Una Juve nuova: più offensiva e organizzata
Una Juve nuova: più offensiva e organizzata secondo Gazzetta
Dopo due partite si può dire che la mano di Spalletti sulla Juventus è già evidente. La squadra è tatticamente più fluida, offensiva e ordinata. Il 3-4-2-1 in fase di possesso si trasforma spesso in un 5-2-3 difensivo o in un 4-4-2 per pressare alto e costringere gli avversari all’errore.
La riaggressione immediata è il marchio di fabbrica: una Juve che corre, attacca, costruisce e non rinuncia mai al gioco. Anche quando rischia qualcosa dietro, l’identità è chiara e coraggiosa.
Tanta qualità, ma serve più concretezza
La Juventus crea tanto ma segna poco. Contro lo Sporting sono arrivati una dozzina di tiri, ma solo un gol. Un dato che ricorda quanto visto contro Udinese e Cremonese. I bianconeri devono velocizzare la conclusione dell’azione e migliorare nella finalizzazione, soprattutto quando gli spazi si chiudono.
Gli esterni – Conceiçao, Yildiz, McKennie e Cambiaso – spingono con continuità, favorendo le sovrapposizioni e l’ingresso in area, ma manca ancora un pizzico di lucidità sotto porta.
La difesa resta da registrare
Il principale punto debole resta la fase difensiva. Il gol dello Sporting nasce da una disattenzione collettiva, con Araujo lasciato libero di colpire. Spalletti dovrà lavorare sulla rapidità di adattamento alle mosse avversarie, specialmente contro squadre dinamiche come quella di Rui Borges, capace di mettere in difficoltà la retroguardia juventina con i movimenti di Trincao e Quenda.
Direttore: Claudio Zuliani
Responsabile testata: Francesco Cherchi
Editore: TMW NETWORK s.r.l. - P.I. 02210300519
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26208
Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso a Juventus F.C. S.p.A.
