MORATA a "DAZN": "Il mio futuro? Tutti alla Juve si giocano il futuro. Sono felice qui, vogliamo la Coppa Italia. Gli assist? Mi regalano gioia come i gol"

15.04.2022 10:40 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
MORATA a "DAZN": "Il mio futuro? Tutti alla Juve si giocano il futuro. Sono felice qui, vogliamo la Coppa Italia. Gli assist? Mi regalano gioia come i gol"
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Intervistato da "DAZN" nel corso di "1vs1", Alvaro Morata, attaccante classe 1992 della Juventus e della nazionale spagnola, affronta diversi temi, tra i quali quello della permanenza a Torino nella prossima stagione: "Il mio futuro? Tutti i giocatori della Juve si giocano il futuro, in ogni allenamento e partita. La Juventus... ha una coda lunghissima di chi vuole essere qui. Normale essere giudicato ogni partita, io do tutto per vincere, per i compagni, per i tifosi. Mi sento molto bene alla Juve. Non chiedete a me le altre cose, sono contento di essere qui, di arrivare alla Continassa, i miei figli mi chiedono l'inno della Juve ogni mattina. Sono felice, sarei più felice se facessimo una foto con la coppa...

La stagione? Non ci sono rimpianti, sono state 2-3 mini stagioni in una sola. L'importante è quanto si sta facendo, cos'abbiamo in testa e per il futuro. Non serve lamentarsi, alla fine del campionato, quando andremo via, vogliamo giocare anche una finale di Coppa Italia. Quando smetti, le foto con le coppe contano tanto. Abbiamo l'opportunità di vincere e si dà per scontato tutto, ci sono campioni che non ne hanno vinte tante...

Gli assist? mi regalano le stesse sensazioni dei gol. Per come gioca la Juve, o hai uno schema per l'attaccante centrale, o ti adatti alla squadra. Il mio ruolo per me è sempre stato da calciatore per fare gol, devo tornare in difesa, dare una mano, sporcarti per aiutare in uscita, per complicare l'avversario e la giocata. Ti assicuro che qualsiasi attaccante che fa 40-50 gol e non vince niente, cambierebbe per 15 gol e vittoria nelle coppe. Mi piace vincere e aiutare i compagni, vorrei fare più gol ma quando fai assist, anche se ti piace fare reti, è bello. E' bello anche condividere.

Tevez in visita? Carlos l'ho ringraziato perché non l'avevo mai fatto. Mi ha reso calciatore, sono arrivato qui a 21 anni con poca esperienza e all'inizio mi ha guardato male qualche volta, mi ha detto anche delle cose quando non gli passavo la palla. Per me è uno dei giocatori più forti di sempre, ha tecnica e qualità, può buttare giù i muri o costruirne. Per me ci saranno pochi giocatori così nella storia: poteva vincere una partita da solo o mettersi la squadra sulle spalle. L'ho ringraziato, mi ha detto che era felice di vedermi e che non si aspettava che avessi il fisico per giocare a sinistra. Poi abbiamo parlato di tante cose, lui sa che sono migliorato tanto in quell'anno che ho giocato con lui. 

La finale di Champions persa con il Barcellona? "Ho sempre il rimpianto che se ci fosse stato il VAR, forse c'era un rigorino e ora avremmo vinto la Champions con la Juve. Sarebbe stato incredibile, ma è così".