IL SANTO DELLA DOMENICA - IL FUOCO AMICO HA GIA' INIZIATO A SPARARE. MA LA JUVE SAPRA' RIPARTIRE E RICOSTRUIRSI DOPO IL FALLIMENTO DI QUEST'ANNO.

Eccoci qua, ci risiamo, il fuoco amico ha già iniziato il suo cannoneggiamento. E pensare che nulla è ancora accaduto, che Conte siede sulla panchina del Napoli e davanti ci sono due partite che ci auguriamo possano traghettare la Juve in Champions. Ma il bersaglio, da parte di qualcuno è già stato individuato e si chiama appunto Antonio Conte. Quanto accaduto con Allegri evidentemente non ha insegnato nulla, quando la tifoseria si era letteralmente spaccata con la Juve in sottofondo, colpita sia dai nemici che dagli “ amici”.
Un gioco pericoloso e assurdo, perché se da un lato ci dobbiamo sopportare i soliti noti, ultimo in ordine di apparizione il “sor” Moratti, dall’altro ci sono gli “juventini” che già caricano il fucile. Nel mezzo la stragrande maggioranza dei tifosi, arrabbiati, delusi e sconfortati dal fallimento di questa stagione. Un fallimento certificato dall’arrabbiatura della proprietà, dal possibile e auspicabile cambio di equilibri nella società, con Chiellini pronto ad avere un ruolo più operativo, e dal dover lottare per un quarto posto, il minimo sindacabile dopo aver speso oltre 200 milioni sul mercato, con la speranza di trovare un’Udinese senza stimoli e un Venezia già salvo.
Questo è il vero problema amici miei, aver paura delle ultime due partite, una Juventus che rischia di non arrivare quarta ,tifare per un Venezia salvo o già retrocesso e di saper battere l’Udinese in casa. E guardate, ha ragione Tudor, l’unico da salvare in questo disastro, quando ci racconta di una squadra finita dentro un buco. Ora la domanda è una: Thiago Motta era letteralmente fuori controllo, ma i dirigenti? Non si sono accorti di quanto accadeva? Oppure la buca la vedevano solo i tifosi scioccati dopo l’eliminazione in Coppa Italia e dopo gli schiaffi con Atalanta e Fiorentina? Non era il caso di intervenire ben prima, invece di rinnovare la fiducia a chi con la Juventus davvero non aveva nulla a che fare? Eppure gli indizi c’erano tutti. Il primo? La fascia di capitano che ruotava. La Juve è altro, la Juve è identità e valori, la Juve è tradizione, tutto quello che in questa sciagurata stagione è venuto a mancare.
Ecco perché la proprietà è infuriata, ecco perché si prepara l’ennesima rivoluzione, ecco perché invece che puntare il mirino verso chicchessia bisognerebbe una volta per tutti mettere da parte l’Io e pensare al noi. Torno sempre su questo concetto, che trovo meraviglioso, ma che purtoppo ho la sensazione che non sia stato applicato al meglio.
Una stagione sbagliata ci può stare, lo abbiamo sempre detto che nessuno chiedeva lo scudetto o chissà che cosa, ma salvaguardare la dignità, la storia e la gloria della società si. E questo è avvenuto davvero poche volte. Poi si può sbagliare allenatore, si può clamorosamente cedere Huijsen per 15 milioni e vederlo finire al Real Madrid a peso d’oro, si possono prendere degli abbagli perché solo chi sta sul divano non sbaglia, ma bisogna pure avere la forza di ammettere e dire “ ho sbagliato” E invece abbiamo letto interviste di allenatori che ci hanno raccontato tutto l’opposto.
Pazienza, ora concentriamoci sul finale di campionato con l’idea unica di portare a casa il quarto posto. Ma per favore, voi del fuoco amico, deponete le armi e pensate solo al bene della Juve, l’unica cosa che conta. Almeno per noi Gente della Juve