Gli eroi in bianconero: Ian RUSH

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
21.10.2013 10:10 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: Ian RUSH

Ian Rush nasce a Saint Asaph, nel Galles, il 20 ottobre 1961, Arriva alla Juventus nell’estate del 1987 con la fama di miglior attaccante del mondo, in virtù delle valanghe di goal segnati con il Liverpool (alla fine della sua carriera saranno 346 in 658 partite) e dei numerosi trofei sollevati, fra cui la “Scarpa d’oro”.

Prenotato dalla squadra bianconera, che vince la concorrenza dei maggiori club europei, un anno prima è destinato a far coppia con Platini, per riproporre grandi coppie del passato, in particolare quella composta da Sivori e da Charles. Il gallese, che dovrebbe rinverdire le gesta del suo conterraneo Charles, arriva alla Juventus nel suo momento peggiore, con una squadra rinnovata e, soprattutto, segnata profondamente dal ritiro di Platini. Non c’è più nemmeno Trapattoni, al suo posto siede Marchesi ed Ian fatica tantissimo ad inserirsi in schemi molto diversi da quelli di Liverpool; Marchesi chiede alla squadra di difendersi, prima di tutto, obbligando Laudrup a fare il terzino. Il resto della squadra non è un granché, gli eroi di mille battaglie sono stanchi ed i nuovi non sono all’altezza dei sostituti.

Rush non riesce ad adattarsi all' Italia, sono molti i ritardi accumulati nel presentarsi agli allenamenti, (gli costeranno alcuni milioni di multa) ed accusa pure continui malanni che ne rallentano l'inserimento, come l’infortunio accorsogli poco prima dell’inizio del campionato e che lo tiene lontano dal campo per circa un mese. Discontinuo, quando è in giornata è irresistibile: se ne accorge il Pescara di Leo Junior alla terza giornata, affondato da un goal del gallese (mentre in Coppa Italia gliene rifila 5 in 2 partite!) e pure l'Avellino, liquidato con 3 reti, una delle quali firmata dal centravanti venuto da Liverpool. Segna anche contro all’Empoli ed all’Ascoli, ma è contro il Torino che Rush da il meglio di sé, segnando sia all'andata che al ritorno e mettendo il proprio sigillo anche nello spareggio per l'ammissione alla Coppa Uefa, risolto ai calci di rigore proprio dal gallese.

Rush, alla fine della stagione, ritorna al campionato inglese, sicuramente più adatto alle sue caratteristiche, ma lasciando la sensazione che, se avesse trovato un’altra Juventus, la sua storia avrebbe potuto essere raccontata in modo diverso.