L'IMBOSCATA - Juventus derubata e sfortunata, ma gioca da cani. In Europa mai arbitro all'altezza, (chiedere a Collina e Ceferin). Il club paga per essersi ribellato a monopolio Uefa. Perché Gravina deve dimettersi. Un "Bigino" per Chinè?

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
17.02.2023 01:17 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Juventus derubata e sfortunata, ma gioca da cani. In Europa mai arbitro all'altezza, (chiedere a Collina e Ceferin). Il club paga per essersi ribellato a monopolio Uefa. Perché Gravina deve dimettersi. Un "Bigino" per Chinè?
© foto di Andrea Bosco

Derubata, sfortunata ma anche “traditrice“. La Juventus mette piede in Europa League, sbatte per due volte sulla traversa avversaria, viene scippata di un sacrosanto rigore (che qualcuno ha avuto persino la faccia tosta di “spiegare“ con una esegesi da gatto che sta precipitando da un albero) ma palesa anche il brutto che sta costellando la sua stagione.

È una squadra che chiamata al dunque non riesce mai a fare quel passo in più per mettersi tranquilla. Ora (contro il Nantes) tutto è rinviato alla gara di ritorno. In caso di risultato negativo sarà l'ennesimo fallimento di una stagione orripilante e di una gestione terrificante. Allegri non è in discussione semplicemente perché non può esserlo. Non c'è un sostituto, la Juventus del resto non potrebbe spendere. E il contratto di Allegri scade nel 2025. Non mi piace la “caccia all'allenatore“. Nella Juventus così come in altre società. Allegri ha un palmares invidiabile. Per lui parlano i risultati. Ma oggettivamente la Juventus gioca da cani.

La Juve esprime una impotenza che porta alle sterilità realizzativa. E una insicurezza che la porta a farsi infilare anche dal Trebaseleghe. Con tutto il rispetto per il club veneto. Ma al momento non c'è alternativa. Questa è la Juventus. In una diversa situazione, con un diverso allenatore, ci sarebbe un repulisti dei tanti dei troppi che affrontano le gare, non dico con superficialità, ma senza l'attenzione maniacale che richiederebbe una situazione delicata come quella che la Juventus sta vivendo. Se non stesse lottando per non retrocedere (pane al pane e vino al vino) un allenatore diverso da Allegri darebbe il benservito ai suo spompati senatori e farebbe giocare i giovani. Se non altro per ritrovarseli più smaliziati e rodati la prossima stagione. Ma non si può se sei in coda alla classifica.

Lo stadio ha risposto presente: gremito fino all'ultimo posto. Il sostegno non è mancato. Ma alla Juventus in questo momento servirebbe altro: un taumaturgo più che un allenatore. E acqua santa che eviti ai legni di fermare gol già fatti. Non mi stupisce l'arbitraggio, viceversa. Mai un arbitro all'altezza in Europa: mai. Chiedere lumi a Collina, magari. Chiedere lumi a Ceferin. Certo che il pedaggio che la Juventus sta pagando per essersi ribellata al monopolio dell'Uefa è diventato pesantissimo.

Fronte inchieste. In attesa del processo per il filone stipendi e di quello di Torino dove l'ipotesi è falso in bilancio, continuano gli attestati e i distinguo di moltissimi ormai. Al pari degli auspici affinché il Collegio di Garanzia del Coni ribalti l'assurda penalizzazione inflitta dalla Procura Federale e in seconda lettura dalla Corte d'Appello a campionato in corso.

C'è una cosa “volgare“ nel contenzioso che a molti è sfuggita, al netto delle motivazioni della sentenza che pure fanno acqua da tutte le parti. E vale a dire che la “fretta“ con la quale la Procura ha agito è proporzionale al dettato della legge: doveva decidere entro 30 giorni, pena l' impossibilità di utilizzare le carte avute dalla Procura di Torino. Ora magari Chinè e i suoi sono dotati di superpoteri, ma è difficile credere che in pochi giorni abbiano potuto leggere le migliaia di pagine che la Procura di Torino aveva inviato. Magari Santoriello e soci avevano redatto per Chinè un Bigino: un sunto per agevolarlo. Ai miei tempi il Bigino era l'ancora di salvezza quando affrontavi un esame senza essere preparato. Domanda delle cento pistole: Chinè è un magistrato preparato? Vai a saperlo.

