TUTTO MOGGI

TUTTO MOGGITuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca
martedì 6 ottobre 2009, 17:50Primo piano
di Francesco Cherchi
fonte Sportitalia
La trascrizione integrale delle rivelazioni sulla Juve e su Calciopoli fatte a Sportitalia dall'ex dg bianconero, incalzato dalle domande di Michele Criscitiello e Maurizio Pistocchi.

Nel corso della lunga intervista andata in onda ieri in diretta televisiva su Sportitalia, Luciano Moggi ha parlato approfonditamente della Juventus di oggi e di quella di ieri, rivelando anche importanti retroscena relativi allo scandalo di Calciopoli. Non sono mancati i momenti di tensione, di accesa discussione, con l'ex direttore generale bianconero chiamato a rispondere alle velenose domande del conduttore Michele Criscitiello e del giornalista Mediaset Maurizio Pistocchi. Tuttojuve.com ha trascritto per voi il lungo botta e risposta tra i due giornalisti e Luciano Moggi:

Pistocchi: "Luciano, non è vero che sei sempre stato tifoso della Juve. Tu sei storicamente tifoso del Toro....".

Moggi: "Questa è come la storia di 'er Paletta'. Continuano a dire che io sono stato capo-stazione, invece non lo sono mai stato. Sono stato capo-gestione. Però faceva comodo dire che ero soprannominato Paletta, che autorizzavo la partenza dei treni ed ho sempre lasciato dire. La stessa cosa per il Torino. Io devo dire che sono affezionato al Torino perchè lì ho vissuto degli anni belli, raggiungendo anche degli obiettivi senza tanta finanza. Abbiamo vinto una Coppa Italia, siamo arrivati secondi in campionato, siamo arrivati in finale di Coppa Uefa, perdendola con il migliore Ajax e colpendo anche tre pali. Una soddisfazione veramente buona. Direi che il Torino è una delle società dove ho lavorato meglio. Su questo non ci sono dubbi. Ma non direi tifoso, perchè io sono tifoso della squadra per la quale lavoro. E' chiaro che se devo fare un discorso di tifo, io sono più per la Juventus e per il Napoli".

Criscitiello: "Lei ha detto 'Io tifo per la squadra dove lavoro'. Forse intendeva dire, 'dove lavoravo...'?".

Moggi:
"No, no, un momento. Io adesso faccio l'opinionista. Faccio come Maurizio. Perchè ho visto che è molto più facile criticare che fare".

Criscitiello: "Il Tribunale di Torino ha emesso le richieste di pena nel processo per i conti della vecchia gestione della Juventus, l'inchiesta delle cosiddette plusvalenze gonfiate. Si procede con l'accusa di falso in bilancio, ma molti fatti sono ormai prescritti. Potrebbe essere questa la carta vincente che Moggi ha in serbo con i suoi legali?".

Moggi: "A dir la verità io non ho mai fatto l'amministratore di società, per cui preferisco non rispondere a questa domanda. Se mi domandate di qualche giocatore che ho visionato, magari vi rispondo. A questa domanda è meglio che rispondano gli avvocati. Voi sapete benissimo che io sono stato responsabile dell'Area Tecnica e quindi non è un problema che non mi riguarda"..

Pistocchi: "Luciano, scusa. Perchè allora i giudici hanno chiesto tre anni per te e uno e mezzo per Giraudo, che era l'amministratore delegato?"

Moggi: "No, no, guarda che tu stai sbagliando. Hanno chiesto tre anni per me e tre anni per Antonio Giraudo.

Pistocchi: "Può darsi che mi sbagli, ma..."

Moggi: "Non può darsi, ti sei sbagliato. Ti ripeto ancora una volta che io ho sempre fatto il responsabile tecnico, quindi mi viene difficile rispondere ad una domanda del genere".

Criscitiello: "Lei al processo di Napoli ha ammesso di aver acquistato le schede svizzere, spiegando però che le aveva comprate anche l'Inter. Questa può essere una giustificazione accettabile?".

