L'IMBOSCATA - Riecco gli impuniti per decreto federale. La provocazione di Chinè. Il caso del procuratore Viola (ma nerazzurro). Il verminaio di Perugia e le sentenze assurde. Il male "oscuro" del sistema ha un nome e un cognome
di Andrea Bosco
Acerbi non ha ricevuto alcuna punizione dalla procura federale per le (presunte) frasi razziste nei confronti di Juan Jesus. Maleducato ma non razzista. Non è chiaro quello che Acerbi ha detto sul campo. Né perché successivamente abbia tentato di “spiegare“ al collega del Napoli il senso della sue parole, visibilmente sbracciandosi sul campo. Sarebbe il caso che il giocatore di Simone Inzaghi “chiarisse“, dando la sua versione dei fatti. Visto che non esistono filmati del “labiale“, visto che i milioni di telecamere presenti durante una gara non hanno evidenziato l'episodio, visto che nessuno tra Inter e Napoli, tra quanti erano in campo, sembra aver udito, visto che neppure arbitro e banda Var hanno visto e ascoltato, giustamente Chinè avendo solo una versione dei fatti (quella di Juan Jesus) non ha proceduto. Neppure i tecnici di Graziano Cesari le cui attrezzature sono più sofisticate di quelle di Houston, hanno cavato un ragno dal buco. Nessuna ripresa clandestina. Non uno smartphone in azione durante Inter – Napoli.
Felice Acerbi, felice l'Inter, felice Spalletti, felice Gravina. Non così il Napoli che ha prodotto un durissimo comunicato con il quale si “nega“ a qualsiasi futura iniziativa anti razzismo della Federazione. Gravina avrebbe potuto “ricorrere“ contro la sentenza. Come fece per il caso Lukaku. Ma non l'ha fatto. Anzi: ha spiegato che abbraccerà Acerbi che è “un bravo ragazzo“. E nessuno ne dubita. Così come nessuno dubita che Acerbi “serva" alla Nazionale di Spalletti come il pane. Ma evitiamo di fare gli “Andreotti“. Immagino io, che nella foga della tenzone, Acerbi sia “sbroccato“, come capita e sempre è capitato . E che Juan Gesus però non abbia digerito la cosa . Dieci giornate di squalifica ad Acerbi ( come era stato ipotizzato ) sarebbero state una indecenza, neppure da commentare.
Zero provvedimenti, come se niente fosse accaduto, una provocazione che solo l'ineffabile Chinè, poteva produrre. Quella procura ce l'ha sempre “duro“ quando esamina i fatti di altre squadre. Quanto sistematicamente “floscio“ quando esamina quelli di “quella“ squadra. “Essi“ risultano sempre impuniti. E probabilmente questa è l'unica volta per la quale una punizione sarebbe risultata ingiusta. Ma tutte le altre? O abbiamo già “dimenticato”? “Essi“ sono (per decreto federale) “lindi di bucato“. Se lo sono auto-certificati nel 2006 e da allora la cosa risulta un monolite. Che si tratti di bilanci, di Var, di rapporti con i magistrati, di intercettazioni, di trattative condotte (illecitamente) prima del tempo consentito (Milito e Thiago Motta: chi erano costoro?), di prescrizione, niente cambia. “Essi“ sono “pappa e ciccia“ con il potere. Hanno “loro“ uomini nel sinedrio calcistico e fanno quello che gli pare. Ora è evidente che il gattopardo che governa il calcio italiano, ha per “essi“ una predisposizione che per altri non ha. Ha qualche “scheletro nell'armadio“, il gattopardo? Qualche “carcassa“ mal rosicchiata andata in decomposizione? Tutto è possibile, ma va detto che (se ce l'ha) finora è stato abilissimo ad occultarla. Usando un potentissimo deodorante, per confondere i miasmi che da tempo dal suo “armadietto“ evaporano .
Ora: si parla di riformare (la cosa incredibile è che la riforma vorrebbe farla Gravina) la giustizia sportiva. Che così, non va. Non va per i contenuti. E non va per chi la gestisce. E' incredibile che il procuratore capo di Milano (che sta indagando sull' assetto societario del Milan) sia un interista dichiarato che va a pranzo con Ausilio e Marotta. Non importa se la cosa è lecita. Farla è dare uno schiaffo in faccia al resto del mondo calcistico. Bravo Marotta? Bravissimo. Io di “rose camune gliene assegnerei un paio. Ma a pranzo con Viola, il signor Marotta non ci deve andare. E' una cosa che suscita polemiche. Del resto i magistrati, prima di assegnarli a cose calcistiche, dovrebbero essere sottoposti ad esami del “sangue“ per verificare il tasso del loro “tifo“. Troppi magistrati (e procuratori: mica ci siamo dimenticati del predecessore di Chinè) “tifano“. E il “tifo“ è una condizione esistenziale.
Spiegava il grande poeta Giovanni Raboni che “si tifa per la propria squadra, così, come si tifa, in fondo, per la propria vita“. E se le cose stanno così, il tifoso non sarà mai obiettivo, neppure se indossa una toga. Anzi, come sovente si è visto, indossare una toga, costituisce una aggravante nell'applicazione della legge: spietata verso qualcuno, aleatoria verso altri. Non voglio rammentare recenti casi che segnano una disparità risultata “schifosa“ per come argomentazioni e norme sono state applicate a seconda di chi ne era destinatario. Dico solo che la situazione è diventata ormai fuori controllo. E che le sentenze non vanno “accettate“ se verosimilmente sono ingiuste, fatte per danneggiare alcuni e agevolare altri. Dice: produrre le prove. Non serve. Non, dopo il verminaio uscito da Perugia. Non dopo il dossieraggio applicato verso certuni e solo verso certuni. Contro le sentenze assurde, è necessario lottare. Con tutti i mezzi possibili. Nessuno escluso, nel recinto della legge. Che chi sta in toga e tocco non sia imparziale, che non applichi ma quasi sempre “interpreti“ la legge , è arcinoto. Ma nel caso di Acerbi, no: la legge è stata applicata.
E allora dove sta lo scandalo? Sta nei millanta precedenti nei quali la legge è stata interpretata e persino manipolata. Perché un procuratore che produce false intercettazioni non si era mai visto In Italia si è visto. Il gattopardo va defenestrato. E' lui il “male“ non “oscuro“ del sistema. Acerbi innocente? Lo penso – mi sbilancio – anche io. Ma non può pensarlo Gravina. Che per Lukaku aveva fatto ricorso e per Acerbi ha glissato. Tutto questo è insopportabile. E mina un sistema “corroso“ ( ho scritto “corroso“ non “corrotto“) fin dalle fondamenta. Volete tenervi Gravina? Affogate pure nel guano, come sta accadendo .
Della Juventus non parlo. Lo dico ad Allegri. Vedere moneta (i risultati ), dare cammello (il commento) ....