Argentina, scandalo della federazione: nuove perquisizioni all'Afa

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di Marco Spadavecchia

Nuovi indizi rispetto allo scandalo sulla presunta malversazione di proventi della Federcalcio argentina sotto la gestione del presidente Claudio 'Chiqui' Tapia. La giustizia federale ha eseguito altre perquisizioni nella sede centrale dell'Associazione del futbol argentino (Afa), nel centro sportivo di Ezeiza intitolato a Lionel Messi, e nella villa dell'imprenditore Javier Faroni, nel quartiere privato di Nordelta, vicino a Buenos Aires.

SOCIETÀ FANTASMA – Si indaga su versamenti per 42 milioni di dollari effettuati da conti in banche Usa della società TourProdEnter di Faroni (incaricata di gestire i proventi internazionali dell'Afa) a quattro società fantasma con residenza fiscale a Miami. La società di Faroni avrebbe sostenuto inoltre spese per oltre 16 milioni di dollari con fondi Afa per l'acquisto, la manutenzione o l'utilizzo di aerei privati, yacht, residenze esclusive, auto di lusso, equitazione, servizi di parrucchiere e persino biglietti vip per il teatro. Ed è solo l'ultimo tassello di uno scandalo che ha numerosi risvolti e che è oggetto di almeno tre diverse inchieste della magistratura. Tapia, assieme al tesoriere dell'Afa, Pablo Toviggino, è imputato infatti formalmente nell'inchiesta sulla presunta ritenzione indebita di contributi previdenziali e altri tributi per oltre 19 miliardi di pesos, pari a circa 13 milioni di dollari, ma si indaga anche sul suo ruolo in presunte manovre di riciclaggio operate dalla società Sur Finanzas dell'imprenditore Ariel Vallejos.