Moggi: "Guardate, chiudo l'argomento prima che facciate un processo in televisione, cosa che non mi va. Il giudice del Tribunale ha detto che non è reato comprare schede internazionali. Basta questo per rispondere".

Pistocchi: "Non è un reato comprare delle schede internazionali, ma dal punto di vista sportivo se queste schede vengono poi distribuite agli arbitri, ovviamente, per responsabilità oggettiva, è una cosa che non si può fare...

Moggi: "Perfetto, perfetto, se fossero state distribuite agli arbitri. Ma tu sai se sono state distribuite agli arbitri? Sai se c'è qualche intercettazione con gli arbitri?"

Pistocchi: "C'è una testimonianza in tal senso".

Moggi: "Dove sta la tesimonianza? Non c'è nessuna testimonianza"

Pistocchi: "La famiglia Paparesta".

Moggi: "Il papà di Paparesta non faceva l'arbitro, e siccome faceva la moviola...".

Pistocchi scuote la testa

Moggi: "E' inutile che fai così".

Pistocchi: "Luciano, non faceva l'arbitro. Ma tu sei stato chiamato il giorno dopo Reggina-Juventus con quel telefono. Dai...".

Moggi: "Ha detto che l'ha preso dal papà, non certo che gliel'ho dato io. Quindi non cercare di fare disinformazione. Segui attentamente quello che c'è scritto nelle carte del processo".

Pistocchi: "Non faccio disinformazione. Le carte dicono che il giorno prima di Milan-Juventus ci sono state quaranta chiamate alla cellula dell'arbitro Bertini. Questo dicono le carte..."

Moggi: "Secondo te, se avessi avuto un accordo con Bertini c'era bisogno di chiamarlo quaranta volte o lo aspettavo negli spogliatoi? Ma cosa dici? Il problema è tutto diverso e ve ne accorgerete".

Pistocchi: "Speriamo che non sia diverso".

Moggi: "Adesso ti faccio io una domanda, visto che sei al corrente di queste cose. Tu hai mai sentito un'intercettazione dove Moggi dice ad un arbitro: 'Ti ho fatto dare sette', e quella squadra aveva vinto 1-0 su rigore? Oppure un'intercettazione dove Moggi dice ad un assistente: 'Alza la bandierina come ti dico io', e poi quella squadra pareggia perchè l'assistente non alza la bandierina correttamente? Hai mai trovato intercettazioni simili che riguardano me?

Pistocchi: "Ma sai Luciano..."

Moggi: "No, no. Rispondi, sì o no".

Pistocchi: "No".

Moggi: "Oh, bravo".

Pistocchi: "No, Luciano, però ci sono state altre intercettazioni, lo sai benissimo".

Moggi: "Quali? Quali? Dille!"

Pistocchi: "Come dille, Luciano?. Alla vigilia di Sampdoria-Juventus, nella cena con i designatori avete chiamato l'arbitro".

Moggi: "Cosa? Questa intercettazione ce l'hai solo tu. Questa è disinformazione".

Pistocchi: "Ce l'ho solo io? Non è agli atti questa cosa?

Moggi: "No, assolutamente. Non è agli atti. Agli atti ci sta niente riguardo le intercettazioni. Tu sai che il processo sportivo è finito dicendo che non ci sono stati illeciti.

Pistocchi: "Luciano, ma questo è in totale contraddizione con quello che ha detto l'avvocato della Juventus. L'avvocato della Juve ha patteggiato la serie B perchè ha detto che c'erano illeciti gravissimi e conclamati. L'ha detto l'avvocato della Juve. Boniperti, al primo raduno degli azionisti ha dichiarato: 'Dovete ringraziare questi nuovi dirigenti perchè hanno salvato la Juventus dal fallimento'. Questi sono fatti certi".

Moggi: "Fermati un attimo. Fatti certi detti da loro. Hai mai visto un avvocato che va lì e dice: 'Condannateci', anche se il suo assistito ha ammazzato una persona? L'hai mai sentito? Quello lì ha detto così. Poi successivamente vanno il Tar e dicono che non è successo niente, così come non è successo niente. Poi dopo rinunciano al ricorso Tar, perchè evidentemente era stato detto loro che avrebbero avuto un sollievo di punti rispetto alla pena che era stata data".

