Italia, Mancini: "Le porte delle Nazionali sono aperte a tutti. Su Zaniolo e Zaccagni ci sono delle motivazioni, tutti parlano senza sapere nulla..."

29.03.2023 15:50 di Alessandra Stefanelli   vedi letture
Italia, Mancini: "Le porte delle Nazionali sono aperte a tutti. Su Zaniolo e Zaccagni ci sono delle motivazioni, tutti parlano senza sapere nulla..."
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Il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini a margine di un evento benefico a Roma ha rilasciato una intervista ai microfoni di Sky Sport: "Tutti i centri sportivi devono avere a disposizione un defibrillatore, credo sia molto importante. Può salvare delle vite", il messaggio lanciato dal ct.

Ripartire con un nuovo ciclo è sempre molto difficile
"Devi mettere insieme una squadra capace di amalgamarsi velocemente, poi si giocano più partite in una settimana e non hai nemmeno tempo per lavorare. Ma è così per tutti. Noi abbiamo la vecchia guardia che a detto di molti è vecchia, ma per me non è così. Il problema è che giocano tante partite e quindi quando arrivano, a volte, sono stanchi. Quando però c'è da preparare un evento importante ci sono. Da un anno sto inserendo i giovani, ma il loro problema è che spesso non giocano nemmeno nei club".

Zaccagni e Zaniolo perché non li hai convocati?
"Ci sono motivazioni, tutti parlano senza sapere nulla..."

Siamo qui apposta
Non è questo il luogo in cui farlo. La porta è aperta a tutti, sono stati chiamati giocatori che mancavano da tempo, ma chi non è stato chiamato è per motivazioni più che valide".

S'è aperto un dibattito sugli oriundi
"Se noi li trovassimo in Italia saremmo più felici, ma come a noi sono stati portati via giocatori che avevano fatto tutte le giovanili... Purtroppo è così in questo momento: tra le prime sette di Serie A solo la Lazio ha un centravanti italiano, ovvero Immobile. Poi ognuno può dire quello che vuole, ma per quel che mi riguarda lascia il tempo che trova. Se troviamo giocatori validi li valutiamo, li studiamo e poi prendiamo delle decisioni. Poi riuscissimo a trovarli in Italia meglio".

Convincere Retegui a preferire l'Italia all'Argentina non è una responsabilità eccessiva? Non vorrei essere nei suoi panni
"Ma infatti non c'è, ci sono io. Faccio questo lavoro apposta, bisogna prendersi delle responsabilità e quando prendiamo un giocatore gli spieghiamo la situazione e ciò che può accadere. Retegui è un ragazzo giovane, ha bisogno di tempo e se verrà a giocare in Europa o addirittura in Italia come leggo sarà un vantaggio, tutto qui".