Consiglieri federali poco convinti. Lo scudetto 2006 rimarrà all'Inter?

La Figc, dopo essersela presa con estrema calma, è pronta finalmente a pronunciarsi sull'esposto della Juventus riguardante la revoca dello scudetto 2006 all'Inter. Il club di corso Galileo Ferraris attende impazientemente il verdetto dalla Federazione, in via Durini domina, invece, un'atmosfera decisamente tranquilla. Troppo tranquilla, perchè la decisione della Federazione potrebbe stravolgere totalmente la storia del calcio italiano, oppure potrebbe lasciare tutto così com'è ora. Potrebbe cambiare il destino di Juve e Inter. Ma la serenità del club nerazzurro, il placato ottimismo di Massimo Moratti e l'ormai il solito flammatico ritmo con cui la Figc si appresta ogniqualvolta ad affrontare faccende che hanno a che fare con l'Inter, bastano per gettare sconforto nei cuori dei tifosi bianconeri.
Nell'estate del 2006 la Federazione compì una vera e propria impresa: con straordinaria velocità trovò un colpevole ed emise una condanna. In sole due settimane, roba da far invidia all'intero sistema giudiziario italiano. Quattro anni dopo, si scoprirà invece che la Federazione non trovò altro che un capro espriatorio e che la sentenza oggi potrebbe essere considerata uno scherzo. Come se la Figc si divertisse a distruggere la storia di uno dei club più gloriosi e che più hanno portato in alto il tricolore italiano nel calcio mondiale. Come se all'improvviso, in corso Galileo Ferraris, comparisse dal nulla Guido Rossi e gridasse: "Scherzetto!", e tutti scoppiassero in fragorose risate. Così deve essersi mossa la Figc, perchè altrimenti ciò che è successo nel 2006 non avrebbe alcun senso. Più passa il tempo e più ci si accorge che nel 2006 la Federazione combinò il processo più ridicolo e la sentenza più assurda della storia dei processi e delle sentenze italiane.
Il mondiale era appena finito e gli appassionati di calcio italiani pretendevano giustizia, l'Uefa e Joseph Blatter minacciavano di escludere i club italiani dalle coppe internazionali se non si fosse trovato un colpevole, l'inizio del campionato era alle porte. Era questa la situazione dopo lo scoppio dello scandalo Calciopoli. La Figc, dunque, pensò bene di fregarsene di testimoni e di andare a fondo alla faccenda, si limitò semplicemente a distruggere la Juventus, mentre gli altri se la sarebbero cavata con qualche carezza e con la raccomandazione di "non farlo mai più, eh!". Al club bianconero vennero revocati due scudetti: quello del 2004/2005, vinto grazie al "sistema Moggi"; e quello del 2005/2006, vinto invece sul campo dal momento che non esistono intercettazioni relative a questo campionato, eppure lo scudetto fu riassegnato agli "onesti" di turno... una squdra a caso. L'Inter.
Quattro anni più tardi, dall'aula 216 del tribunale di Napoli, si scopre che anche le "vittime" si comportavano esattamente come i "carnefici". La difesa di Luciano Moggi, infatti, scovò alcune intercettazioni "stranamente" inascoltate durante il processo di Calciopoli che dimostravano la tesi del "così fan tutti". Strappando dalle grinfie della polvere più di 170.000 intercettazioni, i legali dell'ex direttore generale bianconero hanno messo con le spalle al muro la Federazione. A questo punto, o tutti sono colpevoli o tutti sono innocenti.
Ammettere di aver sbagliato, di non aver tenuto conto di quelle intercettazioni importantissime e che avrebbero portato ad una sentenza diversa, sarebbe come tirarsi una tegola in testa. Ammettere di aver distrutto la Juventus, di aver danneggiato la sua immagine su scala mondiale, di averle tolto la possibilità di competere ad alti livelli e di poter incrementare i trofei in bacehca, di aver fatto in modo che i suoi giocatori e dirigenti migliori se ne andassero, di averle insomma tolto gli anni migliori, equivarrebbe ad un suicidio. Come potrebbe la Figc rimborsare tutti i danni subiti dalla Juventus? Per non parlare dell'Uefa e della Fifa, che comincerebbe a chiedere spiegazioni alla Federazione italiana e che addirittura potrebbero penalizzarla severamente. D'altro canto, ammettere che le "vittime" in realtà erano complici del presunto "sistema Moggi", screditerebbe il lavoro svolto dalla Federazione e dalla Giustizia sportiva. Snobbare intercettazioni così importanti e che avrebbero potuto cambiare il senso del processo del 2006, intercettazioni che se non fossero state trovate dai legali di Moggi, non avrebbero permesso il naturale corso della giustizia e pertanto solo una parte dei colpevoli sarebbe stata punita, mentre gli altri l'avrebbero fatta tranquillamente franca., è inaccettabile. Senza contare il fatto che togliere lo scudetto del 2006 all'Inter, porterebbe due conseguenze inevitabili: l'apertura di una nuova indagine su Calciopoli e la guerra che il club di Massimo Moratti dichiarerà molto probabilmente alla Federazione. L'Inter, se dovesse essere privata dello scudetto 2006, sarebbe pronta a fare ricorso in ogni tribunale del pianeta. Ciò, sommato allo scandalo Scommessopoli, porterebbe inevitabilmente ad uno slittamento del campionato.
In pratica, la Figc è assediata da scandali e processi. In ogni caso, se la Federazione si esprimesse a favore dell'esposto della Juventus sarebbe costretta ad ammettere le proprie colpe. Ciò implicherebbe una rivoluzione in senso alla Federazione, per non parlare della credibilità agli occhi del mondo dell'apparato federale che cadrebbe in mille pezzi.
Forse è per questo che il Corriere dello Sport è convinto che la Figc lascerà lo scudetto 2006 all'Inter. Per il quotidiano sportivo romano la Figc è in imbarazzo. I consiglieri federali sono chiamati a rispondere ad una semplice domanda: dati i nuovi elementi emersi dal processo di Napoli, Guido Rossi, all'epoca commissario della Federazione, e i "saggi" che lo affiancarono avrebbero comunque provveduto ad assegnare lo scudetto all'Inter? Rossi, per il Corriere dello Sport, è il vero protagonista dell'intera vicenda. La sua scelta viene considerata oggi frettolosa, in pratica un errore. La paura dei consiglieri federali è di aggiungere errore ad errore, a distanza di cinque anni. Perciò, molti ed autorevoli consiglieri federali considerano quel che è emerso successivamente da Napoli non equivalente a quel che è emerso nel 2006. Altri sottolineano che l'unico dato certo, al momento, almeno per quanto riguarda la giustizia sportiva, è la colpevolezza dei dirigenti juventini. Conteranno molto le considerazioni di Stefano Palazzi, che contrariamente a quanto si potesse pensare sembra convinto delle responsabilità dell'Inter, ma l'impressione è che non ci sarà una sottolineatura forte delle colpe nerazzurre in ogni caso.
Le cose, insomma, resteranno esattamente come sono ora.