Il mercato nel 2021: fare le nozze coi fichi secchi. La complicata ricerca della quarta punta giusta: il rimpianto Mandzukic dice tanto

12.01.2021 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Il mercato nel 2021: fare le nozze coi fichi secchi. La complicata ricerca della quarta punta giusta: il rimpianto Mandzukic dice tanto
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In campo, la Juventus vola. Per la prima volta vince tre partite di campionato di fila, per la prima volta rimane per due giornate consecutive in zona Champions. La normalità, fino a poco tempo fa, oggi comunque da inseguire. Non soltanto perché Pirlo è una scommessa, argomento trito e ritrito, ma anche perché questa stagione è davvero pazza, i valori sono riallineati, le incognite dietro l’angolo. Le assenze costanti: in A piangono tutti per gli infortuni, la Juve non ha avuto prima Ronaldo, poi Morata, ora non avrà Dybala. Insomma, anche l’occhio più critico deve riconoscere a Pirlo, che ha bene o male una partita in meno, tutte le difficoltà del caso e concedere che la Signora comunque se la cava, pur se magari le vacche sono un po’ più magre che in altri anni.

Lo sono sicuramente sul mercato. In questo gennaio ci si ritrova un po’ tutti a dover fare le nozze coi fichi secchi. Che per carità sono anche buonissimi, ma significa che ti devi arrabattare e ti tocca usare parecchia inventiva per fare quello che ti serve. I conti piangono, in tutta la Serie A e in tutta Europa, i soldi mancano. Uno dei grandi temi del futuro saranno gli stipendi. Interessa pure la Juventus: li ha altissimi, KMPG li calcola nel 71 per cento del fatturato. Gravano sul bilancio e complicano il mercato, a partire da quello in uscita: perché andare altrove, se a Torino guadagni quel che pochissimi altri ti possono garantire? È la storia recente del mercato bianconero, che ciclicamente si ripropone. Così, se pure la Juve avesse avuto mezza idea di valutare offerte per Rabiot o Bernardeschi (l’ha avuta), la lascia nel cassetto perché neanche il miglior procuratore del mondo in questo gennaio muoverà agilmente i suoi big. Persino salutare Khedira, come da pronostico, si rivela più arduo del previsto.

In questo panorama che non si vorrebbe raccontare perché il mercato è più bello un botto dietro l’altro, ma bisogna essere onesti e dire quel che c’è, non quel che si vorrebbe, s’inserisce la faticosa ricerca di una quarta punta della Juventus. Quagliarella era (quasi) perfetto: no, grazie. Milik a giugno, non oggi. Giroud è l’obiettivo ideale che tramonterà solo quando arriverà qualcun altro o suonerà il gong. L’ultima idea è Scamacca: è uno che può essere il futuro del calcio italiano nei prossimi anni, intendiamoci. Forse però arriverebbe alla Juve troppo presto, e con tantissimi rischi di bruciarsi. Poi magari vestirà il bianconero, andrà a scuola da Ronaldo, si troverà uno spazio per giocare in una stagione che è un tour de force e insomma reggerà l’impatto. Nulla è impossibile, specie per chi ha talento. Certo, il fatto che la Juventus, abituata a non riparare, lo possa fare ora scegliendo tra lui e Shomurodov, attaccanti del Genoa quartultimo in classifica, qualcosa vorrà pur dire.

Come dice qualcosa un piccolo esperimento sociale che abbiamo condotto su TMW negli ultimi giorni. Tra le voci del sondaggio su quale fosse l’attaccante giusto per i bianconeri c’era anche Mario Mandzukic. Pur senza trattative concrete, al massimo voci e indiscrezioni, ma è svincolato e allora perché non dovrebbe rientrare nell’identikit del prossimo centravanti di riserva della Juve? Risultato: un lettore su due ha votato per il croato, su sei scelte disponibili. Vuol dire che tra i tifosi bianconeri serpeggia un rimpianto con delle fattezze anche abbastanza definite, e che non tutti sono così convinti della rivoluzione varata da un po’ di tempo a questa parte. Dall’addio di Allegri in poi la Juve ha scelto una strada rischiosa e in buona parte faccia di miraggi, come quello del bel gioco che qualcuno un giorno dovrà seriamente spiegarmi cosa significa. Nel mezzo, qualche scelta repentina e un rinnovamento non sempre necessario. Oggi come ieri, uno come Mandzukic (più giovane di Quagliarella, Giroud, Llorente; più esperto di Milik, Scamacca, Shomurodov) sarebbe forse il nome perfetto per completare tatticamente l’attacco di Pirlo. Eppure è stato lasciato andare a fine di un ciclo che forse non era ancora terminato.