Zaza: "Non sono una testa calda. La Juve è un sogno, ma quella maglia devo meritarla"

Simone Zaza sfida il suo futuro. L'attaccante della Nazionale Under 21, acquisito in comproprietà dalla Juventus in questa sessione di mercato, oggi affronterà proprio i bianconeri con la maglia del Sassuolo, nel Trofeo Tim. Il ragazzo ha esternato le proprie sensazioni in un'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport": "Di Francesco? Mi ha spiegato che nel calcio se ti attaccano un etichetta sei morto: dovevo cancellare subito il marchio di “testa calda”. Penso di aver già vinto questa battaglia. Il mio modello di centravanti? Sicuramente Ibra. Le sue acrobazie sono magie, che a volte provo anch’io. Poi mi piace Cavani. Lo vedi lottare in ogni angolo del campo e se ha la palla giusta non sbaglia. Ibra e il Matador: fisico e piedi buoni. Come ho vissuto questa estate da uomo mercato? Stando tranquillo. Ma non è stato facile.
Devo ringraziare la mia fidanzata Federica e il mio amico Francesco. Oltre a mamma Caterina, ho un tatuaggio con la sua immagine. Ora sfiderò la «mia» Juve. La società bianconera è proprietaria di metà del mio cartellino e credo che qualsiasi giocatore sogni di giocarci. Però “quella maglia” devo meritarla disputando una grande stagione nel Sassuolo. Cosa mi piace della formazione di Conte? Inutile che faccia l’elenco dei i campioni della Juve. Chi non conosce Buffon, Chiellini, Pirlo, Marchisio, Vidal, Pogba, Tevez, Vucinic? E potrei continuare. Quello che sorprende dei campioni d’Italia è che riescono a vincere anche quando giocano male. Un momento in cui ha pensato di non sfondare? Il periodo più duro è stato quando a diciotto anni l’Atalanta mi mise fuori squadra per sei mesi perché non volevo rinnovare il contratto. Il momento più triste, invece, è coinciso con la retrocessione dell’Ascoli. I miei diciotto gol non sono bastati. Ho vissuto questo risultato negativo come un piccolo tradimento nei confronti della gente che mi ha voluto bene".