Dybala e la Juventus, tutto fa pensare all’addio. Oltre il minimo c’è di più

08.03.2022 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Dybala e la Juventus, tutto fa pensare all’addio. Oltre il minimo c’è di più
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Servirebbe un dribbling di Paulo Dybala, di quelli che ultimamente può esibire a fasi alterne sul campo, per mandare avanti la storia con la Juventus. Un piccolo harakiri economico, e tanta pazienza sulla propria centralità tecnica, per mettere la dirigenza bianconera con le spalle al muro. Altrimenti, quella apparecchiata dai vertici juventini sembra la tavola su cui si consumerà l’addio fra il numero 10 argentino e il club di cui veste la maglia da sette anni. Gli ultimi due-tre, vissuti con un apparente senso di sopportazione da parte dei vertici, da quando la cessione in Premier League era cosa praticamente decisa e poi sfumata anche per l’irruzione dell’Inter - che oggi Dybala lo avvoglierebbe a braccia aperte - non sull’ex Palermo ma su Lukaku.

Senza un colpo di genio del giocatore, ammesso che ne abbia ancora voglia, l’incontro di giovedì col suo agente servirà sì a mettere le basi, ma quelle per l’addio. Intendiamoci: un’offerta da 7 milioni di euro, in questo momento storico, non è offensiva. Anzi. Aggiungiamoci che qualche dubbio sulla tenuta fisica del giocare, alla seconda stagione con tante, troppe, è più che legittimo. Suona come tale, però, se arriva dopo una lunga trattativa conclusa su altre intese e che oggi sembra non sia mai neanche esistita. Messa così, o la Joya può tirare fuori una cosa o l’altra: la juventinità di cui nessuno dubita ma che hai dei limiti, oppure il video già registrato tre anni fa per dire addio ai tifosi. Quest’ultima strada pare la più probabile: tutto, a questo punto, fa pensare all’addio come soluzione più realistica. Un peccato, ma si andrà avanti.

Difficile andare avanti in Champions, viceversa, se la Juve continua a giocare così. Sgombriamo il campo da ogni equivoco: bel gioco, per chi scrive, non vuol dire nulla. Però ci vuole un’idea, un’identità, un principio base a cui aggrapparsi. Oggi come oggi, sembra soprattutto sfangarla, in qualche modo. Arte in cui la Juve di Allegri eccelle, per carità. Però, risolto il problema della tenuta difensiva, torna a faticare in maniera inspiegabile ad andare oltre all’1-0 o comunque alla vittoria di misura. Come se si accontentasse, si sedesse o peggio avesse paura che andando oltre si rischia di subire. Il minimo che basta. Tante volte va bene, alla lunga non può funzionare. Lo Spezia perdona, il Villarreal magari anche, altre formazioni non faranno altrettanto, prima o poi.