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Paolo Montero: "Grande fiducia nella Juve, è una squadra con le palle. Napoli? La sfida più importante è contro l'Atletico. Su Allegri, Conte e il pubblico..."

28.02.2019 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Paolo Montero: "Grande fiducia nella Juve, è una squadra con le palle. Napoli? La sfida più importante è contro l'Atletico. Su Allegri, Conte e il pubblico..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Ora sono a Montevideo e sto aspettando qualche chiamata dal Sudamerica, mi piacerebbe tornare ad allenare. Per il momento, però, preferirei non venire in Europa in quanto con il patentino in mio possesso non potrei allenare una categoria superiore alla Serie C. A settembre inizierà il master, tra qualche anno la speranza potrebbe esserci". E' il pensiero di Paolo Montero, storico ex difensore bianconero rimasto nel cuore dei tifosi per la sua grinta e per le sue doti da guerriero dimostrate in più di 180 partite disputate. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per una lunga intervista in cui si parla della Juventus e non solo:

Qualche settimana fa avevi dichiarato che la Juventus era inarrestabile. A distanza di un paio di mesi, è ancora questo il tuo pensiero sulla squadra bianconera?

"Sì, considero ancora la Juventus inarrestabile perché l'unica partita complicata è stata quella contro l'Atletico. I bianconeri hanno i giocatori che possono risolvere la situazione in qualsiasi momento, proprio per questo sono convinto che allo Stadium sarà tutto un altro match. In Champions, a parte alcune partite, è sempre arrivata in fondo negli ultimi anni. Sono troppo fiducioso nei confronti di questa squadra, di questi ragazzi che hanno l'esperienza necessaria per poter ribaltare questo match. E' proprio in momenti come questi che devi avere una mentalità più che positiva".

Con questa divisa, in Europa, ti sei trovato a dover rimontare il risultato negativo dell'andata. E spesso ci sei riuscito insieme ai tuoi compagni. Come si può dunque eliminare l'Atletico?

"Non ho visto la partita dell'andata, quindi non posso giudicare la prestazione. Una cosa, però, la posso dire chiaramente: i giocatori della Juventus hanno le palle. Secondo me, il modo migliore per rimontare è fare quello che hai fatto negli ultimi 7/8 anni. Nè di più, nè di meno. Questi ragazzi non devono dimostrare niente a nessuno. La Juve ha una rosa composta da fuoriclasse che sono tra i migliori al mondo, sono consapevoli di che cosa dovranno fare il 12 marzo. Togliendo Ronaldo, che cosa vuoi andare a spiegare a Chiellini, Bonucci, Dybala, Mandzukic, Matuidi, Pjanic e a tutti gli altri? Sono anni che affrontano queste sfide a livello di club e a livello di nazionale".

Anche se, però, il leitmotiv della Juventus è quello di non giocar bene. Condividi questo aspetto?

"Ho visto alcuni match di campionato e, a mio parere, non ce ne è più per nessuno. Se Dio vorrà, in questa stagione la Juventus taglierà il traguardo dell'ottavo titolo di fila infrangendo un nuovo record in Italia. Io non credo che la squadra giochi male, sono soltanto momenti o episodi di qualche partita. Sono esseri umani, non dimentichiamocelo. Quando sono stato a Torino, Pessotto e tanti altri mi hanno parlato del rapporto eccezionale che Allegri ha con i ragazzi che allena. E' un grande tecnico nonché un ottimo gestore, è proprio quest'ultima qualità che spesso incide nei risultati".

Parafrasando quanto hai appena detto, se la Juve dovesse battere il Napoli non ce ne sarebbe proprio più per nessuno in maniera definitiva. Anche perché a Napoli la considerano una sfida scudetto importantissima per riaprire il campionato, al contrario del pensiero che c'è a Torino.

"Sì, a Torino non è considerata tale perché siamo la Juventus e abbiamo tanti punti avanti. Se i bianconeri dovessero vincere a Napoli, il campionato sarebbe definitivamente finito. La partita di Napoli, però, resta significativa proprio perché in questo ambiente vuoi sempre vincere tutto. Ma, a mio parere, oggi come oggi la sfida più importante è il ritorno di Champions".

Nei corsi e ricorsi storici, il tuo ex mister Ancelotti potrebbe sperare di riaprire il campionato esattamente al contrario di quando si fece recuperare il grande vantaggio avuto nei confronti della Lazio. Per cui, quante speranze potrebbero esserci per il Napoli in caso di vittoria?

"Non è stato Ancelotti a perder quel campionato, siamo stati noi che eravamo i suoi calciatori. E il primo sulla lista sono io. Quella Juve ebbe un grosso calo, l'ultima partita fu molto strana (contro il Perugia ndr) ma non ne ho mai voluto parlare. Il mister non ha nessuna colpa, al contrario nostro che pensammo di aver già vinto il titolo quando in realtà non avevamo ancora vinto niente".

Notizia delle ultime ore, Cristiano Ronaldo rischia di non giocare la trasferta di Napoli. A tuo parere, potrebbe essere un'assenza che farebbe calare ancor di più le aspettative su questo match?

