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Sergio Porrini: "Pari giusto, si inizia a vedere la mano del tecnico. Ronaldo? Era da togliere, ma Pirlo ha ragionato bene. Su de Ligt e il campionato..."

17.12.2020 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sergio Porrini: "Pari giusto, si inizia a vedere la mano del tecnico. Ronaldo? Era da togliere, ma Pirlo ha ragionato bene. Su de Ligt e il campionato..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero campione d'Europa e del mondo nel 1996, Sergio Porrini, per parlare approfonditamente del match di ieri e non solo:

Il pareggio dello "Stadium" è stato emozionante e spettacolare. E qualsiasi delle due squadre la poteva vincere.

"Sono d'accordo, è stata davvero una grande partita ben giocata da due grandi squadre. Ho visto una Juventus in crescita, mi è piaciuta rispetto alle prime uscite e si inizia a vedere la mano di Pirlo. C'è un'idea, i calciatori ora sono messi bene in campo. L'Atalanta ha fatto la sua partita, al di là di alcune scelte di Gasperini che ha lasciato un po' di perplessità. Però in generale penso che il pareggio sia il risultato più corretto".

Ti riferisci a Gomez da una parte e Dybala dall'altra?

"In una squadra ci vogliono degli equilibri, nella Juve la coppia Ronaldo-Morata sta offrendo delle garanzie. E l'opinione sullo spagnolo non cambia nemmeno dopo quel gol sbagliato, dove ha peccato un po' di presunzione. E' davvero difficile fare delle scelte in questo momento, perché dovresti posizionare Dybala sull'esterno e non credo sia il ruolo in cui renda al meglio. Gomez, invece, lo vorresti vedere sempre giocare, è quel calciatore che possiede quel tasso di classe superiore agli altri. Ieri è subentrato e comunque la sua partita l'ha fatta".

Al di là del rigore fallito, forse non era il caso di togliere Ronaldo invece di Morata?

"Sicuramente il rigore lo ha condizionato, perché dopo ho visto un Ronaldo molto inusuale. E' davvero raro che sbagli così tanto. A mio parere era da togliere, però Pirlo ha ragionato da grande allenatore. Perchè? La sostituzione avrebbe rimarcato di più l'errore, poteva esserci il rischio di perderlo definitivamente. Invece ha agito nella maniera più corretta, ricordiamoci che Ronaldo può sempre trovare la zampata in ogni momento".

Tutti aspettavamo la sfida tra i grandi attacchi, chi invece ha primeggiato è stato il lavoro delle difese.

"Il reparto difensivo della Juve mi è sembrato più solido di qualche settimana fa, poi parlando del singolo non si può non esaltare un giocatore come de Ligt. E' stato perfetto in tutto e per tutto, ormai è un leader in questa Juve. Il lavoro dei due portieri è stato impressionante, sia Szczesny e sia Gollini hanno fatto delle parate che hanno evitato un passivo molto più ampio. Soprattutto il portiere dei bergamaschi, è stato clamoroso sull'occasione ravvicinata di Morata. Che parata d'istinto. Loro sono tra i due migliori estremi difensori del nostro campionato".

Ci siamo molto soffermati sui pochi minuti concessi a Dybala, ma ha destato ancor più stupore il mancato utilizzo di Kulusevski. E' un campanello d'allarme questo?

"Non c'è nessun campanello d'allarme, nella Juventus ci sono tanti campioni e quindi bisogna per forza fare delle scelte. La partita di Barcellona ha dato a Pirlo dei segnali molto importanti dal punto di vista dell'equilibrio di squadra, in questo momento predilige giocare con McKennie come esterno nella fase difensiva e lo premia la sua capacità di buttarsi negli spazi. Oggi le sue caratteristiche servono di più di quelle di Dybala e Kulusevski che sono più due attaccanti, imprevedibili ma meno capaci in fase difensiva. Il calcio è fatto di equilibri, l'allenatore bianconero dopo un primo periodo di assestamento sta trovando la giusta alchimia e le conclusioni sembrano quelle più corrette".

A proposito di campionato, a tuo parere è ancora favorita la Juventus?

"E' logico che non c'è ancora un padrone in questo campionato, il Milan ha un po' rallentato e lo evidenziano i due pareggi di fila pur giocando bene. Se dovesse vincere la Roma con il Torino, tornerebbe chiaramente in lizza scudetto. Questo però è un vantaggio per la squadra più forte, per rosa e continuità di successi, che è sempre la Juventus. Negli anni scorsi non avrebbe mai perso quei punti a Benevento o Crotone, però in questo momento il primo posto è solo a quattro punti. La Serie A è molto livellata, più al ribasso che al rialzo".

Ad oggi, vedendo i risultati nelle due competizioni, è più una Juve formato Europa che Italia?

"E' una Juventus come gli altri anni, chiaramente l'Europa è l'obiettivo primario ma dobbiamo vincere tutte le competizioni a cui partecipiamo. Il girone di Champions è stato facile a mio modo di vedere, la qualificazione è stata molto importante e il match di Barcellona ha dato tanti segnali interessanti. Poi non sai mai quel che può succedere, in Europa devi essere nelle perfette condizioni tra febbraio e maggio, mentre in campionato puoi recuperare i punti persi per strada. Cercherà di vincere tutto ciò che è possibile".

Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.