Pistocchi: "Ma come fate a dire che non era successo niente, quando sono state trovate delle polizze assicurative per milioni di euro negli uffici di uno dei designatori? Ma scusami Luciano, non possiamo prendere in giro la gente..."

Moggi: "Ma tu parli delle assicurazioni di Sensi?"

Pistocchi: "No".

Moggi: "O parli dei Rolex della Roma. Perchè non parli di queste cose?"

Pistocchi: "No, no, sto parlando delle polizze assicurative vostre".

Moggi: "Queste sono cose che io intanto non sapevo neppure".

Criscitiello: "Entriamo nel caso Gea. I trecento calciatori, più undici allenatori, divisi per i vari procuratori appartenenti alla Gea: ci può dare atto che si tratta di un dato di fatto? Ci può dire che chi ha trecento giocatori e undici allenatori sotto procura comanda il calcio italiano?"

Moggi:
" Intanto questo qui non è assolutamente vero, perchè è venuto fuori dal processo della Gea. Sareste pregati prima di diffondere queste notizie di leggere le carte del processo. Perchè vedrete che i fatti sono messi in una luce diversa. Io ricordo anche che un giudice, un pm, non certamente da Roma, ha detto che quella società era una società mafiosa. Ecco, guardate com'è finito quel processo, così vi rendete conto. Attenzione, sapete perchè sono stato condannato ad un anno e quattro mesi? Un giocatore che veniva dal doping, squalifica per otto mesi, è ritornato a Torino e mi ha chiesto subito attraverso il procuratore l'aumento dello stipendio e il prolungamento del contratto. Io dico al giocatore: 'Non mi far telefonare più dal procuratore. Perchè tu ora dimostri di essere un giocatore da Juventus, poi ti do l'aumento e il prolungamento". Alla fine dell'anno ha fatto 27 partite e gli ho dato l'aumento e il prolungamento. Ebbene, sono stato condannato in primo grado - condannato si fa per dire - a un anno e quattro mesi per violenza nei confronti del giocatore. Se adesso dovessi andare a fare il dirigente per un'altra società di calcio, sapete cosa faccio? Appena un giocatore mi chiede l'aumento gli do il doppio, così nessuno mi condanna".

Criscitiello: "Ma perchè non sta già facendo il dirigente di una squadra di calcio?"

Moggi: "Io non sto facendo il dirigente per nessuno. Sto facendo l'opinionista come Maurizio".

Criscitiello: "La domenica guarda qualche partita in particolare?"

Moggi: "Sempre, sempre, faccio la telecronaca del Napoli".

Criscitiello: "Ha festeggiato i cento anni?"

Moggi: "Per adesso no" (ride, ndr)

Criscitiello: "Non i suoi. I cento anni al Dall'Ara di Bologna. La famiglia Menarini lo ha ammesso..."

Moggi: "Lo ha ammesso. Ma guarda che io sono amico di Menarini, non vedo perchè non dovrei esserlo".

Criscitiello: "Ma amico quanto?"

Moggi: "Amico. Certamente non l'abbraccio, nè lo bacio. Ma sono amico di Menarini".

Criscitiello: "Ma l'avvocato Maglione, ex Giugliano, Avellino, Benevento, lo conosce?"

Moggi: "Sì, certo che lo conosco, essendo stato nel calcio per tanto tempo. Ma l'avvocato Maglione con me non c'entra proprio niente. Lui non è mai stato uno vicino a me. Anzi, vi dirò che qualche volta mi è andato anche contro".

Pistocchi: "E Sogliano?"

Moggi: "Sogliano è amico mio, perchè?".

Pistocchi: "Mi diceva l'altro giorno un illustre personaggio del mondo del calcio che collabora col Bologna...".

Moggi: "Ma allora domandalo a Sogliano, perchè lo domandi a me? Se collabora col Bologna sarà l'interessato a darti la risposta".