Quello che si sa è che ormai Dazn e le altre televisioni hanno messo le carte in tavola: senza la Juventus (in caso malaugurato di retrocessione) pretenderanno di rinegoziare (al ribasso e di molto) i diritti televisivi. Non è chiaro quanto stia pesando la “disdetta“ che centinaia di migliaia di abbonati (juventini) hanno recapitato a Dazn e Sky.

Sul fronte dei diritti per la Champion's si sta aprendo un nuovo fronte per la trasmissione “in chiaro“: con Mediaset, anche la Rai sarebbe interessata. Ma per quanto riguarda il campionato italiano l'interesse sta scemando, giorno dopo giorno. E' anche una questione di numeri: la Juventus “pesa“ per circa il 40%. Inter e Milan per un altro 35 %. Il resto è poca roba, sotto questo punto di vista. Questione di bacino d'utenza. Quello del Napoli, dopo la più che probabile vittoria in campionato, certamente si allargherà. Ma resterà imparagonabile rispetto a quelli delle sue storiche avversarie. Il fatto è che il popolo juventino si è fatto la convinzione di essere vittima di un complotto. Come la parte antijuventina da anni strepita che la Juve “ruba“, quella bianconera è convinta di essere e da decenni, penalizzata dal Palazzo. I recentissimi casi di magistrati coinvolti in esternazioni da ultras ha rafforzato questa convinzione. Il pericolo è che il giocattolo si rompa. Avete presente la recente macro astensione alle elezioni Regionali in Lazio e Lombardia? Se una parte degli utenti (a ragione o a torto) si convince di non ricevere un trattamento equo il giocattolo è destinato a rompersi. Attenzione, perché niente è eterno. Ci sono state stagioni (neppure lontanissime) nelle quali il pugilato andava alla grande. Al pari del ciclismo : su pista e su strada. Il basket in Italia era secondo solo alla Nba. Una volta. Non tanti anni fa.

Lo ha fatto capire esplicitamente anche il presidente della Lega De Siervo che di fatto ha offerto un assist alla Juventus, auspicando (per l'irritazione delle mosche cocchiere) che al Coni la posizione della società bianconera venga “mitigata“. Ma De Siervo ha anche spiegato che non se ne parla di “ridurre il campionato di serie A dalle attuali 20 squadre a 18“. Insomma le promesse di Gravina giunto ormai al secondo mandato sono state scritte sul ghiaccio. Personalmente non avevo dubbi: Gravina è un politico. E i politici “promettono“. E poi mentre non li vedi rubano le caramelle ai bambini. Per questo io chiedo (e continuerò a chiedere) le dimissioni di Gravina. La Juventus magari è colpevole di tante iniquità. E se risulterà (colpevole) è giusto, a mio parere, che paghi. Ma Gravina, la sua Federazione, la sua Procura Federale sono colpevoli di omesso controllo. Le plusvalenze (anche se vorrebbe, la Procura, farci credere il contrario) si fanno in due. E se i bilanci della Juventus sono taroccati, se la Juventus per il suo comportamento è ritenuta “sleale“, taroccati sono anche quelli delle società con cui la Juventus ha fatto affari. Sleali anche loro, nei confronti delle concorrenti. Altrimenti siamo al ridicolo all'italiana. Siamo alla “sanzione“ delle prostitute che “battono“ in strada (o altrove), mai a quella dei “clienti“ che le prostitute cercano. Non è passato molto tempo da quando in Parlamento si discuteva di questo argomento. Poi i “pensieri“ evaporarono. Perché per “trombare“ bisogna essere in due. Una incassa, l'altro paga. Per restare al binomio donna-uomo. Come noto, da tempo, le variabili sul tema, sono numerose.