LA JUVE IN GOL - DOVE SONO ROCCHI,ROSETTI E COLLINA!
Dopo l'ultimo turno di Champions League, sono salite alla ribalta le lamentele degli allenatori. Persino De Zerbi si lamenta dell'arbitraggio, si lamenta degli infortuni, si lamenta della stampa che pone domande fuori luogo. Anche Chivu, passato alla storia dopo Napoli per essere un allenatore che non si lamenta di nulla anche quando gli viene qualcosa, si lamenta del fatto che la stampa giudichi gli avversari come il Kirat inferiori. Ma "sono inferiori solo sulla carta" ci mancherebbe altro. Avere però un calendario con le quattro cosiddette inferiori prima delle quattro più difficili ti consente di qualificarti prima per i play-off di Champions. Ecco che allora torna alla memoria lo sfogo di Allegri con il famosissimo "dove è Rocchi." Quando dopo tre anni di silenzio ha incamerato tutti i torti contro la JUVENTUS ed è sbottato prima di andare via.
Cosa potrebbe dire veramente oggi Tudor che si è lamentato dopo Verona e basta. Potrebbe dire che con il Borussia Dortmund c'è un rigore non fischiato alla Juve clamoroso e uno clamoroso dato invece invece ai suoi avversari. Potrebbe dire che dopo è arrivata a Verona in campionato. Potrebbe dire che contro il Real Madrid ha giocato una bella partita, ha perso di misura e manca il cartellino rosso a Diaz per un fallo clamoroso contro Thuran. Potrebbe anche aggiungerci che subito dopo è arrivata la Lazio e che ha perso la partita, ma c'è un rigore altrettanto clamoroso per fallo evidente su Conceicao.
In sintesi potrebbe dire: non è che avevo ragione che tra calendario, episodi arbitrali, magari adesso mi avreste giudicato diversamente? La stessa cosa potrebbe già fare Spalletti che però è partito bene con una vittoria convincente a Cremona e un pareggio che sa di vittoria contro lo Sporting in Champions. Ma se andiamo ad analizzare anche la partita di Champions League, ecco che il pareggio è viziato da due errori dell'arbitro. Manca il secondo cartellino giallo a Hjulmand così come manca il secondo cartellino giallo ad Araujo. Insomma, la Juventus avrebbe giocato 11 contro 9. Continua il silenzio della società Juventus che non è d'accordo con le battaglie contro gli episodi, infortuni e calendari, ma di fatto costano il posto ai suoi allenatori.
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