Criscitiello: "Tornando al discorso Gea, lei diceva: 'Non avevamo trecento assistiti'...".

Moggi: "Non avevamo? Non avevano!"

Criscitiello: "Sì, ma c'era suo figlio. Tutto in famiglia...".

Moggi: "Ma che significa? Tutto in famiglia lo dice lei, non certamente io".

Criscitiello: "Suo figlio si chiama Alessandro Moggi, poi c'era il figlio di De Mita, il figlio di Geronzi..."

Moggi: "Bene, allora facciamo un altro discorso, visto che Maurizio ha parlato di intercettazioni. Se voi mi fate queste domande, vi devo dare una risposta. Nelle intercettazioni mio figlio mi rimprovera perchè non gli ho detto che ho preso Capello, perchè non gli ho detto che ho preso Ibrahimovic, perchè quando mi ha proposto alcuni giocatori gli ho detto di no. Quando mi ha proposto Mutu gli ho detto di sì, perchè era un interesse della Juventus. Mio figlio però della Juventus non sapeva niente e risulta dalle intercettazioni. Allora?".

Criscitiello: "E allora. Non tutte le intercettazioni devono essere negative, direttore Moggi".

Moggi: "No, sono tutte positive, tutte positive".

Criscitiello: "L'aureola ancora non c'è, direttore".

(risata generale)

Moggi: "Ci sarà, ci sarà, e ne do la metà a Maurizio Pistocchi".

Criscitiello: "Vediamo con piacere che rispetto a quando ha annunciato il suo addio al calcio, qualcosa è cambiato. Prima era in una crisi di pianto, ora è più contento e tranquillo..."

Moggi: "Pensate un po' che uno dei principali accusatori della Gea, è un signore che si chiama Stefano Antonelli, il quale per partecipare al concorso a numero chiuso per diventare direttore sportivo ha falsificato la firma del presidente dell'Udinese. E il presidente dell'Udinese ha detto: 'Io non ho fatto nessuna firma ad Antonelli'. E Antonelli è stato assolto, prosciolto da questa accusa. E lui a Palazzi ha ammesso: 'Sì, ho falsificato la firma del presidente'. Allora spiegatemi voi come possono succedere queste cose?"



Criscitiello: "Un'altra cosa ce la può spiegare lei? Paparesta sta per rientrare ad arbitrare, anche se non sappiamo quando dirigerà in serie A o B. Però lei in quel famoso Reggina-Juventus, chiama Giraudo e dice: 'E' stato un traditore?'. Ma ha tradito chi e cosa?"

Moggi:
"Voi leggete le intercettazioni come vi pare. Leggetela un po' meglio l'intercettazione e fatela sentire all'occorrenza. Il problema non è che stato un traditore. Paparesta è uno che ci ha dato sempre contro. E' diversa la cosa. Questo sta a testimoniare quello che ha detto ai giudici il papà. Il papà ha detto: 'Io facevo la moviola e parlavo con una scheda'. Ed è vero questo, parlava con una scheda. Perchè io volevo sapere come si comportavano gli arbitri. Di suo figlio non volevo neppure sapere, perchè tanto era sempre regolare, ci arbitrava contro. Andatevi a rivedere Lazio-Juventus di Coppa Italia, ci ha fatto perdere la Coppa Italia a Torino. Oppure guardate a Reggio Calabria quello che ha fatto. Allora io non gli domandavo neppure del figlio".

Pistocchi: "Intanto dicendo che un arbitro arbitra contro, si autorizza molta gente a pensare che ci siano molti arbitri che arbitrino pro. Mi sembra un concetto sbagliato".

Moggi: "Questo qui è un pensiero tuo. Allora mettiamola diversamente; ci dovrebbe arbitrare giustamente, non contro".

Pistocchi: "Ma tu dici che ti ha arbitrato contro in base a cosa?"

Moggi: "Ci ha fatto perdere..."

Pistocchi: "Ma se in Chievo-Juventus c'era una palla-gol di Pellissier dentro di mezzo metro. Non l'ha vista il guardalinee e lui non ha dato la rete..."

