Belinazzo: "Le oscillazioni dei titoli delle squadre di calcio sono dovute a fattori emotivi"

15.10.2013 14:30 di  Giovanni Spinazzola   vedi letture
Belinazzo: "Le oscillazioni dei titoli delle squadre di calcio sono dovute a fattori emotivi"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il giornalista de "Il Sole 24 Ore" Marco Belinazzo, è intervenuto alla radio Rete Sport ed ha parlato delle squadre italiane quotate in borsa. "Solitamente le oscillazioni dei titoli delle squadre di calcio sono dovute a fattori emotivi e questo spiegherebbe in parte il rally della Roma che però sta crescendo da oltre un anno, con percentuali insolite per il mercato azionario italiano: in totale, del 170%. E' evidente - afferma Belinazzo - che dovremmo capire quale siano i motivi di questa situazione che potrebbe essere legata, per esempio, allo sviluppo del business visto il clima favorevole per la legge degli stadi. In più, c'è in ballo la discussione sugli introiti dei diritti tv, Infront infatti ha garantito 900milioni all'anno per i prossimi sei anni. Per quanto riguarda la Roma, c'è anche un nuovo assetto delle azioni dopo l'ultimo accordo tra Unicredit e Pallotta con quest'ultimo sempre più intenzionato ad investire nella Roma. Il quarto motivo - analizza il giornalista - è la possibilità che ci sia un altro soggetto, un aspirante socio della Roma; qui però entriamo nell'ambito delle supposizioni. Il rialzo della Roma può dipendere da vari fattori. Sinceramente le ipotesi che anche io sto leggendo in giro mi sembrano tutte abbastanza faziose. Storicamente, quando ci sono stati questi forti aumenti relativi al titolo giallorosso di solito poi sono venute fuori scalate che non sono finite in Borsa ma in Tribunale quindi è meglio andarci cauti. Non penso che a Pallotta convenga spingere per un rastrellamento ulteriore delle azioni posto che ha un controllo molto saldo. Forse - chiosa il giornalista del giornale economico - potrebbe convenire più all'attore di minoranza in vista di una futura cessione. Ripeto, questo discorso però è fanta-Borsa. Naturalmente adesso il titolo è monitorato e sono certo che nelle prossime settimane tutto il quadro sarà più chiaro. Chi vuole entrare come socio in una società che è parzialmente quotata in Borsa - la Roma, come Lazio e Juventus, ha un valore flottante del 30% e questo rende poco contendibili in Borsa queste società - dovrebbe farlo passando da una trattativa con il proprietario che porterebbe a valori molto più alti di quelli in Borsa. Se invece qualche soggetto industriale - analizza Belinazzo - fosse interessato ad acquisire una quota di minoranza potrebbe farlo in Borsa ma è chiaro che quando si superano soglie molto basse, parliamo del 2-3%, l'acquisto deve essere dichiarato. Quindi si può fare poco attraverso questa strada. Se dovesse arrivare un socio industriale interessato, per esempio, all'impianto sportivo o al marketing, lo dovrebbe fare in maniera palese trattando cioè con la maggioranza; sarebbe difficile fare solo il rastrellamento in Borsa. Ha senso quotare in Borsa una società di calcio solo se il progetto è serio. E' chiaro che in questo momento nessuna società di calcio italiana ha i soldi per costruire uno stadio e nessuna banca sosterrebbe un progetto di questo tipo. Andare in Borsa, chiedere sostegno ai propri tifosi attraverso l'acquisto di azioni, potrebbe essere un modo per finanziarsi e procedere ad un investimento importante. Fuori da questa logica industriale è secondo me poco redditizio andare in Borsa. La storia ha dimostrato però che tutte le società andate in Borsa hanno avuto poi alcuni problemi. Per esempio il Borussia Dortmund era stata quotata all'inizio del 2000 e poi ha sfiorato il fallimento e ha iniziato un altro percorso legato allo sviluppo industriale della società.

I primi due anni della gestione Pallotta sono stati deludenti non solo sul campo, credo però che servissero a trovare un equilibrio e le responsabilità tra i soci. La situazione di partenza - conclude Belinazzo - non era né semplice né trasparente perché sappiamo bene quali sono state le traversie vissute durante la fase di trattativa. Lo sviluppo commerciale del business deve comunque andare di pari passo con il buon campionato che la Roma sta facendo. Evidentemente, l'obiettivo che serve a rafforzare la società dal punto di vista economico e sportivo è l'approdo in Champions con la possibilità di rimanerci per vari anni. Senza questo elemento nessuna squadra riesce ad avere introiti soddisfacenti".