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Moreno Torricelli: "Juve nettamente superiore, spero in Bernardeschi. Tristezza per i pochi italiani in rosa. 1998? Ci fu qualche screzio con Lippi..."

11.09.2019 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Moreno Torricelli: "Juve nettamente superiore, spero in Bernardeschi. Tristezza per i pochi italiani in rosa. 1998? Ci fu qualche screzio con Lippi..."
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© foto di Federico De Luca

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero campione europeo e mondiale nel 1996, Moreno Torricelli, per parlare di Fiorentina-Juventus e non solo:

Era meglio affrontare una Fiorentina con 6 punti in classifica esattamente come lo è ora la Juventus?

"Credo che la posizione di classifica, in questo momento, non cambi nulla. E' una Fiorentina che ha cambiato tanto soprattutto dal punto di vista societario, è ancora un cantiere aperto ma ha acquisito dei giovani importanti un po' come è nel suo stile. In più, sono arrivati Ribery e Boateng che possono fare da chioccia per permetter loro di crescere al meglio. Per me questa squadra può far bene, anche se quando cambi così tanto è normale far fatica specialmente all'inizio. Montella è molto bravo, non ho dubbi su di lui".

L'ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, dichiarava qualche giorno fa che il colpo Ribery è stato un acquisto più intelligente rispetto a quello di Ronaldo. Secondo te, la situazione può essere paragonata?

"Sì e no, nel senso che il colpo Ronaldo è stato davvero sensazionale e per averlo la Juventus lo ha dovuto acquistare a differenza di Ribery che invece è arrivato alla Fiorentina da svincolato. Difficilmente, a mio avviso, sono paragonabili: il portoghese è ancora il numero uno al mondo, il francese può essere importante per una piazza come quella di Firenze. Qualche differenza c'è ancora".

Nelle numerose carte tenute in mano da Sarri, chi sarà quel giocatore in grado di decidere la partita?

"Diventa difficile fare un nome, perché sulla carta la squadra bianconera è nettamente superiore ma è da dimostrare sul campo. Sicuramente, le sfide a seguito della sosta sono sempre complicate da preparare in quanto non hai idea della forma e dello stato di salute in cui tornano i tuoi calciatori dalle nazionali. La speranza è per un italiano: Bernardeschi non sarebbe male".

Eppure in bianconero, quest'anno, ci sono davvero pochi italiani. E, soltanto qualche anno fa, sarebbe stato utopistico pensare che l'Inter ne avrebbe potuti avere molti di più.

"Sì, mi fa tristezza questa situazione. Perché si parla tanto di creare un qualcosa con i giovani italiani e poi vedi che Cutrone e Kean, due ragazzi che potrebbero essere i futuri titolari della nostra nazionale, sono stati gli unici venduti all'estero. Però, dall'altra parte, c'è da considerare il bilancio e quindi i ragazzi a km0 sono i più sacrificabili in controtendenza a quanto si dice su di loro".

Portandoti a parlare di difensori, credi che per Danilo la Juventus possa rappresentare una vera e propria occasione di riscatto?

"Deve esser così, la Juventus deve essere l'occasione della vita per ogni giocatore che indossa questa maglia. Specialmente quest'anno che la rosa è davvero molto profonda. L'obiettivo è vincere quella benedetta coppa, che anno dopo anno tende a sfuggire in continuazione".

Te la senti di farci un pronostico per la sfida del "Franchi"?

"Non sono amante dei pronostici, a mio parere i bianconeri sono favoriti e se giocheranno come sono in grado di fare non ho dubbi sul fatto che potranno portare a casa il risultato pieno".

Che cosa ti portò lontano da Torino nel lontano 1998?

"Sicuramente fu una scelta della società che puntava su altri nomi e non più su di me. Una volta appurato questo, chi mi ha portato a Firenze è stato sicuramente Giovanni Trapattoni che è stato l'uomo che mi ha lanciato nel calcio che conta. Per un segno di riconoscenza, non ho avuto problemi a seguirlo alla Fiorentina".

Ai tempi, però, si diceva che ad allontanarti dalla Juventus furono anche dei dissapori con Marcello Lippi.

"Sì, ci fu qualche dissapore e questo capita negli ambienti di lavoro in cui le idee sono contrapposte. Sono stati screzi che possono capitare, da persone intelligenti si passa oltre per il bene della squadra e degli obiettivi".

Si ringrazia Moreno Torricelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.