Moggi: "Ma non era Paparesta. Ti sbagli, non era Paparesta.."

Pistocchi: "Come no? Ti sbagli tu"

Moggi: "Non era Paparesta, era Palanca, caro Maurizio".

Criscitiello: "Un attimo, la nostra redazione sta controllando...."

Moggi: "E il gol non convalidato ieri in Fiorentina-Lazio? Sono cose che capitano..."

Criscitiello: "Ecco, un secondo che me lo comunicano....pare fosse Palanca"

Moggi: "Toh Maurizio, beccati questa. Questa è la dimostrazione che lui vuole sempre dire il contrario per dimostrare alla gente quello che non è".

Pistocchi: "Chi, io? Ti sbagli Luciano. Posso sbagliarmi, ma io non traviso la realtà".

Moggi: "O parliamo di calcio, oppure io con Maurizio Pistocchi non parlo più".

Pistocchi: "E non parlarmi. E' un onore per me. Io non dico cose non vere, posso sbagliarmi...".

Moggi: "Ma tu ti sei già sbagliato due o tre volte...".

Pistocchi: "Non esageriamo".

Criscitiello: "Possiamo dire che la diretta è bella, perchè nel frattempo qualcuno sta ricontrollando meglio. Ora vi diciamo con certezza se quella partita fu arbitrata da Palanca o Paparesta".

Pistocchi: "L'arbitro di quella partita era Paparesta".

Moggi: "L'arbitro non era Paparesta..."

Criscitiello: "Ecco qui la conferma, Papi era il guardalinee, Paparesta l'arbitro. Direttore ha perso, deve delle scuse a Pistocchi".

Moggi: "Beh, che ho perso? Io ho sempre vinto. Poi io non mi ricordo degli arbitri. Non è certamente l'arbitro che convalida un gol o non gol".

Criscitiello: "Però ha sbagliato direttore...".

Moggi: "Beh, sentite, se vogliamo parlare di calcio ci sto, altrimenti...".

Criscitiello: "Una curiosità. Abbiamo una cartina geografica che mostra dove Moggi ha diversi amici. In Emilia Romagna troviamo il Bologna di Menarini. Ad Arezzo Ceravolo. A Livorno Spinelli. Lo ha detto lo stesso presidente livornese: 'Chiedo consigli a Moggi'. Tanti presidenti chiedono consigli a Moggi. Siena - questo non è ancora ben chiaro - Lombardi Stronati e il rapporto con Luciano Moggi. In Puglia abbiamo il direttore sportivo, Giorgio Perinetti. In serie B, poi, l'amicizia antica con i fratelli Pugliese ad Avellino, che poi hanno fatto fallire il club. Quindi Castellammare di Stabia, C2, Gigi Pavarese, ex Torino, che lei conoscerà molto bene. A Crotone c'è Vrenna. A Palermo c'è Zamparini, che ha detto: 'Sono grande amico di Moggi, ascolto i suoi consigli'. A Messina abbiamo Franza, vedi Messina, vedi Avellino, sono falliti tutti. Ma non è che Luciano Moggi porta un po' male in questo periodo? Quelli che chiedono consigli a Moggi stanno fallendo tutti. E' una battuta e può anche ridere tranquillamente..."

Moggi: "Era una battuta, ma poteva risparmiarsela".

Criscitiello: "Ma lei può darmi comunque una risposta..."

Moggi: "Sì, va bene. Porto sfortuna. Così siete contenti. Guardate, io nella mia vita ho vinto parecchio e la sfortuna l'ho portata agli altri".

Criscitiello: "Però gli amici li abbiamo indovinati?"

Moggi: "Ma cosa volete indovinare? Nel calcio esistono amici fino a quando fanno comodo. Se vogliamo giocare a queste cose, giochiamo. Ma se vogliamo parlare seriamente lasciamo perdere queste stupidaggini. Parlare a me di fallimento di società di calcio, quando io sono stato quello che ha portato in alto le società senza spendere una lira, mi sembra un po'...".

