La sei giorni della Juve

Juventus, una settimana decisiva tra Champions e big match con il Milan: la “Seigiorni” per capire che squadra è davvero, ne parla Repubblica Torino. 

La Juventus entra in una settimana chiave della stagione, una vera e propria “Seigiorni” che ricorda le leggendarie gare di ciclismo su pista: sei giorni per comprendere finalmente qualcosa di più su una squadra ancora indecifrabile, se non sul piano emotivo. E proprio l’emotività – nel bene e nel male – sembra essere l’unico filo conduttore del progetto bianconero attuale.

Dopo il pareggio con l'Atalanta – che poteva finire anche peggio – la Juve è attesa da un calendario intenso e ad alta tensione. Domani è già vigilia di Champions League, in vista della delicata sfida di mercoledì sera sul campo del Villarreal. Poi, domenica, allo Stadium arriverà il Milan di Allegri, in un incrocio dal sapore speciale e dai punti pesantissimi per la classifica.

Se al termine di questa “Seigiorni” non emergerà un’identità più chiara, le ambizioni della Juventus potrebbero subire un brusco ridimensionamento. Non basta più il cuore, serve anche sostanza.

Juventus, una squadra ancora senza identità: difesa in emergenza e centrocampo fragile

Il terzo pareggio consecutivo – tra cui la deludente trasferta di Verona – conferma una Juventus dai tanti volti. Contro il Borussia Dortmund ha mostrato carattere; contro l’Inter, emozioni forti. Ma poi ricade negli stessi limiti: parte bene, si smarrisce, prende gol in contropiede, recupera con fatica, ma porta a casa solo il “solito” punticino.

E se l'entusiasmo di Igor Tudor sorprende, la realtà dice altro: il rientro di Bremer aveva portato solidità alla difesa, ma ora il centrale è nuovamente out – e non si conoscono ancora i tempi di recupero. A centrocampo, invece, la Juventus continua a soffrire: reparti disuniti e avversari che passano troppo facilmente tra le linee.