IL SANTO DELLA DOMENICA- Il disco rotto di Ceferin e Gravina. Le parole di Ramsey e la nuova Juve che verrà. Spinazzola: che rimpianto...ma soprattutto: forza Chris

13.06.2021 00:05 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA- Il disco rotto di Ceferin e Gravina. Le parole di Ramsey e la nuova Juve che verrà. Spinazzola: che rimpianto...ma soprattutto: forza Chris

Il grande spavento per Eriksen ha catalizzato l'attenzione della seconda giornata degli Europei. Per fortuna l'immediato intervento dei soccorritori, e l'ottima organizzazione sanitaria, ha scongiurato quella che sarebbe stata, anche con un piccolo ritardo, una tragedia. E purtoppo in Italia ne sappiamo qualcosa, visto che le immagini di Piermario Morosini, giocatore del Livorno, morto sul campo a Pescara, le abbiamo ancora negli occhi.   

Venendo invece al campo ,buona la prima per la nostra nazionale. Buona la prima per Giorgio Chiellini, autentico baluardo della difesa, e Leo Bonucci, molto meno bene, anzi male, per Federico Bernardeschi, capace di perdere gli unici tre palloni giocati e Demiral, che passerà alla storia, come il primo giocatore a realizzare un’autorete nella partita inaugurale del campionato Europeo. Ci sono sprazzi di Juve dunque nella prima partita di Euro 2020, giocata sotto gli occhi di papa Ceferin, rigorosamente senza mascherina, nella tribuna d’onore dello stadio Olimpico. Forse, il despota dell’Uefa l’aveva dimenticata, impegnato come è nel continuare a proferire minacce a destra e manca, approfittando pure di colleghi che mai, provano a stimolarlo su un dialogo piuttosto che su un monologo. Ma capiamo che papa Ceferin debba continuare a gettare fumo negli occhi, anche per evitare di confrontarsi, tanto per fare un esempio,  sul tema vaccini per i giocatori, visto il caos delle ultime ore scoppiato in alcune nazionali. Ma il tempo sarà galantuomo, e noi restiamo sulla riva del fiume…  

Non è da meno però il presidente della Federazione Gravina, che non perde occasione per continuare a parlare di “Juve che potrebbe essere esclusa dalla prossima serie A”. Visto che siamo ormai in estate, il presidente federale spara a salve con la sua pistolina ad acqua, mentre farebbe molto meglio ad occuparsi, per esempio, della situazione Salernitana, ad oggi ancora in mano a Claudio Lotito, questo si un caso spinoso e contrario ad ogni regolamento.  

Sempre dalla vetrina di Euro 2020 ( alcune partite ci fanno già riflettere sull’allargamento a 24 nazioni) arrivano le dichiarazioni di Ramsey: le vogliamo definire quantomeno ingenerose? Il gallese, in due anni trascorsi alla Juve ha dimostrato pochissimo, spesso alle prese con infortuni di ogni genere: se lui si è sentito poco capito e seguito, figuriamoci i tifosi bianconeri, che ancora sono alle prese con un dubbio amletico: ma due anni fa è arrivato l’ex giocatore dell’Arsenal oppure un lontano parente? Chiaro che l’auspicio è che possa trovare una collocazione altrove, ma pesa e non poco l’ingaggio da 7 milioni di euro. Non ha convinto appieno invece Locatelli, che sarebbe la prima scelta e la prima richiesta di Allegri per il prossimo mercato. Il ragazzo non ha brillato, ma la qualità e il talento sono fuori discussione. Piuttosto si può discutere sulla valutazione che ne fa il Sassuolo: vale la pena davvero spendere 40 milioni? E con quei soldi eventualmente non si potrebbe virare su un altro profilo alla De Paul? Tutte riflessioni attualmente in atto in casa Juventus, fermo restando che prima del 30 giugno debbono essere messi assieme circa 80 milioni di plus valenze.

Tanto per fare un esempio, se dovesse arrivare un’offerta importante, parliamo dai 40 in su, per Demiral, il turco potrebbe essere sacrificato portando già nelle casse bianconere una buona dose di ossigeno. Ma certamente parlare oggi di plus valenze, non può  che far aumentare i rimpianti per la cessione di Spinazzola.,ad oggi forse il miglior esterno sinistro italiano, sacrificato sull’altare del bilancio: tra le tante operazioni ben fatte da Paratici, questa sicuramente è una di quelle che gli è venuta peggio.