IL SANTO DELLA DOMENICA - IL PATTO DI FIDUCIA CON GIUNTOLI. CHIESA DECIDA COSA VUOLE FARE. BASTA PAROLE, ORA I FATTI.

09.06.2024 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  IL PATTO DI FIDUCIA CON GIUNTOLI. CHIESA DECIDA COSA VUOLE FARE. BASTA PAROLE, ORA I FATTI.

L’estate e il mercato. Un binomio che porta il tifoso a fantasticare e sognare. Giusto che sia cosi, senza guardare altrove, ma concentrati su quello che accadrà in casa nostra. E’ il momento di sottoscrive un patto di fiducia con Cristiano Giuntoli, almeno sino al 31 agosto, quando il percorso e i movimenti in entrata e uscita saranno di fatto completati. Verrebbe da dire: per una volta non facciamoci troppe domande, ma seguiamo giorno per giorno sviluppi e movimenti. Si partirà con l’annuncio di Motta, che già sta lavorando alla nuova Juve, per proseguire con i primi colpi di mercato. Perché di una cosa siamo sicuri, stavolta non sarà un’estate di attese svanite, ma di cessioni, qualcuna anche importate e di arrivi che non si limiteranno al solo Weah, dello scorso anno.

Le idee all’interno sono chiare, e questo è fondamentale, al di là di quello che può trasparire fuori. Giuntoli e i suoi uomini sanno come muoversi. Il resoconto finale lo darà il campo, ma l’impressione è di una struttura importante che conosce benissimo le  esigenze e le priorità per la costruzione della nuova Juventus. Ecco perché del gruppo faranno parte solo giocatori dalle qualità non soltanto tecniche. Testa, cuore e gambe come priorità assolute. Motivazioni e voglia di lottare, convinzione di far parte di un progetto a lungo termine, dove naturalmente l’obbiettivo sarà subito quello di lottare per vincere, come nel dna della Juventus, e dove soprattutto il collettivo diventerà più importante del singolo.

Giuntoli su questo non derogherà verso nessuno. Si, l’ex direttore del Carpi ha avuto pieni poteri, e assieme a Motta metterà in piedi una squadra che assomigli molto al loro pensiero. Giocatori di gamba, con spirito offensivo, ma capaci di sacrificarsi nelle due fasi. Motta si troverà di fronte una situazione nuova: affrontare squadre con difese chiuse, l’esatto opposto di quello che capitava allo Spezia e al Bologna. Dunque  ci sarà da lavorare per mettere assieme tutti i meccanismi. Anche per questo motivo l’idea è quella di sistemare il prima possibile i tasselli strategici, per poi completare piano piano la rosa.

Centrocampo come priorità, Rabiot che potrebbe alla fine rimanere, e due innesti di livello per elevare il reparto più in sofferenza negli ultimi anni. Con Locatelli, Fagioli che rappresenterebbero le primissime alternative. Un upgrade che stuzzica e finalmente potrebbe chiudere l’emergenza che la Juve vive da anni nella linea mediana. Considerando l’attacco un reparto quasi completo, di Chiesa parleremo, a quel punto Giuntoli potrebbe provare a stringere per Calafiori e un terzino destro. Sogni? No, speriamo realtà per alzare l’asticella nell’anno in cui non dimentichiamolo mai, si tornerà a giocare la Champions

Veniamo all'attacco. Detto che Kean dovrebbe lasciare Torino, il nodo resta Chiesa. Federico è al momento della svolta sia dal punto di vista contrattuale, un anno alla scadenza, che tecnico. Se dovesse restare alla Juve non ci saranno più alibi legati all'allenatore e alle condizioni fisiche. Dovrà però venire incontro alla società, che in un momento di revisione dei costi, non può accettare le sue richieste, non suffragate tra l’altro dal rendimento in campo.

Diversamente alzi la mano e chieda la cessione, impegnandosi però con il suo agente a portare almeno 20/ 25 milioni nelle casse bianconere. Non è più il tempo dei proclami e delle parole. Adesso servono i fatti, da parte di tutti!