Criscitiello: "Non abbiamo detto questo direttore. Abbiamo detto che sono falliti gli amici di Moggi..."

Moggi: "Ma volete sapere una cosa? Franco Baldini, il non dimenticato direttore sportivo della Roma - e vedete in che condizioni è ancora la Roma, che risente ancora della gestione Baldini -, ha dichiarato al pm che io davo giocatori a grandi prezzi al Messina in cambio di aiuti arbitrali. E voi pensate che il Messina prendeva premi di valorizzazione, prendeva giocatori gratuiti e ce li mandava a noi valorizzati. Pensate quanto è diversa la realtà...".

Pistocchi: "Michele, hai dimenticato un sacco di amici di Luciano....".

Criscitiello: "Chi ho dimenticato?"

Pistocchi: "Capozucca è un amico di Luciano, Leonardi è un amico di Luciano...".

Moggi: "Anche tu Maurizio sei amico mio...".

Pistocchi: "Proprio amico, no. Ci conosciamo da tanto tempo...".

Moggi: "Siamo amici, amici. Mi hai proposto anche degli affari".

Pistocchi: "Quali affari?".

Moggi: "Partite amichevoli.... Non ti ricordi quando avevi quella specie di agenzia?".

Pistocchi: "Luciano, io non ho mai avuto agenzie".

Moggi: "Sì, insomma, lavoravi per...".

Pistocchi: "Collaboravo. Non sono mai stato socio, nè ho mai avuto agenzie".

Moggi: "Lavoravi in quel settore e mi hai proposto di fare delle cose".

Pistocchi: "Ci lavoro ancora. Cose lecite naturalmente".

Moggi: "Sempre, sempre..."

Criscitiello: "Va bene, non ci interessa quello che fa Pistocchi. Andiamo avanti. La Juventus in crisi. Una Juventus che si scopre piuttosto fragile...".

Pistocchi: "E' molto rischioso affidare una squadra importante ad un allenatore che ha poca esperienza, perchè l'esperienza è diventata necessaria in tutti i campi. Moggi è diventato il re del calcio italiano e del mercato partendo come osservatore. Nessuno nasce imparato. Detto questo, la Juve ha anche qualche problematica di gioco. Poteva rinforzarsi meglio nei due esterni di difesa. E dal punto di vista tattico ieri sera ho avuto la sensazione che Ferrara ci abbia capito poco. Perchè se tu trovi una squadra che attua un modulo che non ha mai utilizzato prima - cioè il 4-3-1-2, e tu giochi col rombo, sai già che andrai in grande difficoltà. Poi c'è il fatto della coppa. Ne ha fatte tante Luciano e sa cosa significhi la Champions League per una squadra. Significa trasferte, viaggi, poco allenamento, poco lavoro. Quindi stanchezza. La Juventus era stanca. E si vedeva anche fisicamente, perchè i giocatori del Palermo arrivavano sempre prima sulla palla. E a proposito di questa partita, voglio chiedere una cosa a Luciano, il quale so che dà consigli molto apprezzati a Zamparini. Si parlava tempo fa di una possibile cessione di Cavani e Simplicio. Da Palermo mi chiedono se sei stato tu a consigliare a Zamparini di cederli, oppure se gli hai consigliato di tenerli....".

