Argurio: "Mercato drogato dal Mondiale? Bisogna pensare al prima e al dopo"

08.12.2022 18:50 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Argurio: "Mercato drogato dal Mondiale? Bisogna pensare al prima e al dopo"
TuttoJuve.com
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Christian Argurio, ex scout della Juventus e dell'Udinese tra le altre e già ds di Catania e Messina, oggi nella dirigenza dei croati dell'NK Istra, nel suo appuntamento settimanale col canale Twitch di TuttoMercatoWeb.com, ha parlato di vari argomenti relativi al Mondiale e non solo. Queste le sue parole.
 
Quanto può essere pericoloso, in ottica mercato, valutare un giocatore per quanto fatto in un contesto così particolare, e con un numero così esiguo di partite, come il Mondiale?
"Un addetto ai lavori deve saper guardare il contorno, riuscire a vedere il contesto per cui si sta formando e sviluppando l'evoluzione di un giocatore: gli avversari, i compagni. È tutto molto compresso in poche gare e in un mese di gioco. Un Mondiale può essere uno specchio importante, per il valore del giocatore, ma valutare il prima, e provare a immaginare il dopo, è decisivo, evitando così di farsi 'coinvolgere' troppo e commettere errori. Parlando invece della Croazia, non possiamo non ripartire dal fatto che un Paese di circa 4 milioni di abitanti, la cui indipendenza è recente, sta continuando a raccogliere risultati stupefacenti, tra Europei e Mondiali. Indipendentemente dal risultato con il Brasile, arrivare tra le prime otto al Mondo, dopo esser stati vicecampioni del Mondo quattro anni fa, è un altro risultato impressionante, per quella che è la grandezza del territorio.

La Croazia, dei territori dell'ex Jugoslavia, è quella che ha fatto vedere le cose migliori, e oltretutto questo è un Mondiale che da un lato porta alla chiusura di un ciclo di giocatori importanti, Modric uno per tutti, ma dall'altro sta mostrando qualcosa di nuovo, soprattutto nel reparto difensivo e con Gvardiol, uno dei difensori più forti di questo Mondiale. E' sempre stato una promessa importante, lo ha dimostrato con il Lipsia, ora con la Nazionale e sono sicuro farà altrettanto con il Chelsea, con il Real Madrid, ovunque andrà, comunque in un top club in futuro, perché è uno dei difensori più forti al mondo, in prospettiva".
 
Un giocatore come Gvardiol, un acquisto come quello del Lipsia dalla Dinamo Zagabria, è da ritenersi inarrivabile per l'Italia per poca forza economica o per 'modus operandi' dei nostri club?
"Entrambi i motivi. Ci sono squadre che si stanno avviando ad avere un nuovo 'coraggio', sul mercato. Puntare su un giocatore così giovane, a 18-20 milioni, non è facilissimo neanche per i top club italiani, anche se qualcuno avrebbe potuto permetterselo. La competenza dei nostri dirigenti è alta - lo abbiamo già visto con il Napoli e il Milan - anche se sui giovani il tema dell'"aspettare" è delicato, pensiamo a De Ketelaere: magari tra sei mesi ritroveremo il giocatore visto al Bruges. Un altro nome che faccio è Sucic, del Salisburgo: una squadra italiana potrebbe avere il coraggio di provare a prenderlo, a cifre simili di quelle spese dal Lipsia per Gvardiol, un giocatore che è certamente da top club".