Michele Paolucci: "La Juve aiuterebbe Bernardeschi a crescere, Dybala è l'erede designato di Alex. Colpo da 90? Potrebbe essere Verratti. E sul 2010..."

Era la Juve tutta brasiliana di Diego e Felipe Melo, era la Juve che con Ciro Ferrara al timone partiva come una tra le maggiori favorite a vincere il titolo accanto all'Inter di Mourinho. Era la Juve che si levò la sfizio di battere 3-1 la Roma all'Olimpico e 2-1 gli stessi nerazzurri a Torino. Poi, il buio più profondo. Ma una piccola luce in fondo a quel tunnel la vide Michele Paolucci, che vide coronare il suo sogno dopo la trafila nelle giovanili. Ritornato alla base il 16 gennaio dal Siena e, nemmeno ventiquattro ore dopo, subito titolare nella cocente sconfitta di Verona col Chievo accanto ad un mostro sacro come Alex Del Piero. Proprio con l'ex attaccante bianconero - 102' e 4 presenze messe a referto -, la redazione di TuttoJuve.com lo ha contattato per parlare di Juventus e non solo:
Buongiorno Michele, in quale posizione parte la Juventus campione d'Italia ai nastri di partenza del prossimo campionato?
"Io penso che la Juventus sia ancora la squadra più forte nonostante un mercato importante da parte delle concorrenti, alle sue spalle vedo il Napoli che sarà la vera antagonista per lo scudetto. Milan? Sicuramente ha fatto un mercato importante che ha ridato entusiasmo alla piazza, ma sono arrivati tanti giocatori che in Italia non ci hanno mai giocato. Credo che alla fine la squadra rossonera sarà in lotta per la Champions".
Come migliorare una rosa che in Italia vince tutto da ormai tre anni?
"E' veramente difficile (ride ndr). Solo l'acquisto di due o tre campioni può migliorarla, anche perchè ormai è al livello delle big d'Europa. L'unico neo è il secondo tempo di Cardiff, altrimenti la rosa ha dimostrato di essere invincibile".
Uno di questi campioni potrebbe essere Bernardeschi? C'è chi non lo reputa ancora pronto per raccogliere la pesante eredità della maglia numero dieci lasciata da Del Piero.
"Sicuramente ha un talento formidabile, vederlo in un contesto cristallino come quello bianconero lo farà esplodere del tutto. Avrà l'opportunità di respirare la stessa aria dei grandi campioni, in più la Juve lo aiuterà a crescere. Per quanto riguarda la numero dieci della Juve, l'erede designato di Del Piero è Dybala".
Con l'uscita di Dani Alves, ti convince il nome di Danilo per rimpiazzarlo?
"Quando vendi un campione di questo livello, le grandi squadre devono inserire nuovi talenti che devono essere all'altezza a livello europeo per sostituirli, devono avere una mentalità vincente. Danilo fa parte di quella categoria, penso possa essere il giocatore giusto per sostituire il suo connazionale. Alex Sandro? Sentivo dell'interessamento del Chelsea, la Juve è molto combattuta per l'offerta da capogiro, ma è difficile reperire un giocatore che abbia le stesse qualità del brasiliano. La logica vorrebbe la cessione, ma i bianconeri non hanno difficoltà economiche al momento".
Il presidente, in una recente intervista, ha dichiarato di lavorare ad un colpo simile a quello dello scorso anno realizzato con Higuain. Potrebbe essere Bale?
"Sicuramente Bale potrebbe essere un profilo del genere, molto però dipenderà dal modulo che l'allenatore vorrà attuare. Se penso ad un top player per la Juventus, in questo momento, immagino un grandissimo centrocampista oppure un'ala offensiva. Con l'ultimo arrivo in attacco (Schick ndr), la Juve è messa bene".
Il giocatore da te descritto ha il nome e cognome di Marco Verratti.
"Sì, esatto. E' italiano e gioca da cinque anni ad alti livelli con il Paris Saint Germain. Potrebbe essere senz'altro lui il colpaccio".
Passando a te, col senno del poi avresti voluto ripetere quest'anno la mezza stagione fatta nel 2010?
"Era il coronamento di un sogno. Probabimente, in quel momento, non ero pronto per entrare nel contesto di una Juventus in difficoltà. Adesso per un giovane, nelle mie stesse condizioni di allora, sarebbe più semplice arrivare qui perchè ora sta bene, ma di certo non rinnegherò mai l'opportunità concessami. Rimarrà per sempre un orgoglio".
Ricordo la trattativa lampo che dal Siena ti portò la Juventus. Come andò? Puoi descrivercela?
"Io venivo dall'anno prima in cui avevo fatto una buona stagione a Catania. L'anno successivo passai al Siena ed ero a metà con la Juventus, i bianconeri erano alla ricerca di un attaccante e nel giro di poche ore mi riportarono a Torino. Fu una trattativa molto veloce da quel che mi ricordo".
Si ringrazia Michele Paolucci per la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista.