Pierfilippo Capello: "Al Milan serviranno anni per colmare il gap con la Juve"

Pierfilippo Capello, avvocato e operatore di mercato, figlio di Fabio Capello, ha concesso un'intervista alla redazione de il vero Milanista.
Capello, Berlusconi ha dichiarato nell’intervista alla Gazzetta dello Sport in occasione dei suoi trent’anni di presidenza che suo padre è uno degli allenatori che rimarranno nella storia del Milan. I due si sentono ancora?
“Sì, l’ho letta anch’io l’intervista di Berlusconi e posso dirvi che mio padre parla col presidente di calcio, ma non di Milan. A volte si sentono dopo le finali di Champions League o in occasione di partite delle Nazionali per parlare di giocatori“.
Milan, Juventus, Roma, Nazionale Inglese e Russa: suo padre vuole tornare su una panchina di club?
“Mio padre oggi si diverte molto a commentare partite del campionato inglese e spagnolo su Fox: si sente anche più libero di poter criticare o esprimere le sue valutazioni. Sa, in Italia ha tanti amici e conoscenti nell’ambiente, e allora diventa anche più difficile commentare le partite“.
Diceva oggi si diverte come commentatore, ma invece a giugno?
“Bisognerebbe chiedere a mio padre, e valutare poi a giugno se arriveranno proposte“.
Come vede il Milan di Mihajlovic?
“Sono stato a San Siro a vedere il derby: mi è piaciuta molto la squadra. La trovo cresciuta soprattutto nella personalità, e ho visto i giocatori tentare cose difficili, che sono poi quelle che ti possono permettere di fare la differenza. Poi io sono un tifoso sempre entusiasta, sempre positivo e soddisfatto“.
Cosa manca ai rossoneri per tornare in vetta?
“Rispetto alla Juventus c’è un gap, e non si può colmare in una sessione di mercato, servono anni. I bianconeri mi impressionano perché qualsiasi cosa accada vanno avanti sempre con la stessa mentalità, credendo nel gruppo e nel lavoro, e continuano a vincere“.
Ha visto Juventus-Napoli?
“Sì, ed è stata una partita che ha mostrato due squadre molto preparate, non così lontane dai ritmi della Liga e della Premier League. Se la Juventus mi piace per la mentalità vincente, il Napoli mi convince per il gioco sviluppato, davvero molto bello“.
Ibrahimovic è cresciuto molto con suo padre alla Juventus?
“Ho letto la biografia di Ibrahimovic, e devo dire che lui è un ragazzo molto intelligente. E’ arrivato a Torino con il suo talento grandissimo, e si è migliorato con campioni come Buffon, Cannavaro, Pirlo, Camoranesi. Mio padre gli disse che per quanto fosse bravo a fare numeri palla al piede, lui doveva concentrarsi sul gol, sul fare reti e far segnare i compagni. E così Zlatan è ancora maturato“.
La Cina è la nuova frontiera del calciomercato italiano?
“Sì, perché ora -pur strapagandoli- stanno acquistando top players europei ancora nel pieno della loro carriera. Questi arrivi non potranno che far crescere e migliorare tutto il movimento calcistico in Cina“.
I club italiani dovrebbero investire di più sui vivai o cercare talenti giovanissimi in sudamerica?
“Non credo che prendere ragazzini di 12 o 14 anni e portarli da noi per vedere se qualcuno diventa un campione sia la soluzione. La verità è che i vivai costano e danno i loro frutti dopo diversi anni, ecco perché siamo in difficoltà oggi. La cantera del Real Madrid, oppure quella del Barcellona possono contare su investimenti molto più alti perché parametrati sui loro fatturati che oggi sono esplosivi rispetto ai nostri“.