Narciso Pezzotti: "Vi racconto i miei "allievi" Pirlo, Buffon e Chiellini". E aggiunge: "Conte chiamato a vincere subito con l'Inter. Samp-Juve match non scontato"

Riguardo all'imminente Sampdoria-Juventus, al campionato e all'attualità in orbita bianconera, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Narciso Pezzotti.
Storico vice di Marcello Lippi; campione del mondo con la Nazionale nel 2006 e tecnico dei blucerchiati tra il 1986 e il 1992. Pezzotti ha seguito inoltre il tecnico toscano sopra citato nel suo primo ciclo bianconero (1994-1999), facendovi in seguito ritorno nelle vesti di collaboratore di Didier Deschamps, nel 2006-2007.
Cominciamo dalla sua partita per eccellenza: Sampdoria-Juventus. Che tipo di match si aspetta?
"Sicuramente non scontato, perchè questo è un campionato in cui ci sono alti e bassi un po' per tutti. Si passa da una grande prestazione, ad una più sottotono da una giornata all'altra. Per cui esito non scontato".
Nella Sampdoria gioca Fabio Quagliarella, che Lei ha allenato con Lippi in Nazionale nel percorso di qualificazione e nel successivo Mondiale 2010 in Sudafrica...
"E' ancora determinante. L'altra sera guardavo Juventus-Spal e sono rimasto molto colpito da Floccari: è un 1981. Non conta l'età: conta la motivazione, l'entusiasmo. Fabio ha ancora tutto questo".
A proposito di Juventus: altro calciatore che ha allenato tra Inter e Nazionale è Andrea Pirlo. Come giudica, sin qui, il suo percorso sulla panchina bianconera?
"Partiamo dal presupposto che passare dal giocare all'allenare non è mai facile. Si passa dalla teoria alla pratica, nel senso che tu pensi di sapere già tutto perchè hai giocato a calcio, ma allenare è tutta un'altra cosa. Andrea è sempre stata una persona sicura e determinata: lo sto notando anche ora che è allenatore. Per me sta facendo bene: studia in continuazione, cambia in corsa, propone... è sulla strada giusta. Sapevo che quando aveva smesso di giocare si era subito messo a studiare per diventare allenatore: i primi frutti si stanno vedendo".
Se lo immaginava allenatore, quando era Lei suo tecnico tanto all'Inter, quanto in Nazionale?
"Ho conosciuto un giovanissimo Pirlo all'Inter: di lui mi ha colpito subito la sicurezza nei suoi mezzi. Poi lo ritrovai dopo del tempo in Nazionale: colpiva che in campo appariva silenzioso e taciturno, ma in spogliatoio era il più scherzoso tra i compagni. Non potevo prevedere sarebbe diventato allenatore, ma ha sempre avuto caratteristiche molto influenti sui compagni".
Altro giocatore che ha allenato tra Juventus e Nazionale è Gigi Buffon, fresco di 43 primavere! Avrebbe scommesso su tanta longevità?
"Questo è impressionante perchè ti fa capire quanto tempo sia passato! Ero a Parma, nel 95', in occasione del suo esordio: ne rimasi subito sbalordito. Ora siamo nel 2021 e sono già passati più di vent'anni! Che avrebbe giocato oltre ai quaranta è una domanda che non mi sono mai posto, ma quel giorno - a Parma - ero certo che avrebbe avuto una grandissima carriera!".
Alla Juve, con Lippi, ha anche avuto modo di allenare Antonio Conte. Come giudica il suo percorso, sin qui, con l'Inter?
"Secondo me sta lavorando bene, in un contesto di ambiente non semplicissimo, perchè le pressioni sono tante: l'Inter vuole tornare a vincere nell'immediato e gli viene chiesto questo da quando è arrivato".
L'ultima sul capitano bianconero, Giorgio Chiellini, che con Deschamps contribuiste a lanciare in bianconero nel 2006-2007, ritrovandolo successivamente dal 2008 al 2010 in azzurro con Lippi. Dal suo punto di vista la sua carriera è giunta ad un bivio? Per continuare a giocare ad alti livelli deve necessariamente scegliere tra Juve e Nazionale?
"Voglio un bene dell'anima a questo ragazzo: è sempre stato un trascinatore. Alla Juve rimanemmo colpiti dalla sua maturità e da questa sua grande personalità. Questa è una scelta che spetta tutta a lui, ma per me resta un giocatore importantissimo".
Si ringrazia Narciso Pezzotti per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.