La "donna" che non smetteremo mai di amare

In occasione dell'8 marzo, festa della donna, non si poteva non omaggiare la "nostra" donna per eccellenza, il cui nome significa gioventù: simbolo di eterna giovinezza che vive in ogni suo sostenitore. La Juventus, nome femminile della seconda squadra di calcio più antica d'Italia. ha come principale soprannome quello di Signora o, in "lingua" piemontese "Madama", appellativo che fa riferimento alle origini della società. All'estero è conosciuta come Vecchia Signora o anche come "La squadra d'Italia" in ragione della diffusione della propria tifoseria da sempre anche oltre confine. Essa viene anche chiamata "La fidanzata d'Italia", nata a seguito della notevole crescita del numero di tifosi juventini durante i successi sportivi degli anni trenta.
Un'altra donna da omaggiare dunque nel mondo dello sport, specialmente in quello del calcio, è proprio lei : la Juventus. Riconosciuta come uno degli elementi che più contraddistinguono l'identità del club italiano, lo «stile Juventus»che è una peculiare forma di gestione sportiva applicata all'interno della società, inerente all'amministrazione aziendale, al fine di ottenere con maggior efficienza il successo. Ebbene sì, perchè nonostante si tratti di una donna più che centenaria, il suo unico scopo è quello di vincere.
Questo pensiero di "juventinità" che tanto la contraddistingue, ha avuto un ruolo decisivo nella svolta verso il professionismo e nell'ulteriore affermazione popolare del calcio in Italia.
Alcune analisi nell'ambito delle scienze sociali conclusero che questo termine femminile, coniato dai mezzi di comunicazione di massa attorno agli anni trenta de così dolce nella pronuncia, descrive un duraturo modello di gestione anche sportiva-aziendale caratterizzato da una cospicua capacità d'adattamento alla mentalità sportiva in tutta la penisola.
Madama ha trascinato con sè anche i principi e valori che persegue come la correttezza, la professionalità, la capacità di innovazione continua e la capacità di perseguire e conseguire il risultato con tutte le proprie forze.
Essa è un vero e proprio "ethos" sportivo riferito all'insieme di comportamenti, atteggiamenti e valori che fanno capo all'eleganza, alla parsimonia, alla misura, alla disciplina e alla concretezza che la contraddistinguono agli occhi di tutti, oltre a far riferimento a tutti quegli aspetti della propria cultura sportiva, degli usi e dei costumi delle diverse personalità legate alla società, nonché alle caratteristiche legate ad uno stile senza tempo.
Auguri anche a lei dunque: alla nostra donna, alla Signora del calcio italiano.