"Rimarrebbe, a mio giudizio, un match ugualmente importante. Tutti sappiamo quel che si muove intorno a Ronaldo, l'importanza che ha lui nel gruppo e nei confronti dei suoi avversari. E' sempre un problema giocare contro di lui, è uno di quei giocatori che può risolverti il match con un calcio di punizione oppure con una giocata decisiva".

Che ne pensi di Dybala nel nuovo ruolo di tuttocampista come lo definisce Allegri?

"Nell'ultima partita che l'ho visto, Dybala mi ha davvero convinto. Ha avuto un calo ma ora è in netta crescita, è un giocatore importante per la Juventus e lo ha dimostrato in questi anni incidendo nei trofei vinti dalla squadra. Su di lui contiamo molto. Mandzukic? Il suo spirito guerriero fa bene ai bianconeri, per me è un fenomeno per le sue qualità. Sono quei giocatori che mi piacciono di più perché mette anima e corpo per il gruppo, questo aspetto lo noti quando hai giocato a calcio".

Un pensiero su Rodrigo Bentancur: sta vivendo un periodo in cui non sta brillando. Tu come lo stai giudicando?

"E' un ragazzo giovane ed è normale che possa avere dei momenti positivi e negativi. Ha avuto una crescita esponenziale e il suo anno, fin qui, è stato eccezionale. Ha soltanto 21 anni, è ancora un bambino e pian piano si sta conoscendo così da acquisire sempre più esperienza. Sta iniziando a capire che sbagliando si impara. Alla Juventus è circondato da grandissimi giocatori, lui è in campo con dei mostri di bravura".

Forse il calo deriva anche dalla posizione che ricopre in campo.

"Potrebbe essere anche quello, ma il giocatore moderno deve sapersi adattare ad ogni evenienza. Fossi in Bentancur, mi sentirei estremamente contento nei confronti di un allenatore che mi fa giocare in qualsiasi ruolo perché vede delle qualità in me. E' questo che dimostra la sua intelligenza".

Tornando all'Atletico, all'andata la difesa non è stata protagonista del match. Come marcheresti un giocatore rognoso e fisico come Diego Costa?

"La strategia di questo giocatore è quella di farti innervosire e spesso ci riesce, dalla tv vedo che cerca sempre il corpo a corpo. A volte, in maniera astuta, è bravo a prendere profondità sui propri avversari. Mi sembra un giocatore forte fisicamente, io non cercherei il contatto nei confronti di questo giocatore. Ma Chiellini e Bonucci, che sono più alti e più grossi di me, non credo avrebbero delle difficoltà sotto questo aspetto. Sono dieci anni che li vedo all'opera e sono difensori completi, hanno qualità come il colpo di testa, la velocità, la lettura dell'azione e si conoscono da tanti anni. E' proprio per questo che giocano nella Juventus e nella nazionale italiana".

Non ho idea se ti sia arrivata questa voce, ma la Juventus rischia di trovarsi senza il tifo della curva Sud nella partita contro l'Atletico. Quanto il pubblico può essere considerato come il dodicesimo uomo in questo genere di sfide?

"Non conoscevo questa storia e ne sono molto dispiaciuto. Il tifo è importantissimo per ogni giocatore nel mondo, nella mia esperienza bianconera non ho mai visto il Delle Alpi pieno. Al contrario dello Stadium: nelle volte in cui ero presente, i cori dei tifosi sono capaci di far tremare i seggiolini. L'Allianz è come la Bombonera, lo stadio del Boca Juniors".

Mister Allegri come potrebbe preparare il match del 12 marzo?

"Il mio mestiere è l'allenatore, per cui rispondere a questa domanda sarebbe molto irrispettoso nei confronti di Allegri".

Il calciomercato non dorme mai e in casa Juventus si parla di due possibili situazioni: Zidane potrebbe sostituire Allegri alla guida della squadra, mentre Icardi sembra esser corteggiatissimo dalla "Vecchia Signora". Quale è la tua opinione a riguardo?

"Zizou è stato un grande giocatore della Juventus, ha sempre un grande affetto nei confronti di questi colori ed è rimasto in buoni rapporti sia con la società e sia con i tifosi che gli vogliono ancora un gran bene. Se Allegri volesse lasciare questa squadra, è normale che sia uno dei candidati a questa panchina visto il suo palmares da allenatore. Oltre a lui, per me potrebbe nuovamente tornare alla ribalta il nome di Antonio Conte che è stato una bandiera e ha portato questa squadra a vincere dei trofei. I dirigenti pensano sempre a chi ha fatto il bene del club, sicuramente Zizou e Antonio sono due tra questi. Guardiola? Non ho letto o sentito di questa voce".

E su Mauro Icardi invece? Potrebbe essere il nuovo numero 9 bianconero?

"A mio parere, un suo acquisto sarebbe un bel problema perché ci sono giocatori come Ronaldo e Mandzukic che stanno facendo benissimo. Icardi è un giocatore fortissimo, in caso arrivi a Torino dovrà sapere che si troverà in una squadra fortissima in cui dovrà lottare per conquistare un posto. In passato, tutti i grandi calciatori hanno lottato per la maglia da titolare. Dybala? Non deve andar via, voglio vederlo alla Juve ancora per 3 o 4 anni".

Si ringrazia Paolo Montero per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.