esclusiva tj

Beniamino Vignola: "Non esiste Juve senza Agnelli, avrei visto bene l'arrivo di Lukaku. Italia? Valore tecnico è davvero molto basso"

12.09.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Beniamino Vignola: "Non esiste Juve senza Agnelli, avrei visto bene l'arrivo di Lukaku. Italia? Valore tecnico è davvero molto basso"
TuttoJuve.com

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista della Juventus di metà anni '80, Beniamino Vignola, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:

La notizia è stata poi smentita da Exor, ma come avevi accolto l'indiscrezione dei colleghi de "Il Giornale" sulla cessione della Juventus?

"Fa male soltanto sentirla e pensare ad una cosa del genere, poi fortunatamente è arrivata la smentita da parte di Exor. Per chi ha giocato in quella squadra rimarrà per sempre il grande attaccamento ad una famiglia che è nella storia centennale di questo club. Alcune persone parlano un po' troppo, penso che queste voci vengano anche alimentate dal momento che sta attraversando la società".

Al di là di quanto appena detto, come immagineresti eventualmente la possibilità di una cessione?

"Nel calcio di oggi tutto può succedere, ma non può esistere la Juventus senza la famiglia Agnelli. La Juve è sempre stata legata al nome degli Agnelli, alla Fiat, alla grande produttività e al grande amore da sempre manifestato per questi colori. Sarebbe difficile vederla in mano ad altre persone. Però c'è da dire che quest'anno si sente un po' meno la loro presenza, basti pensare soltanto al CdA composto da persone molto tecniche al di fuori della famiglia. Non riesco ad immaginarla in mano ad un fondo americano, ad un arabo col turbante o ad un cinese milionario".

Hai visto un qualcosa di diverso in campo rispetto all'anno scorso?

"E' difficile da decifrare vista da fuori, per me era già buona l'anno scorso ma ha vissuto molte traversie. La priorità era di dar respiro ai conti, quindi è anche per questo che non sono arrivati molti giocatori in estate. Resto convinto che la squadra è molto competitiva, l'unica cosa è che ha perso un po' di smalto a livello di immagine e dovrà esser brava a ritrovarlo in campo. L'augurio è che una stagione senza Europa possa concludersi al meglio, perché la nostra Juventus può star benissimo in mezzo ad Inter, Napoli e Milan".

A tuo parere, è già possibile capire dal match con la Lazio quali saranno le ambizioni di questa Juve?

"Sì, la Lazio non è partita bene ma nell'ultimo turno è riuscita a fermare il Napoli. E' uno dei primi test importanti, il campionato è ancora lungo e da decifrare. Ritengo che la Juve, come un anno fa, è candidata per vincere lo scudetto".

Sei contento che siano rimasti sia Chiesa che Vlahovic?

"Sono due giocatori importanti ed entrambi sono stati limitati da problemi fisici: Chiesa ha impiegato molto tempo per recuperare da quel brutto infortunio, Vlahovic ha avuto la pubalgia che lo ha limitato dal punto di vista tecnico. Lo scorso anno non sono riusciti a dare il meglio, ma restano di grande prospettiva. Sono stati due colpi molto importanti, per questo dovranno ripagare sul campo gli investimenti fatti dalla Juventus per acquistarli".

Tra i nomi che sono stati accostati in estate, quale avrebbe fatto di più la differenza?

"Forse sbaglierò, ma avrei visto molto bene l'arrivo di Lukaku e un conguaglio economico in favore dei bianconeri. E' vero che l'età di Vlahovic era da tenere in considerazione, ma per quello che il belga può fare in Italia sarebbe stato uno scambio interessante".

Per le nostre speranze europee, quella di stasera con l'Ucraina è già quasi da considerarsi come una finale. Sei d'accordo con chi afferma che senza juventini, in genere, l'Italia non ottiene mai dei buoni risultati?

"Quando c'è il blocco Juve significa che i giocatori sono formati, di prospettiva e preparati per le competizioni europee. Ma in mancanza di questo, il ct deve necessariamente pescare da altre squadre e questo comporta trovar persone meno pronte per le competizioni europee. Senza nulla togliere a chi gioca oggi nell'Italia, il valore tecnico è davvero molto basso. Basta fare un confronto con le nazionali che sono state importanti e che hanno vinto".

Si ringrazia Beniamino Vignola per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.