La Figc e la scarsa credibilità del calcio italiano: ci sono universi paralleli. Dove le regole si interpretano o si cambiano...

20.06.2025 00:07 di  Luigi Schiffo   vedi letture
La Figc e la scarsa credibilità del calcio italiano: ci sono universi paralleli. Dove le regole si interpretano o si cambiano...

Mentre si disputa negli Stati Uniti il Mondiale per club, è tempo di riflessioni sul calcio nostrano. Nonostante si parli di mercato, partenze e arrivi, come se niente fosse, anche in questa stagione è emerso con chiarezza che il problema principale del calcio italiano sta nella sua scarsa credibilità. E non parliamo di Var, arbitri o fatti di campo, ma proprio delle premesse che evidentemente pongono su piani diversi, anzi decisamente in universi paralleli, le società che animano i campionati. C’è un universo in cui la Figc è attenta nei controlli, tempestiva e afflittiva nelle sanzioni: è l’universo in cui gravitano la Juventus, il Brescia e diverse società di Serie C. In questo universo non conta la “sacralità” dei risultati del campo. Vengono prima le questioni di bilancio, le plusvalenze, i pagamenti, il rispetto di scadenze e parametri. Il campo, la classifica, la regolarità delle competizioni passano in secondo piano. Ed è un universo in cui i dirigenti non possono non sapere cosa succede nelle loro curve. Non conta aver denunciato, ci sono le intercettazioni che valgono come prove.

E poi c’è l’altro universo. Quello in cui si possono fare plusvalenze fittizie senza conseguenze; si possono avere sponsor di dubbia consistenza se non in contrasto con le leggi italiane o con i dettami della Consob; si possono fare per decenni debiti per coprire altri debiti senza mai avere un patrimonio netto attivo; i bilanci si fanno con le emozioni; i passaggi di proprietà di quote significative della società non devono essere comunicate; non denunciare gli affari criminali nelle curve non comporta conseguenze perché i dirigenti possono non sapere a prescindere da qualsiasi intercettazione (non sono mica delle prove) o relazione dei magistrati inquirenti. In questo universo chi rivolge insulti razzisti a un avversario viene abbracciato dal presidente federale; chi bestemmia non viene squalificato; l’allenatore può fare il terzino fluidificante senza essere mai espulso. In questo universo le regole si interpretano o addirittura si cambiano. Metteteci voi le squadre che volete.

A fronte dell’esistenza di due galassie così differenti nelle stesse competizioni, è difficile credere che la disaffezione agli abbonamenti televisivi sia un fatto legato alla sola pirateria. Chi guarderebbe un gran premio sapendo che qualche macchina può correre con un motore truccato o che la griglia di partenza è stabilita sulla base di qualifiche svolte su piste differenti, o magari facendo partire il cronometro in momenti diversi? Iniziamo dalla parità di condizioni, poi ne riparliamo.