Gambelli: "Giustizia sportiva da riformare. A Firenze gara durissima ma la Juve può vincere”

Gambelli: "Giustizia sportiva da riformare. A Firenze gara durissima ma la Juve può vincere”TuttoJuve.com
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Ieri alle 22:50Altre notizie
di Marta Salmoiraghi

Ospite a Fuori di Juve su Radio Bianconera, lo scrittore e piccolo azionista bianconero Riccardo Gambelli ha commentato il rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis per il caso plusvalenze deciso dal GUP di Roma:
“Dopo una notizia del genere, il dottor Chinè dovrebbe dare le dimissioni. Non c’è altro da dire. La giustizia sportiva in Italia è da riformare.”

Passando al campo e alla sfida imminente contro la Fiorentina, Gambelli ha sottolineato:
“È una partita difficilissima, come ogni volta che si va a Firenze. Per loro è la partita dell’anno, della vita. Sono ultimi in classifica, e come ha detto Vanoli la ferocia sarà altissima, ma non credo che diventino fenomeni da un momento all’altro. La gara è complicata ma alla portata della Juve: i tre punti si possono prendere. Un altro pareggio, che non serve a nulla, sarebbe un problema. La Fiorentina oggi è imbarazzante, ma nel calcio conta anche la ferocia, ed è per questo che sarà dura. Confido in Spalletti, che ha avuto qualche giorno per lavorare.”

Sul possibile forfait di Vlahovic:
“Se non c’è lui, sarebbe un bel problema. Credo che il mister metterà David, perché è un centravanti vero, anche se finora ha dimostrato poco. Punterà sul canadese, anche se è arrivato tardi. Openda non è una prima punta, quindi bisognerebbe cambiare modulo.”

Infine, sul termine della squalifica di Andrea Agnelli, Gambelli non ha nascosto il suo desiderio di un ritorno in società:
“Un suo ritorno? Io sono il primo a sognarlo, non da ora. Ama davvero la Juventus: il padre Umberto gli ha trasmesso questo sentimento. È un grande manager, capace di scegliere le persone giuste, come Marotta. Io ci spero: oggi non ci sarebbero nemmeno paletti che lo impediscano. Che torni domani o a breve è difficile, ma se Elkann ragionasse bene, rimetterei la Juve nelle sue mani. Non esiste Juve senza il nome Agnelli. La storia del club è quella famiglia; Elkann non ha ancora dimostrato tutto il suo amore per questa squadra.”