SI PUO' FARE!

A ricordarcelo è la celebre frase di Gene Wilder in uno dei capolavori di Mel Brooks e del cinema dell'ultimo secolo, un bianco e nero - sarà un caso - da sbellicarsi dal ridere.

Questa volta magari non ce la ridiamo a crepapelle, ma può strappare un sorriso a Conte e al mondo bianconero tutto l'ottima prova di Caceres e Asamoah sulla linea difensiva a quattro.

Già, maestri da sempre - e per sempre - nella tattica e nella cervellotica preparazione di una partita, gli italiani hanno da sempre prediletto la linea difensiva a quattro.

Se poi ci metti che è in qualche modo un piccolo simbolo del primo scudetto juventino, quello targato tridente, la difesa a quattro è un vero e proprio ideale, identificativo almeno quanto la carta d'identità all'aeroporto. E se la Juve vorrà continuare a prenderlo l'aereo, quello che porta in Europa, potrà e dovrà adattarsi ad un calcio che le otto migliori squadre del continente giocano - e questo non è un caso signori miei - con quattro elementi sulla linea difensiva.

Asamoah ha tutto, dalla corsa al calcio, per coprire tutta la fascia come farebbe peraltro nella linea dei centrocampisti schierata a cinque.

Caceres - errore a parte - ha fatto una partita maiuscola con intensità e qualità al servizio della squadra. Sua la pennellata nel gol di Llorente.

Chiellini squalificato, Ogbonna, Lichtsteiner. Le alternative non mancano. Che la strada sia stata tracciata? Il nostro Frankestein (molto più bello, diciamolo), è in costruzione, pronto a prendere vita.

La difesa a quattro? Si, può, fare!