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Shade: "Emozionato per W8nderful, mi sono commosso nel doppiaggio. Kean e Costa li vedrei come rapper. Nuovo allenatore? Vorrei Guardiola"

21.05.2019 14:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Shade: "Emozionato per W8nderful, mi sono commosso nel doppiaggio. Kean e Costa li vedrei come rapper. Nuovo allenatore? Vorrei Guardiola"
© foto di twitter.com/thetrueshade

E' ormai una certezza nel mondo della musica rap, i più appassionati lo hanno visto esibirsi con Federica Carta nell'ultima edizione di Sanremo. Vito Ventura, in arte Shade, è tifosissimo della Juventus e ha parlato del club bianconero, in esclusiva, ai microfoni di TuttoJuve.com:

Come hai giudicato l'addio di Allegri?

"E' come quando ami una ragazza ma senti che non ce ne è più. Per quanto si sono amati, è stato bello ma era il momento, a malincuore, di cambiare. E' la sensazione che ho vissuto per quanto riguarda l'addio di Allegri, mi dispiace tantissimo perché sono stati cinque anni meravigliosi in cui ha fatto delle cose eccezionali. Allegri è arrivato subito dopo la cocente eliminazione con il Galatasaray e ci ha portati in finale a Berlino, non tutti sono in grado di fare questo. Forse dopo tanto tempo ti vengono a mancare i giusti stimoli".

E la conferenza stampa di sabato è stato un passaggio molto toccante.

"Credo sia stata una delle cose più belle che si possa vedere nel calcio di oggi, entrambi i protagonisti erano in lacrime e questo fa capire quanto il momento fosse commovente. Penso che abbiamo dato una lezione di stile, perché non ho mai visto esonerare un allenatore in questo modo. Lo stile non è sembrato per nulla italiano, qui vediamo tecnici imprecare per il fatturato o perché non ottengono i giocatori che vogliono".

Si fanno i nomi di Guardiola, Mourinho, Conte, Pochettino e ancora tanti altri profili. Quale è la tua idea a proposito? Che allenatore vorresti alla Juventus?

"Rispondo Pep Guardiola per il tipo di gioco, sarei curioso di vedere la Juventus giocare come quel Barcellona che tanto mi aveva appassionato. Forse a centrocampo ci mancano giocatori dalle caratteristiche di Xavi e Iniesta, ma sarei elettrizzato dall'idea di vedere Ronaldo segnare valanghe di gol. Mi fido ciecamente della società, se non sarà lui arriverà sicuramente qualcun altro all'altezza. Ero sorpreso da alcune scelte effettuate, ma non hanno mai sbagliato nulla. L'esempio perfetto è quello dell'arrivo di Allegri, accolto tra lo scetticismo generale".

Nelle ultime ore avanzano anche i nomi di Sarri e Inzaghi, ma forse serve uno più come Guardiola.

"Serve un profilo che abbia già vinto in Europa e che sia in grado di vincere quel che noi consideriamo 'la bastarda' (sorride ndr). E' la mentalità a far la differenza, ricordo il gesto di Ronaldo alla fine della partita con l'Ajax in cui fa capire che c'è stata paura. Serve un mister coraggioso e che non vuole sempre difendere il risultato, mi piacerebbe giocare come nel match di ritorno con l'Atletico".

Come è stato poter collaborare con la Juventus? Ci puoi raccontare quali sono state le tue sensazioni?

"La Juventus mi aveva contattato qualche settimana fa, ero stracontento per la richiesta. Facendo il doppiatore nella vita, esserlo per la mia squadra del cuore è una delle soddisfazioni più grandi che ci possa essere. Ho dovuto rifare due o tre volte il doppiaggio perché scendevano copiose le lacrime (sorride ndr), soprattutto nella parte in cui si parla dell'arrivo di Ronaldo in bianconero. Per noi che abbiamo vissuto la B e gli anni nefasti di Ferrara, Zaccheroni, Delneri, parlare di un giocatore così è straordinario. Era difficile non riuscire a commuoversi. Dopo la sfida con l'Atalanta, il video è stato divulgato all'interno dell'Allianz Stadium e ho aggiunto altre lacrime a quelle che stavo versando per Allegri e Barzagli".

Il calcio è capace di regalare emozioni che in pochi possono soltanto immaginare.

"Non mi aspettavo tutto questo, all'inizio l'ho valutata come una richiesta professionale anche perché ero stato ospite di JTV per diverse volte. La Juve ha un effetto social, rispetto alle altre squadre, all'avanguardia. La campagna lanciata per il ritorno con l'Atletico Madrid è stata fantastica, mi faceva venir voglia di scendere in campo con loro. E' stata pazzesca, clamorosa. La società è avanti anni luce, la collaborazione mi ha fatto sentire appagato e allo stesso tempo orgoglioso".

Come nasce la tua passione per la Juventus?

"Sono originario del sud, ma sono nato e cresciuto a Torino con indosso i colori bianconeri. Quando ero più piccolo vedevo papà esultare tantissimo per le punizioni di Del Piero, avevo una decina d'anni e ricordo la felicità nel suo volto. Volevo esserlo anche io. Ho iniziato a tifarla veramente nel '98, l'anno della finale persa ad Amsterdam con il Real Madrid. Al di là delle sconfitte nell'ultimo atto, quella Juve era veramente straforte".

Quale giocatore bianconero vedresti bene come rapper?

"Qualche anno fa avrei risposto tranquillamente Pogba, ora invece Kean - anche se è più trapparo che rappettaro - e Douglas Costa. Chiellini? Non tanto, l'ho conosciuto ma ho sempre soggezione nel sapere che loro sanno chi io sia. Io li vedo sempre come degli idoli inarrivabili. Chiello lo vedo più sulle hit commerciali (sorride ndr)".

Se la Juve dovesse vincere la Champions, c'è una promessa in particolare che vorresti fare?

"In tanti vorrebbero che scrivessi l'inno, ma adoro quello inciso da Paolo Belli -è il mio capitano nella nazionale cantanti - e non si tocca affatto. Se dovessimo vincere la Champions, sicuramente scriverei un pezzo perché vorrei manifestare quella gioia grande che tutti vorrebbero riprovare o provare per la prima volta".

Si ringrazia Shade per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.