Aspettando Ronaldot. Grana cessioni: il difficile è vendere chi vuoi, non chi puoi
Qualunque cosa succederà, sarà la cosa migliore, assicura Cristiano Ronaldo da Budapest. Per lui, per la Juventus, per il calcio? Chi lo sa. Giustamente, il fuoriclasse è concentrato sul Portogallo, cioè l’unica vera squadra del suo cuore per tutta la vita: a Euro 2020 i lusitani ci arrivano da campioni in carica e hanno anche un’ottima squadra, dovessero bissare il successo del 2016 sarebbe un trionfo. Quindi ripeto l’avverbio: giustamente. C’era un tempo in cui l’Avvocato aspettava Godot, che poi era Del Piero in salsa in salsa beckettiana: sul campo, non sul mercato. Alla fine, per la cronaca, arrivò. Il dubbio è se sarà lo stesso per la cessione di CR7 o se invece succederà come nella piece teatrale. Non è una domanda da poco. Intanto perché non riesco a immaginare la Juve di Allegri con Ronaldo in attacco (dovesse restare, in qualche modo l’alchimia si troverà, ovvio). In secondo perché comunque la presenza di CR7 o meno è incastro decisivo per tutto il mercato bianconero. Con o senza di lui, cambia tutto: in termini di monte ingaggi, di gerarchie, di spartito tattico da seguire. È il nodo sciolto o meno il quale si capirà che Juve avremo in questo anno D. P.
Per chi se lo stesse chiedendo, la sigla sta per dopo Paratici. Complice l’Europeo (che da questo punto di vista è un problema oggettivo), il mercato parte lento, a parte i colpi a parametro zero. Le prossime due settimane saranno però caldissime. 80-100 milioni: è la cifra che pressoché tutti indicano la Juve debba raggranellare in termini di plusvalenze per far quadrare i conti nell’anno più complicato della storia del calcio e mica solo di quella. Come? Sulle cessioni c’è un grandissimo tema: vendere chi vuoi vendere, non chi sei costretto a vendere. Un esempio su tutti: le frasi di Ramsey hanno aperto le porte al suo addio. La Juve lo venderebbe volentieri. Ma ha un mercato vero e proprio? Lasciatemi un po’ di perplessità: ha uno stipendio molto alto, non ha più vent’anni, una fragilità certificata e per ora non è riuscito a brillare neanche col Galles. Non è che sia invendibile, ma non si vede per quale ragione qualcuno dovrebbe avere fretta di comprarlo. Non è da lui che ci si aspetta una plusvalenza, vero. Ma gli stipendi di casa Juve sono alti, e questo discorso si pone quasi per tutti i potenziali partenti. Almeno, quelli che la Signora metterebbe sull’uscio volentieri. In rosa ve ne sono 4-5 con un vero mercato attorno a sé, da Kulusevski a De Ligt, ma non è il caso di toccarli.