IL MINIMO SINDACABILE COL MASSIMO SFORZO

Il successo ottenuto sulla Fiorentina è emblematico di quanto un allenatore possa incidere sull’economia di una squadra. In genere si dice che la grandezza di un mister sta nel raccogliere il massimo dai propri giocatori, ma nel caso di Conte possiamo affermare come stia invece cogliendo molto meno di quelle che sono le loro potenzialità, anche se rapportato agli anni passati si può dire come la sua mano sia ben visibile in positivo. Ma non deve commettere l'errore di accontentarsi del sensibile miglioramento che la sua squadra ha fatto registrare (riconducibile in ogni modo ai nuovi innesti di mercato). Visto che si può ottenere ancora molto di più da un collettivo di tutto rispetto. Conte purtroppo si sta ostinando a tenere in naftalina gente come Del Piero (che quando è stato impiegato si è distinto rispetto ai suoi colleghi, dando linfa alla Juve, a dispetto dei quasi 37 anni) e Quagliarella, per non parlare dell’impiego assai misurato di Estigarribia o Elia (solo 45 minuti in campo sinora). Al cospetto della Fiorentina la Juve ha raccolto il minimo di quanto prodotto, ovvero un misero 2-1 a fronte di uno stradominio territoriale sfociato in tante occasioni da gol puntualmente frustrate, specie da quel Vucinic che, non si capisce per quale divina motivazione, debba giocare sempre e comunque. La Juve ha già pagato dazio al suo stato di forma deprecabile, ma Conte non ci pensa nemmeno a concedergli un po’ di panchina, sulla quale sono incollati i due fuoriclasse già citati, ovvero Del Piero e Quagliarella, che al momento colmerebbero alla Juve quelle defaillance che non le consentono il salto definitivo di qualità che la renderebbe una spanna sopra le altre, a maggior ragione vista la strepitosa condizione di forma di Pirlo, mai così in palla prima d’ora, un vero regista alla Suarez, capace di dare sicurezza in mezzo al campo, e di assicurare alla zebra quel possesso palla di cui il Barcellona di Messi ha fatto la propria filosofia vincente.
Ma nelle ultime uscite (Chievo a parte) la Juventus (a parte qualche black out difensivo di Chiellini) è parsa una signora squadra, finalmente con un gioco efficace e brillante, un team con una fisionomia vincente (non a caso è imbattuto). Fra le note positive di questa nuova Juve Paradiso si segnalano Lichtsteiner - tornante impeccabile in ogni fase di gioco - Vidal - che non sbaglia un passaggio - e Marchisio, smista palloni come non mai. E naturalmente Matri, killer d’area di rigore. Le note dolenti sono le ali, non in linea con l’appeal bianconero. Comunque, come già detto, la mano di Conte, ciò è innegabile, è ben visibile. Ma deve soltanto correggere certe sue convinzioni. Affinchè la Vecchia Signora non debba rimpiangere nulla.