Moggi: "No, Zamparini mi può chiedere un consiglio, ma poi fa quello che vuole. Se fosse dipeso da me, io non avrei ceduto nè Cavani, nè Simplicio. Ma non è che lui li ha tenuti perchè gliel'ho detto io. Assolutamente no. Può essere che segua qualche consiglio, ma poi ci ragiona sopra: 'Ma mi ha detto bene, o mi ha detto male Moggi?' Questo può dire. Per il resto ha tenuto due giocatori importanti nella scacchiera del Palermo. Il discorso che hai fatto tu sulla Juventus si avvicina alla realtà. Il problema della Juventus, a parte gli esterni - ed è giusto quando dici che le fasce si potessero rinforzare in maniera migliore -, è che purtroppo non si vede il gioco. Melo ad esempio, tralasciando l'errore sul gol del Palermo, è un giocatore che non imposta mai. che rompe. E' un giocatore che potrebbe stare bene con Sissoko per proteggere Sissoko. E il gioco latita perchè non c'è un centrocampista che sappia impostare. Questo è il primo errore secondo me. Poi non parliamo di Poulsen, perchè Poulsen non credo che sia proprio di questa categoria. L'altro errore, secondo me, è avere gente che colpisce di testa, come Amauri, Iaquinta e Trezeguet, e togliere le fasce. La Juventus è inesistente sulle fasce per effetto di una tattica che vogliono usare. Quando si dice che Amauri è a digiuno, è normale che lo sia, non ha i palloni a lui congeniali, quelli che arrivano dalla fascia e gli permettono di colpire di testa e di fare gol. Poi c'è da dire un'altra cosa. Hanno puntato molto su Diego. Io Diego lo conosco e ho visto quello che ha fatto in Germania. Ma in Germania è molto più facile giocare per una mezza punta come lui. Adesso però non si capisce se Diego sia un centrocampista, una punta, una mezza punta. E' un po' tutto e un po' niente. E lo devono togliere perchè evidentemente non è in forma. Altrimenti distruggono un giocatore".

Pistocchi: "Per quanto riguarda Diego, credo ci sia un problema di impiego. Ieri il trequartista lo ha fatto bene Pastore, cercando di stare tra linee della Juventus. Diego invece, viene oltre la sua metà campo a prender la palla. C'è anche un problema di ruolo. Io l'ho visto tante volte giocare in Brasile, quando militava nel Santos, lui è uno che ama tanto venire indietro a prendere il pallone e questo può creare dei problemi, perchè il gioco va meno veloce. Non a caso la Juve ha fatto la sua miglior partita della stagione, contro il Genoa, senza Diego".

Criscitiello: "Secondo lei Moggi, Ferrara com'è arrivato ad allenare la Juve?"

Moggi: "L'hanno nominato gli attuali dirigenti".

Criscitiello: "Ma secondo lei, c'è lo zampino di Marcello Lippi, in vista dei Mondiali del 2010? Oppure è stata una scelta di Cobolli, Blanc e Secco?"

Moggi: "Questo non lo so. Può darsi che abbiamo anche chiesto consiglio a Marcello. Ma certo che io dirigente, chiedo consiglio a tutti quanti e poi faccio quello che voglio. Quindi non credo che i dirigenti della Juventus, pur sentendo Lippi, abbiano dato retta a Lippi".

Criscitiello: "Lei cosa avrebbe fatto?"

Moggi: "Intanto bisogna dire che qualunque allenatore va gestito. Ferrara è una persona molto intelligente che se gestita adeguatamente dalla società può fare molto bene. E' chiaro che attualmente è in difficoltà, anche per il motivo che ha detto Maurizio. La Coppa dei Campioni taglia le gambe ai giocatori. E si è visto proprio ieri che la Juventus era ferma, nei propositi e nelle gambe. Il problema attuale della Juventus, dunque, è una mancanza di forma dovuta al super lavoro. Ma è un problema che riguarda anche altre squadre. Basta guardare l'Inter di sabato, che era praticamente inguardabile. Abbiamo anche visto cosa significhi avere in squadra Ibrahimovic e non averlo. Averlo in squadra significa avere una squadra compatta, ricca di equilibrio, palla avanti e pedalare che tanto poi pensa a tutto lui. Non averlo significa attaccare in massa, perdere di vista gli avversari e subire contropiedi come quelli ha subito l'Inter contro l'Udinese. E visto che l'Inter e la Juve non danno questa sensazione di strapotere, non escludo che quest'anno possano esserci anche delle sorprese".

Criscitiello: "Che voto darebbe a Mourinho? E' un allenatore che merita la prima fascia, la seconda fascia, o è sopravvalutato?".

Moggi: "Per me come allenatore è sopravvalutato. Quando l'ho visto alzarsi e fare la linguaccia per il gol segnato all'ultimo secondo, ho detto che anzichè chiamarlo Special One, andrebbe chiamato "Minimum One". Perchè un allenatore non fa in quella maniera, dà la sensazione di avere una paura matta degli avversari e dà la sensazione di non avere fiducia nella propria squadra".

