio taccagno, fatto di artifizi. Che alla fine ti lasciano nudo . La lunghezza di un torneo nasconde le magagne. Ma in gare da dentro o fuori, gli “orrori“ vengono a galla .

Troppo netta la superiorità tecnica dell'Ajax all'Allianz per non far riflettere Andrea Agnelli. Il futuro della Juventus non può essere Max Allegri.

Ma c'è anche una buona notizia. L'ha spiegato Agnelli: il progetto di crescita continua. La società non smobilita. Ergo si rafforzerà per provarci ancora, la prossima stagione. Parole che devono confortare la tifoseria. C'è uno scudetto da vincere. Poi si farà il punto della situazione. Mi rifiuto di credere che a capotavola possa sedere ancora Max Allegri. Non, se punti all'Europa. Neppure il suo celebre “fondoschiena“ in questi anni ha – sul Continente – funzionato .