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Roberto Galia: "Linea verde già visibile in tre anni, vittoria Europa League sarebbe tanta roba. Cuadrado incarna juventinità, non riconfermerei Rabiot"

22.12.2022 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Roberto Galia: "Linea verde già visibile in tre anni, vittoria Europa League sarebbe tanta roba. Cuadrado incarna juventinità, non riconfermerei Rabiot"
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© foto di Federico De Luca

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero dei primi anni '90, Roberto Galia, per commentare insieme gli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Quali sono i tuoi buoni propositi per il 2023?

"Il mio augurio, così come quello di tutti i tifosi bianconeri, è che la Juve possa uscire indenne da ciò che la sta riguardando fuori dal campo. Vorrei si perseguisse ancor di più sulla linea verde intrapresa nelle ultime partite, poi mi piacerebbe un cambio di passo e di qualità in giocatori come Pogba e Di Maria che sono molto importanti per questa squadra. E sullo sfondo, cercare di fare del proprio meglio in tutte le competizioni".

La linea verde, di cui hai parlato poc'anzi, può già esser visibile completamente il prossimo anno, oppure per la rivoluzione totale dovrà passare ancora un po' di tempo?

"Secondo me non sarà del tutto immediata, anche se alcuni giovani come Miretti e Fagioli stanno vedendo il campo con continuità. La linea verde è ormai diventata una necessità per ogni club, non solo per la Juventus, perché è diventato improponibile spendere molti soldi per un calciatore. Il rinnovo di Iling Jr, ad esempio, è stato un bel segnale, ora vedremo come riuscirà a comportarsi in prima squadra. Ci sono stati anche altri prolungamenti, per cui c'è dimostrazione di credere nelle loro qualità. La Juve, sotto questo punto di vista, sta lavorando molto bene".

Ma Massimiliano Allegri, che in estate ha preferito giocatori già pronti, è l'allenatore giusto?

"Non dipende solo dall'allenatore, ma anche dalle scelte della società. I programmi cambiano di anno in anno, lo scorso anno c'era la necessità di affidarsi ad una guida esperta che potesse ottenere la qualificazione in Champions. Quest'anno, poi, non sarebbe male vincere un trofeo".

La tua aspettativa, da qui al 2027, sarà quella di trovare un undici di partenza composto solo ed esclusivamente da giocatori giovani e cresciuti tra Next Gen e Primavera?

"Si potrebbe ragionare anche da qui a tre anni, per cui non è così utopistico. Già nel giro di poco tempo è avvenuto un rinnovamento, sono stati acquistati dei giovani esperti in grado di dare fin da subito il loro contributo. Questo progetto della Juventus non è partito ieri, ma sono state poste delle basi importanti sia a livello di Primavera, di Next Gen, senza dimenticarci delle categorie inferiori".

Parlando di singoli, ai bianconeri conviene rinnovare il contratto ad Adrien Rabiot?

"Su Rabiot ho sempre avuto qualche dubbio, anche se ha disputato un'ottima prima parte di stagione. Sinceramente non lo riconfermerei, perché non mi sembra un giocatore che possa valere interamente le cifre che richiede per rinnovare. Ha sicuramente trovato continuità nelle sue prestazioni, ma non lo vedo così determinante come ad esempio lo è Pogba. E, visto che ne parlavamo proprio poco fa, darei fiducia ai giovani talenti".

Anche Cuadrado e Alex Sandro, come il calciatore francese, sono in scadenza di contratto. A chi dei due non rinunceresti?

"Rispondo Cuadrado, perché negli anni ha dimostrato di essere un giocatore da Juve sia dentro e sia fuori dal campo. Nei momenti di difficoltà non si tira mai indietro, offre più soluzioni tattiche, ed è un esempio di juventinità per i più giovani. E sul mercato non ci sono grandi giocatori in grado di sostituirlo, per cui non rinuncerei così facilmente a lui".

Possiamo pensare ad una Juve più offensiva con il rientro di tutti i propri effettivi?

"Il segreto della Juve e di chi vince i campionati è sempre stata la difesa, d'altronde già adesso è il reparto difensivo migliore del campionato. Penserei a mantenere l'equilibrio trovato negli ultimi match, senza rinunciare alle qualità di Chiesa, Di Maria e a tutti gli altri campioni".

La vittoria dell'Europa League, a tuo parere, potrebbe svoltare la stagione?

"E' un trofeo che ho vinto nella mia carriera, per cui penso proprio di sì. Vincere aiuta a vincere, la Juve è costruita per lottare su più fronti e sicuramente può dir la propria in ogni competizione. Vincere l'Europa League, per me, sarebbe tanta roba".

Si ringrazia Roberto Galia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.