Pistocchi: "Volevo sapere da Luciano se e quando è stato vicino al Milan".

Moggi: "Quando sono andato a Palazzo Grazioli, ma non mi chiedete l'anno".

Pistocchi: "Ma dovevi andare da solo o con Giraudo?".

Moggi: "Io sono stato chiamato da Berlusconi, poi non so avesse fatto altre cose. Io sono andato da Berlusconi, a Palazzo Grazioli, e mi ha detto che m'avrebbe portato al Milan. E che avrebbe parlato con Galliani di questo. Poi sapete quello che è successo...".

Criscitiello: "Io inserisco Luca di Montezemolo al centro del discorso. Le ha rilasciato delle dichiarazioni qualche tempo fa, dicendo che 'qualcuno, potere Juventus, ha combinato tutto questo caos'. Se inserisco Briatore-Formula 1, nel discorso Moggi-Giraudo-calcio, vado molto lontano?".

Moggi: "Preferirei non dare queste risposte. Anzi non do queste risposte. Mi potreste anche torturare, ma non le darei comunque".

Criscitiello: "I suoi silenzi valgono più di mille parole...".

Pistocchi: "Luciano, hai delle prove, ti hanno detto qualcosa, c'è qualcosa che non ti è chiaro, hai avuto delle sensazioni?".

Moggi: "Ascoltate, Montezemolo fa parte della Famiglia, è nato praticamente lì, sta vivendo nell'orbita familiare, ma lasciamolo da parte. Io ritorno un attimo al discorso del processo, vedo l'iter del processo. Tutti si difendono e la Juventus invece dice: 'Condannateci'. Poi si ricorre al Tar e poi non si ricorre più. Quando un avvocato fa queste cose vuol dire che non le fa da solo. Anche perchè Zaccone credo sia un avvocato di tutto rispetto. Detto questo, è inutile che insistiamo con queste cose. Ormai sapete già tutto. Io e Giraudo facevamo parte degli Agnelli e volevamo Andrea Agnelli in Consiglio. E Andrea Agnelli che poteva essere l'unica persona che capiva di calcio non è stato neppure messo nel Consiglio d'Amministrazione. Da chi non lo so, ma certamente non da noi. E noi in pratica abbiamo pagato l'accostamento ad Andrea Agnelli, che era quello che ci ha portato - assieme al papà - alla Juventus".

Pistocchi: "Io mi ricordo che quando scoppiò la scandalo tu dicesti che la proprietà della Juventus era informata di tutto quello che facevate...".

Moggi: "Scusa Maurizio, ma se l'amministratore delegato era Antonio Giraudo e se il presidente era Grande Stevens, vuoi che la proprietà non sapesse tutte le cose?"

Pistocchi: "E' vero che il tuo allenatore preferito è sempre stato Capello? Lo preferivi a Lippi...".

Moggi: "Non ho mai detto questo, ma posso dirti che per me Capello è uno dei migliori, se non il migliore allenatore del mondo. Questo qui non toglie comunque niente a Lippi, che ha dimostrato di essere un grande allenatore. Sai qual'è la differenza tra Lippi e Capello? Marcello fa tutto, ma mugugna su tutto. Se gli dici di andare ad una festa di sponsor ti dice: 'ah no, ma, guarda...', e poi ci va. Capello, invece, prende e va. E' un aziendalista. Ma sono tutti e due grandi allenatori".

Pistocchi: "Quindi non è vero che nel secondo anno di Capello alla Juve voi foste insoddisfatti del rendimento della squadra in Champions e tu pensassi di cambiarlo...".

Moggi: "No assolutamente no. Capello con noi sarebbe rimasto una vita. Il discorso dell'Europa è tutto diverso, non è come giocare in Italia. Noi poi abbiamo perso due Champions, una col Real Madrid a causa di un gol in fuorigioco, e l'altra a Monaco di Baviera e non ne parliamo".