La Stampa - Retroscena Calciopoli: gelo Moratti-Facchetti jr

Qualcosa si è rotto. Non in maniera definitiva, ma è sicuro che i rapporti tra Massimo Moratti e la famiglia Facchetti non siano più quelli di prima. La riprova si è avuta ieri alla consegna del premio «Campione non solo in campo» intitolato a Giacinto Facchetti e assegnato quest'anno a Gianfranco Zola.

A consegnare il riconoscimento c'era il figlio dell' ex capitano dell'Inter Gianfelice, ma in platea tutti hanno notato l'assenza del presidente nerazzurro. Moratti aveva un impegno improrogabile (il cda della Saras), in sua «rappresentanza» c'era la moglie Milly che non ha certamente mancato di salutarsi con Facchetti jr, ma l'assenza del marito non poteva passare inosservata. Che cosa sia successo tra le due famiglie può essere fatto risalire all'atteggiamento tenuto in merito a Calciopoli. Questione di cui proprio ieri Gianfelice Facchetti è tornato a parlare: «C'è una riflessione da fare, quella della differenza che c'è tra il peso delle offese e delle successiva smentite – ha detto -. Tutto ciò che riguardava Facchetti è stato completamente sconfessato o in tribunale o con lettere di scuse. Credo che fare chiarezza potrebbe essere una cosa buona per il calcio, anche se non so quanta voglia ci sia». Proprio qui si sarebbe allargata la forbice dei rapporti tra il figlio del grande capitano nerazzzurro e il presidente. Da qualche tempo infatti ci sarebbero divergenze di opinione su come gestire la vicenda di Calciopoli nell'ambito della giustizia. Sportiva e non.

Nulla di insanabile, proprio per il grande affetto e la stima nutrita per Giacinto da Moratti («dolce, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare», così il presidente definiva l'ex calciatore e poi dirigente nerazzurro), ma proprio qualche mese fa mentre Gianfelice Facchetti sosteneva la possibilità di restituire lo scudetto 2006 tolto alla Juve e assegnato all'Inter, il patron nerazzurro restava su ben altre posizioni: non ci penso proprio, in sintesi era il suo pensiero. Per Moratti il 14° titolo ha un sapore particolare. Per Gianfelice Facchetti ne ha un altro. Diverso.