Carlo Nesti: "Cosa non mi convince delle telecronache calcistiche di oggi"

Sui propri canali social, Carlo Nesti si sofferma sulle telecronache di oggi, e, in particolare, sugli aspetti che lo convincono meno: "
In un articolo di "Torinoggi", Massimo De Marzi mi ha posto questa domanda.
È ripartito anche il campionato della tv. Chi è l'erede di Carlo Nesti, secondo Nesti?
Non si può rispondere. La mia era un'epoca diversa, in cui l'enfatizzazione era riservata alle partite importanti, e il commento non disturbava le immagini. Io sono felice di avere gridato di felicità, come si fa oggi, sistematicamente, grazie ai 3 titoli europei consecutivi della nostra Under 21. In quei casi, emozionarsi non era ancora "vendere un prodotto", ma uno stato d'animo spontaneo. Oggi si enfatizza tutto, e si parla troppo, trasformando la telecronaca in radiocronaca. In particolare, non mi piace, che la seconda voce si dilunghi, mentre il gioco è già ripreso, e che le statistiche sovrastino il gioco stesso, quando esistono le pause, per offrire le curiosità. Detto questo, mi riconosco nelle stile di Alberto Rimedio, per stile, misura, vocalità e competenza. Fra i "solisti" della nuova tendenza, comunque, preparatissimi (al punto da esibirlo, a volte, eccessivamente), sono eccellenti Francesco Repice, in radio, e Pierluigi Pardo, in televisione".