Un "ariete" croato per la Vecchia Signora? Ecco chi è Mario Mandzukic

16.06.2015 14:00 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Un "ariete" croato per la Vecchia Signora? Ecco chi è Mario Mandzukic
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© foto di Imago/Image Sport

Eppure quei gran sorrisi e pacche sulle spalle con Buffon all’insegna della più grande cordialità nel match di Spalato tra Croazia ed Italia, hanno avuto più di un semplice significato. Progetto futuro mostrato e scatto verso l'Italia, più precisamente verso il capoluogo Piemontese. La Juventus è sempre alla ricerca di un nuovo attaccante, e in attesa di capire il futuro di Carlos Tevez, per il quale il Boca Juniors ha già presentato un'offerta di contratto al giocatore, la dirigenza del club bianconero monitora con più di qualche semplice attenzione il profilo di Mario Mandzukic in attesa di capire il futuro di Edinson Cavani. Quel che è certo, ad oggi, è che il l'ariete croato non è mai stato così vicino ad indossare i colori bianconeri.

Ha quella faccia un po' così, sorriso beffardo e smorfie da "duro" di chi non teme nulla e nessuno; definito l'attaccante col tackle migliore della Bundesliga fino a quando non è approdato alla corte dei Cholchoneros, ed un incubo per i difensori avversari non tanto per i goal, quanto per l'incredibile mole di pressing: Mario Mandžukić non ha l'aria della star né quella del predestinato, si sa. Ma è il classico giocatore pronto che sa trovarsi al posto giusto nel momento giusto.  

Piazzato al centro dell'attacco nelle giovanili del Marsonia, sbagliava molti goals e non ne voleva sapere di fare l'attaccante, a Mario piaceva combattere in mezzo al campo, fra gomiti alti e scivolate. Che avesse la Germania nel destino s'è capito fin dal 1992: nato e cresciuto nell'ex Jugoslavia, il piccolo Mario si trasferisce con l'intera famiglia a Ditzingen, nei pressi di Stoccarda, per sfuggire alle bombe dei balcani. Mato Mandzukic, padre calciatore, s'aggrega al club calcistico locale conoscendo in allenamento Fredi Bobic e Sean Dundee, futuri nazionali tedeschi. Nel 1996, a guerra finita, i profughi sono costretti a tornare in patria ed è proprio lì che il "Mandzo" inizia a flirtare col goal. Infatti, viene notato da Ciro Blazevic (mister leggendario e condottiero della Croazia di Suker ai Mondiali '98) e si trasferisce a Zagabria, due anni dai Pjesnici (i Poeti) della NK e tre stagioni alla Dinamo, pagato poco più di un milione di euro per sostituire Eduardo da Silva.

Lusingato dalle sirene di Everton e Werder Brema, Mario si lascia convincere dai Lupi verdi del Wolfsburg dopo aver conquistato 3 campionati croati (uno da capocannoniere) e 2 coppe nazionali. Mandzo inizialmente recita la parte di comparsa all'ombra di Edin Dzeko, gioca poco e Steve McLaren lo schiera in posizione d'ala sinistra. Salvi per miracolo (anche grazie alle reti del croato), le cose migliorano di gran lunga durante la stagione successiva, con la partenza del bosniaco e l'arrivo in panchina di Felix Magath, col quale si intenderà a meraviglia. Concluderà la seconda stagione col Wolfsburg collezionando 40 presenze e realizzando 15 goals.

Mario diviene anche capocannoniere del precedente Europeo (dopo aver castigato Buffon, Chiellini e l'Irlanda del Trap) insieme a Balotelli, Dzagoev, Torres, Ronaldo e Mario Gomez, per poi approdare al Bayern Monaco, dove arriva proprio come riserva del tedescone capace di gonfiare la rete 103 volte in 164 presenze coi bavaresi. Coperto di tatuaggi, impossibile non notare il poker d'assi sull'avambraccio sinistro accompagnato da una coppia di dadi, qualche stella, un fiore, una grossa croce, un pallone, caratteri cinesi (dovrebbero significare 'Grande forza, fortuna, famiglia e fede'), il simbolo zodiacale del gemelli sul polpaccio ed una preghiera all'Angelo Custode in croato. Stimato dai compagni per l'impegno profuso in allenamento (ne sa qualcosa Alaba, finito con un labbro sanguinante dopo un contrasto), Mario  conquista il 25 maggio 2013 per la prima volta la Champions League, grazie alla vittoria per 2-1 nella finale contro il Borussia Dortmund, segnando il goal del momentaneo 1-0. Il 1º giugno 2013 vince anche la sua prima Coppa di Germania, ottenendo il treble con la compagine bavarese. La stagione 2013-2014 si apre con la vittoria il 30 agosto 2013 della Supercoppa UEFA, ottenuta sconfiggendo ai rigori in finale la compagine londinese del Chelsea, dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul 2-2 mentre, nel corso dell'annata, conquista insieme alla squadra bavarese altri tre titoli, la Coppa del mondo per club, la Bundesliga e la Coppa di Germania. 

Con l'FC Bayern München, Mario Mandžukić ha segnato un goal nel 2-0 proprio contro la Juventus nei quarti di finale di Champions League 2012/13.

 Conclude la sua esperienza in maglia biancorossa, con la bellezza di 48 reti in 88 presenze.

Il recente passato, ha visto Mandzukic protagonista in maglia Cholchoneros conquistando le simpatie dei tifosi madrileni. Segna infatti il suo primo goal con la maglia dell'Athletico il 22 agosto successivo, risultando il "match winner" nella sfida contro il Real Madrid: rete che consentì all'Atletico Madrid di vincere la Supercoppa di Spagna.
Mandžukić mette la sua prima firma nella Liga il 30 agosto 2014, andando in rete nella seconda giornata di campionato nella vittoria casalinga 2-1 contro l'Eibar. Ad oggi, sono 43 le sue presenze con la maglia spagnola, accompagnate da 20 goals realizzati.

Che sia il Croato di Slavonski Brod il nuovo attaccante a sfrecciare sul campo per i colori bianconeri? 

Ai posteri l'ardua sentenza...