Moggi su Calciopoli: "Galliani e Carraro le vere anime nere. Schede telefoniche per amanti e puttane. Non ci sarà più una Calciopoli perché non c’è più la Telecom"

29.08.2018 09:20 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Moggi su Calciopoli: "Galliani e Carraro le vere anime nere. Schede telefoniche per amanti e puttane. Non ci sarà più una Calciopoli perché non c’è più la Telecom"

Nella sua lunga intervista al Corriere dello Sport, Luciano Moggi è tornato su Calciopoli: "(...)Possono fare tutte le sentenze che vogliono, ma io sono uno che ha sempre lavorato duro e dovunque andavo ho sempre creato i budget sani, comprando a poco e vendendo a tanto. La mia unica, vera ambizione ancora oggi è farmi dire 'bravo!'. Davvero". Confessare le mie colpe? Dovevo difendermi. Alla Juve avevo due occhi davanti e due dietro. Subodoravo le cose. Carraro e Galliani, presidenti di federazione e di lega, facevano gli interessi del Milan e Facchetti faceva lobbing con gli arbitri a favore dell’Inter. Eccesso di legittima difesa? Parlavo con i designatori arbitrali, è vero. Ma allora era consentito e nessuno può dire che ho mai chiesto di vincere una partita. Chiedevo solo arbitri all’altezza. E’ un illecito questo?".

Secondo Moggi, c'era anche chi remava contro dall'interno: "Il problema vero è che dentro la Juventus c’era una resa dei conti per farci fuori. Quella famiglia Agnelli è sempre stata un Far West e avevano paura che Giraudo, delfi no di Umberto Agnelli, prendesse troppo potere".

E poi c'erano gli altri nemici. "Galliani e Carraro le anime nere? Non ci sono dubbi. Basta ascoltare le intercettazioni telefoniche per dedurre che Carraro controllava Bergamo. Muore Wojtyla sabato sera, noi in ritiro a Firenze. Si doveva rinviare a lunedì. La partita fu posticipata di una settimana. Galliani, presidente della Lega, intercettato, chiama Costacurta e gli fa: 'Abbiamo spostato di una settimana, così recuperiamo Kakà infortunato…'. Anno 2004. Due ore dopo il sorteggio, Carraro chiama Bergamo. 'Chi è l’arbitro di Inter-Juventus?' 'Rodomonti'. Due ore prima della partita, Bergamo chiama Rodomonti: 'Come ti stai organizzando? Stai attento, che è molto difficile andare su ma poi ci si mette un niente a precipitare…'. Ce ne hanno fatte di tutti i colori".

Moggi rammenta anche l'infausta giornata di Perugia: "Quella volta del nubifragio a Perugia, ci hanno tolto lo scudetto. Collina, sponsorizzato dal Milan, decise 74 minuti di sospensione. Fossi stato un arrogante come dicono, dovevo andarmene con la squadra, ma ce l’avrebbero fatta pagare dopo".

E ancora: "La gente non le sa certe cose. Quando, alle 8 di sera, dopo un Milan-Juventus perso in casa dal Milan, Bergamo telefona a Galliani e gli dice: 'Direttore, a casa mia abbiamo pianto'. Parentesi, Alessandra, la moglie di Bergamo, è milanista. 'Non avrei mai pensato che la Juve con Collina arbitro avrebbe vinto col Milan'". 

Sulla storia di Paparesta chiuso a chiave nello spogliatoio: "Una bufala. L’avrei menato quel giorno, ci aveva fatto perdere una partita vinta. Ma che mi metto a chiuderlo nello spogliatoio e buttare la chiavi? Quale sarebbe stato il vantaggio? Fu solo una battuta e per quella battuta mi hanno radiato".

Sulla storia delle schede svizzere: "Le ho fatte per proteggere il mio lavoro. Io, Stankovic, l’avevo preso per la Juve. Me l’ha soffiato l’Inter con le intercettazioni di Telecom. Le ho regalate agli arbitri? Per altri motivi. Gli inquirenti dissero che erano mute, che non potevano essere intercettate, ma non era così. Solo che si sentivano gli arbitri parlare con le loro amanti e puttane".

Su De Santis: "Massimo De Santis, l’unico arbitro condannato, era un nostro amico? L’hanno associato a noi senza motivo. Ti racconto questa. Fiorentina in lotta per non retrocedere, Milan a un punto da noi. Martedì alle 14 Meani, dirigente del Milan, chiama De Santis: 'Guarda che abbiamo Kakà e Rui Costa diffidati, non li ammonire che poi la partita dopo abbiamo la Juve'. Fosse stato un nostro sodale, avrebbe chiamato l’ufficio inchieste e il Milan sarebbe finito in B. Se ricordi quella partita, De Santis negò un rigore alla Fiorentina e permise a quelli del Milan di menare. Noi zitti. La mattina dopo De Santis chiama Meani: 'Hai visto, solo io riesco a non farli parlare quelli…'. Meani: 'Te sei un amico, l’ho già detto a Galliani'".

Sulla possibilità di un'altra Calciopoli: "Ci sarà una seconda Calciopoli? La Juve sarà sempre odiata, ma non ci sarà una seconda Calciopoli. Non ci sono più Telecom, Tronchetti Provera e Montezemolo. E non c’è più Blatter. Che ringraziò pubblicamente Montezemolo di aver ritirato il ricorso al Tar contro la sentenza che retrocedeva la Juve".