Zaza: "Non sono una testa calda. La Juve è un sogno, ma quella maglia devo meritarla"

23.07.2013 08:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Zaza: "Non sono una testa calda. La Juve è un sogno, ma quella maglia devo meritarla"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Simone Zaza sfida il suo futuro. L'attaccante della Nazionale Under 21, acquisito in comproprietà dalla Juventus in questa sessione di mercato, oggi affronterà proprio i bianconeri con la maglia del Sassuolo, nel Trofeo Tim. Il ragazzo ha esternato le proprie sensazioni in un'intervista rilasciata a "La Gazzetta dello Sport": "Di Francesco?  Mi ha spiegato che nel calcio se ti attaccano un eti­chetta sei morto: dovevo can­cellare subito il marchio di “te­sta calda”. Penso di aver già vinto questa battaglia. Il mio mo­dello di centravanti? Sicura­mente Ibra. Le sue acrobazie sono magie, che a volte provo anch’io. Poi mi piace Cavani. Lo vedi lottare in ogni angolo  del campo e se ha la palla giu­sta non sbaglia. Ibra e il Mata­dor: fisico e piedi buoni. Come ho vissuto questa estate da uomo­ mercato? Stando tranquillo. Ma non è stato facile.

Devo ringraziare la mia fidanzata Federica e il mio amico Francesco. Oltre a mamma Caterina, ho un ta­tuaggio con la sua immagine. Ora sfiderò la «mia» Juve. La società bianconera è proprietaria di metà del mio cartellino e credo che qualsiasi giocatore sogni di giocarci. Pe­rò “quella maglia” devo meri­tarla disputando una grande stagione nel Sassuolo.  Cosa mi piace della forma­zione di Conte? Inutile che faccia l’elenco dei i campioni della Juve. Chi non conosce Buffon, Chiellini, Pirlo, Marchisio, Vidal, Pogba, Tevez, Vucinic? E potrei conti­nuare.  Quello che sorprende dei campioni d’Italia è che rie­scono a vincere anche quando giocano male. Un momento in cui ha pensato di non sfondare? Il periodo più duro è stato quando a diciotto anni l’Ata­lanta mi mise fuori squadra per sei mesi perché non volevo rin­novare il contratto. Il momento più triste, invece, è coinciso con la retrocessione dell’Ascoli. I miei diciotto gol non sono ba­stati. Ho vissuto questo risulta­to negativo come un piccolo tradimento nei confronti della gente che mi ha voluto bene".