Bonetti: "La fortuna è stata andare a giocare alla Juve con tanti campioni. Anche l'Avvocato era di una semplicità enorme"

Ivano Bonetti, ex calciatore, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW Radio ospite della trasmissione Storie di Calcio. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni in cui ricorda la sua esperienza alla Juventus e l'amicizia con Gianluca Vialli:
"La fortuna è stata di andare a giocare alla Juve con tanti campioni. E' difficile trovare oggi persone di quello spessore. Scirea aveva una classe infinita e te lo trasmetteva nella sua semplicità. Capivi cosa vuol dire essere alla Juve. Ma anche l'Avvocato aveva una semplicità enorme, oltre a un'intelligenza superiore alla media. Per un giovane arrivare in un ambiente così è come farsi un vaccino che mi sono portato dietro per sempre. Platini era un genio, lo vorrei vedere con il calcio di oggi, sarebbe stato ancor più fenomenale. I suoi lanci erano incredibili, mi ricordo una volte ne fece uno a me da 50 metri. Era un fenomeno in campo ma un genio anche fuori".
Poteva tornare alla Juve, ma non andò così: "Un rimpianto? Sì, perché stava nascendo un'altra Juve vincente. Mi voleva il Trap, alla Samp stavo divinamente e con Eriksson speravo di ritornare nel mio ruolo iniziale. Ci furono un po' di cambiamenti e tornare alla Juve mi sarebbe anche piaciuto, ma ero già in una grande squadra. Venivo da una finale Champions e non l'ho patito troppo questo mancato passaggio".
Il ricordo di Gianluca Vialli: "Eravamo molto legati. E' uno dei pochi che nomina nel suo libro e ha azzeccato tutto nella descrizione. Lui mi ha veramente capito, per me è ancora un grande amico perché me lo sento sempre vicino. Mi ricordo una volta, eravamo prima della partita spareggio con la Stella Rossa, la mattina ci avevano minacciato con pistole, coltelli, ci stavamo cambiando per andare in campo e nello spogliatoio c'era solo silenzio. Vialli mi disse che c'era troppo silenzio e allora gli dissi che magari potevo cantare. Lui doveva venirmi dietro e così iniziai, e alla fine tutta la squadra cominciò a cantare."