Corsport - Koulibaly: "Ko con la Juve non lascia tracce, il Napoli vincerà lo Scudetto. L'autorete? Mi sono ripreso molto in fretta"

Il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco le sue parole: "Oltre mezzo secolo fa, Martin Luther King scrisse: «Perché non possiamo più aspettare»? E purtroppo quella esortazione è ancora terribilmente attuale, anche nel calcio, in quello italiano. Io sono cresciuto leggendo Martin Luther King e Malcolm X, prendendoli come modelli, istruttori ed educatori, simboli di una sfida che va vissuta insieme e, nel nostro caso, soprattutto attraverso le leggi. Il razzismo negli stadi va sconfitto ma per riuscirci, ancor prima che leggi dello Sport, serviranno quelle dello Stato, deterrenti che aiutino a frenare queste insane abitudini: si faccia come in Inghilterra, si proceda con le espulsioni, anche a vita se necessario, altrimenti rischieremo di essere prigionieri di minoranze che potrebbero moltiplicarsi».Napoli non ti tollera, ti ama. Ne ho avuto testimonianza e ripetutamente, non solo nei momenti felici che ti regala il calcio ma anche nella quotidianità. Una delle giornate dure, quella dopo l’autorete con la Juventus, me l’ha addolcita la gente. Se mi sono ripreso? "Molto in fretta". Il gol dell’1-0 del 22 aprile a Torino? Ho sentito vibrare Napoli in ogni angolo del Mondo. Sarri non scherzò con le pazzie? Mandandomi in panchina la sera in cui nacque Seni, dopo che avevo lasciato mia moglie in ospedale. Però il legame rimane: Benitez lo devi frequentare per accorgerti che può essere diverso da come lo immagini; Sarri no, lo percepisci subito. De Laurentiis ha rifiutato cento milioni per me? (sorriso) E ha fatto male...Ora sarebbe più ricco....Ma ha deciso così perché mi vuole bene.
Forse perchè ne valgo 150? Questa è buona...Il mercato è strano, è fatto così. Chi vincerà lo scudetto? Il Napoli. E lo scriva. Noi ci crediamo, la sconfitta di Torino non lascia tracce. E poi il campionato è appena cominciato. Cos’è la Champions per me? Un brivido. La pelle d’oca. A Metz ho giocato con Pjanic, con Mané, con Sakho? Pjanic è di un anno più grande, ma di Mané sono stato il capitano. Anche se lui non lo ammetterà mai".