Moggi: "Juve, scarta Benzema e ascolta questo consiglio. Caro Moratti, ritiro l'invito per Napoli: non c'è più bisogno di te"

Quando c'è la Nazionale, la settimana è più noiosa: non si parla di campionato, le attenzioni si spostano su Coverciano e spunta all'improvviso il mercato. Notizie su notizie, molte delle quali non trovano conferme nei mesi successivi.
In una settimana dedicata alle Nazionali, con poco calcio giocato e tante chiacchiere, non possiamo, quindi, che aprire il nostro appuntamento settimanale con l'argomento che più di ogni altro ci sta a cuore e ci appassiona: il mercato. È inevitabile, in questo senso, partire dal nome di Ricardo Kakà, senza dubbio il campione più appetibile sia tecnicamente che ancor di più mediaticamente, tra quelli presenti sul tavolo delle trattative. Io lo reputo ovviamente un buon giocatore, ci mancherebbe, ma non posso che bocciare il suo possibile passaggio all'Inter. Aggiungere il brasiliano ad un trio come Milito, Eto'o e Sneijder costringerebbe Benitez a schierare un plotone di centrocampisti per riuscire a fermare gli avversari. L'Inter non è una squadra di solisti a differenza del Milan, se nell'ambito del gioco nerazzurro un giocatore si fa trenta metri palla al piede, finisce per rovinare i meccanismi collettivi. Kakà ha proprio queste caratteristiche, inoltre lo giudico totalmente incompatibile con uno come Sneijder, per esempio. Ho avuto lo stesso problema con Baggio: l'ho dovuto dare via perché quando prendeva la palla non si curava dei compagni in attacco, pensava solo a fare gol. Faceva tutto da solo, se segnava andava tutto bene altrimenti gli altri attaccanti sbuffavano.
Per quanto riguarda l'ipotesi Milan, la vedo alla stessa maniera di difficile attuazione. Sarebbe fattibile solo a patto che Ronaldinho lasciasse i rossoneri, magari per tornare in Brasile a causa delle difficoltà che sta incontrando per il rinnovo del contratto.
In ogni caso, qualora Kakà dovesse tornare in Italia, lo farebbe solo per rivestire la maglia rossonera: Galliani ha inserito una clausola con il Real Madrid al momento della cessione, secondo la quale il brasiliano non può vestire altre maglie nel nostro campionato. Se Galliani non avesse inserito questa clausola mi meraviglierei molto.
In definitiva, se fossi un dirigente milanista, mi terrei tutta la vita Ronaldinho impiegandolo dietro alle punte. L'ex Barcellona gioca per i compagni, cerca l'assist, partecipa all'azione della squadra… se lo tengano stretto! Sull'esterno perde molto, deve giocare dietro le punte.
Un altro giocatore del Real Madrid che sta occupando i titoli dei principali giornali sportivi italiani, in merito ad un suo possibile approdo in serie A, è il centravanti francese Karim Benzema. Devo ammettere di non nutrire troppa stima nei suoi confronti, ha grandi doti ma tatticamente è ad un livello bassissimo. Non ha portato alcun vantaggio al Real: fa pochi gol e gioca per conto suo. Rendimento insufficiente per chi punta a vincere tutto. Lo sconsiglio vivamente alla Juve, anche perché i bianconeri non soffrono in attacco, è uno dei pochi reparti in cui sono coperti. Prenderei piuttosto un esterno difensivo che sia in grado sia di marcare che di proporsi in fase offensiva, oltre ad un centrocampista di qualità. Poi non dimentichiamo che tornerà Buffon, lui sì unico ed indispensabile.
Tra l'altro, devo dire che le ultime tre partite non mi sono sembrate niente male. La squadra ha raccolto buoni risultati e sta seguendo Delneri. Mi piace la qualità agonistica, ma quella tecnica non può competere con le avversarie che appartengono allo stesso rango dei bianconeri.
Un po' lo stesso discorso di Krasic: è uno che corre, si fa notare, ma non ha la caratura per diventare un uomo squadra. Tra lui e Nedved c'è e ci sarà sempre un abisso. Voglio ringraziare anche pubblicamente il Presidente, Andrea Agnelli. L'unico a difendere la Juventus, fosse arrivato prima probabilmente non avremmo fatto questa fine, che invece abbiamo fatto con Cobolli Gigli che adesso va a straparlare in tv. Un Presidente che ascoltò i consigli di Alessandro Vocalelli, Direttore del Corriere dello Sport, su come comportarsi con il T.A.R.
Capitolo Calciopoli: non posso che commentare ciò che sta emergendo riguardo a Franco Baldini. Ha la bugia come verbo: ha dichiarato che Moggi andò insieme a Giraudo da Veltroni per chiedere che venisse mandato via dalla Roma. Nella deposizione del magistrato c'è scritto, come dichiaratto da Rosella Sensi, che Moggi quel giorno in quella sede non c'era neppure, quindi ovviamente non si è mai occupato del futuro professionale di Baldini. Del resto, ha mostrato lui stesso di che pasta sia fatto non presentandosi in Tribunale quando è stato convocato per dire la sua. Ci tenevo a ricordare che non sono stati i miei legali a chiamare Baldini a deporre, quello è stato un secondo intervento dopo che il P.M. lo mandò a chiamare non essendosi presentato al primo appuntamento: c'è una bella differenza. Per non parlare delle assurde accuse che mi ha mosso, anche a livello personale. Io uomo senza qualità? Ha ragione! La qualità è di chi, come lui, deve vivere come ombra di qualcun'altro per poter lavorare. Baldini ha dimostrato a Napoli di essere un bugiardo: al Processo Gea di Roma dichiarò di non conoscere il "Colonnello-Maresciallo" Auricchio, poi ha corretto il tiro e ha confessato di aver preso parte agli incontri (anche a Trigoria) per poterci fare la guerra. Questo è un personaggio pericoloso. Ma ormai la verità sta venendo a galla; ho apprezzato le dichiarazioni a Napoli di Giancarlo Abete e Pierluigi Collina: non avevo dubbi, perchè davanti al Giudice sei sotto giuramento e le bugie che dici ai giornalisti in quella sede non puoi ripeterle. Oggi gli italiani stanno capendo realmente come andavano le cose. Chi sono i buoni, se esistono i buoni, e chi i cattivi.
Proprio per questo motivo, da queste colonne, lancio un'esclusiva. Volevo dire al Presidente dell'Inter, Massimo Moratti, che può ritenersi libero: lo chiamammo per venire a deporre in Tribunale a Napoli. Oggi gli dico che può restare comodamente a Milano. Non abbiamo più bisogno di alcuna sua deposizione, tanto quello che doveva venire fuori è già venuto fuori. Diventa superflua questa sua gita ma se vuole sarò ben lieto di mostrargli il Vomero e Mergellina.
Caro Massimo, ritieniti libero, a Napoli non c'è più bisogno di te. La banda degli onesti (ei fu) è stata smascherata..