IL SANTO DELLA DOMENICA - Il calcio italiano affonda e per risollevarlo si pensa alla Juventus. Coerenza, questa sconosciuta...

02.07.2023 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  Il calcio italiano affonda e per risollevarlo si pensa alla Juventus. Coerenza, questa sconosciuta...
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Il calcio italiano affonda, ma nessuno se ne accorge. O meglio, nessuno all’interno della Federazione e dei palazzi delle istituzioni vuole prendere atto della situazione. E allora muoia Sansone con tutti i filistei,sia mai che il sig. Gravina alla luce dell’ennesimo fallimento della sua gestione decida con un gesto, che sarebbe comunque ormai tardivo, di lasciare la presidenza, dopo  errori su errori che hanno portato alla situazione attuale. La vergognosa eliminazione della nazionale under 21 dalla fase finale dell’Europeo, e di conseguenza dalle Olimpiadi di Parigi, sono soltanto il timbro e la certificazione che in questi anni si è sbagliato praticamente tutto sia sotto il profilo della programmazione, che sotto quello dei risultati. Anzi no, un risultato è stato ottenuto, quello di far provare alla maggior parte dei tifosi della Juventus un senso di non appartenenza verso i colori della nazionale, visto che nella Federazione ormai viene identificato soltanto un nemico della Juve.

Una Federazione pronta a condannare e mettere in piedi processi sempre e comunque verso solo una squadra, alzando occhi e orecchie sul resto del mondo pallonaro, una federazione che però allo stesso tempo  assieme alla Lega, cerca di “puntare” sulla Juventus per rendere un minimo appetibile il prodotto calcio dopo che i provider hanno lasciato, rispetto alle attese, quasi in bianco le buste per l’assegnazione dei prossimi diritti televisivi. Allora però qui bisogna fare pace con il cervello: la Juve è il male assoluto, quella che va portata alla sbarra dall’Ingiustizia sportiva, quella andava retrocessa in serie B, oppure è l’unico appiglio per salvare il salvabile? La risposta, cari amici che “gestite” il calcio ve la siete data da soli, ma stavolta i conti sono stati fatti male. E sapete perché? Perché il popolo bianconero non cadrà più nel tranello. Nel 2006, ci fu una corsa all’abbonamento, tanto da far stabilire un record di fidelizzazione a Sky, stavolta la situazione è diametralmente opposta, e per le piattaforme televisive non si prospettano momenti semplici.

Momenti semplici che non sembrano all’orizzonte neppure per i tifosi bianconeri in vista del prossimo campionato. Ma attenzione, ci sarà anche una voglia di riscatto e magari di sorpresa che potrebbe sparigliare le carte. Verosimilmente si giocherà soltanto una volta a settimana, dunque ci sarà il tempo per lavorare in campo e sul campo. Si dovrà  partire da una mentalità più offensiva, e qui spetta all’allenatore fare lo scatto, per arrivare ad una maggiore motivazione e convinzione dal parte dei giocatori. Perché sia chiaro: la Juve non parte mai per fare da comprimario, e gli alibi saranno a zero per tutti, da chi guida la squadra a chi la prepara atleticamente. Allegri si gioca tanto, lo stesso vale per i giocatori. Ci sarà bisogno di credere nel progetto e serviranno sorrisi, non musi lunghi. Mai come dal 10 luglio occorreranno giocatori desiderosi di indossare una maglia, che coppe o non coppe, resta la più gloriosa in Italia e tra le più ambite in Europa e nel mondo. Lo si sappia, oggi domani e sempre.