Discreti: "Spalletti non è il Messia, servono calma e realismo. Ora deve lavorare sulla testa della Juve”
Stefano Discreti è interventuo ai microfoni di Radio Bianconera ospite della trasmissione Fuori di Juve in cui ha commentato con prudenza l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus. Ecco le sue dichiarazioni:
"Pronti per aprire un ciclo con Spalletti? Andiamoci cauti. Ha firmato per otto mesi e la prima partita sarà già molto complicata. Non è il Messia: è un tecnico esperto, con maggiore competenza tattica rispetto a Tudor, ma dovrà soprattutto lavorare sulla testa dei giocatori. E poi bisognerà capire che allenatore è diventato dopo l’esperienza in Nazionale, dove a livello comunicativo ha anche fatto un po’ di confusione. Quello Spalletti ci ha ridato l’Italia? Ha fatto bene, certo, ma non carichiamo di troppe aspettative questa Juve.”
Discreti invita quindi a non abbandonare la speranza, ma a restare realisti:
“Sei a sei punti dalla prima e ci sono ancora tante partite da giocare. Gettare la spugna ora è impensabile. Abbiamo visto rimonte ben più clamorose, come quella di Allegri al suo secondo anno. Spalletti dovrà alzare l’asticella, ma senza essere ossessionato dal risultato. È chiaro che i problemi ci sono e non possiamo aspettarci miracoli immediati.”
Sul fronte dei singoli, Discreti ha citato Koopmeiners come possibile sorpresa della nuova gestione:
“Magari Spalletti riuscirà a pungolarlo nell’orgoglio e potremo finalmente vedere il vero Koopmeiners. Finora ha avuto difficoltà di inserimento, ma con una collocazione più adatta potrebbe cambiare tutto.”
Infine, un commento alle parole del dirigente Comolli:
“Comolli si è assolto, ma ha ammesso che tutti si erano resi conto della necessità di cambiare. È impensabile che Spalletti sia stato contattato solo dopo il ko con la Lazio: era già stato sondato in estate. Mi ha stupito quando ha detto che il mercato va giudicato dopo 18 mesi. Nel calcio di oggi è un’eternità. Avrebbe potuto dire che è preoccupato per l’inserimento dei nuovi e che spera in un’inversione di tendenza, ma quelle parole non mi hanno convinto.”
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