Lesione al Legamento Crociato Anteriore (LCA) nel Calcio: Il Caso di Bremer e Zapata

Lesione al Legamento Crociato Anteriore (LCA) nel Calcio: Il Caso di Bremer e Zapata affrontato da La Stampa
Un "maledetto stack" al ginocchio: l'infortunio al LCA che cambia tutto
Un improvviso cambio di direzione. Un atterraggio mal calcolato. Poi, il "crack": un dolore acuto al ginocchio, gonfiore immediato, instabilità. È il copione drammatico che tanti calciatori professionisti e amatori conoscono fin troppo bene: la rottura del legamento crociato anteriore (LCA).
Un infortunio tra i più temuti nel mondo del calcio, non solo per l’impatto fisico, ma anche per le conseguenze mentali. Chi si rompe il LCA sa di avere davanti un percorso lungo, tortuoso e incerto: sei-sette mesi di stop nella migliore delle ipotesi, ma spesso si arriva a nove mesi, un anno o più prima di tornare in campo e sentirsi davvero pronti.
Bremer e Zapata: due storie, un infortunio
A conoscere sulla propria pelle il peso di questo infortunio sono stati anche Gleison Bremer, difensore della Juventus, e Duván Zapata, attaccante del Torino. Entrambi si sono operati per la ricostruzione del LCA nell’ottobre 2024. A distanza di un anno, il ritorno alla normalità è ancora un obiettivo da raggiungere.
Bremer sembrava vicino alla completa guarigione già nell’estate 2025, dopo aver disputato alcune amichevoli (la prima contro la Reggiana, a 304 giorni dall'infortunio). Ha collezionato 436 minuti in campo in Serie A, ma il pieno recupero non è ancora garantito.
Più complicato il cammino di Zapata. L’attaccante colombiano ha subito una lesione combinata del LCA e dei menischi (mediale e laterale) del ginocchio sinistro. È tornato brevemente in campo il 21 settembre 2025 contro l’Atalanta (21 minuti giocati), ma senza continuità.
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