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Luca Toni: "Un giorno Guardiola allenerà in Italia, la Juve farebbe affare. Sarri? Sarebbe la sua grande occasione. Su Icardi e la mia esperienza in bianconero..."

04.06.2019 15:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Luca Toni: "Un giorno Guardiola allenerà in Italia, la Juve farebbe affare. Sarri? Sarebbe la sua grande occasione. Su Icardi e la mia esperienza in bianconero..."
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"Non so chi sarà il nuovo allenatore, la dirigenza ha preparato una scaletta che comprende tutti i nomi su cui puntare. A mio avviso si partirà da Guardiola e Klopp per poi arrivare a tutti gli altri". È il commento dell'ex attaccante della Juventus e campione del Mondo con la nazionale italiana del 2006, Luca Toni, che ai nostri microfoni ci racconta le sue sensazioni in merito agli ultimi avvicendamenti che coinvolgono il nuovo tecnico:

Appunto tra i nomi citati c'è quello di Pep Guardiola. Come lo vedrebbe alla Juve? 

"Per la Juventus sarebbe un affare, ovunque è andato ha imposto il suo calcio e un nuovo modo di giocarlo. Ha sempre vinto, anche se con il Manchester non è riuscito ad avvicinarsi alla coppa. Penso che la Juve stia facendo qualcosa di importante per avvicinarsi alla Champions".

Crede che le sue idee potrebbero essere giuste per un calcio italiano che bada più a difendere che ad offendere?

"Io sono sicuro che un giorno Guardiola verrà ad allenare in Italia, questo me lo ha ribadito. Bisognerà vedere quando si stancherà in Inghilterra, è una persona che comunque ha sempre onorato i contratti e non è mai stato mandato via. Non so quale sarà l'idea, la mia sensazione è che quando risolverà col City verrà nel nostro paese". 

Anche con Maurizio Sarri, la Juve non cascherebbe poi così male. 

"Tutti mi hanno parlato bene di Sarri, col Napoli ha dato parecchio filo da torcere alla Juve un paio di anni fa e col Chelsea ha vinto l'Europa League. Il suo è un calcio propositivo, ha una idea di gioco importante e per lui potrebbe essere la grande occasione per vincere qualcosa di importante". 

Si aspettava così la prima stagione di CR7? È giusto giudicarlo solo per i numeri? 

"Io, sinceramente, penso che stiamo parlando di un fuoriclasse, ha fatto bene ma non benissimo. Tutti si aspettavano che diventasse capocannoniere, ha fatto un po' di fatica all'inizio. Quando arriva un attaccante del suo calibro, le aspettative sono che il perno principale della Juventus vinca la classifica dei marcatori".

Con l'addio di Barzagli, Chiellini è rimasto l'unico ad aver vinto gli otto scudetti di fila. Riuscirà da solo ad incarnare la juventinità nei nuovi arrivati? 

"Non dimentichiamoci di Bonucci, c'è anche lui. Ci sono già altri calciatori che sono a Torino da parecchi anni che hanno già respirato questa aria, sicuramente è rimasto comunque uno zoccolo duro. Lo stile della Juventus prevede che siano i calciatori ad adattarsi e non viceversa". 

Manca solo la Champions League per chiudere in bellezza questo ciclo. Pensa che questa rosa debba essere migliorata oppure il problema è altrove? 

"Sono andato a vedere la finale di Madrid e lo spettacolo proposto non mi è piaciuto, non so se il gol al primo minuto possa averne condizionato l'andamento ma l'impressione è stata davvero brutta. Ed è stata, a mio parere, una delle finali peggiori degli ultimi anni. La Juve non è più scarsa di chi è andato in finale, questa squadra ha tutto per vincere la Champions e se vuoi arrivare in fondo devi avere un pizzico di fortuna. La società è sana, solida, bella e tra le più invidiate in Italia e in Europa, meriterebbe di alzare la Champions". 

Si parla tanto di Icardi, come lo vedrebbe in bianconero? 

"Secondo me è un giocatore molto importante, non so che sia successo in nerazzurro e sanno solo loro che sia successo. Quando giochi con tanti campioni non sei l'unico in rosa ad esserlo e per diventarlo in maniera assoluta devono essere i tuoi compagni ad eleggerti. Ecco perché, a mio parere, Icardi non ha ancora compiuto questo salto. Alla Juve potrebbe far bene, lui e Ronaldo sono molto forti ma non so se potrebbero essere supportati a dovere. Tutto dipenderà dalle idee del nuovo allenatore e se può piacere questo tipo di attaccante". 

In merito alla sua esperienza alla Juve, forse è arrivato nel momento sbagliato? 

"Conte, che è un grande allenatore, non mi faceva purtroppo giocare e vedeva altri giocatori. L'unica cosa bella che mi porterò sempre dietro è quella di aver siglato il primo gol allo Stadium con il Notts County, è stata una bellissima emozione. Potevo arrivare un po' prima per fare la storia di questo club, come ho fatto ad esempio con il Bayern Monaco che è una squadra importante. Sono arrivato tardi e potevo rimanere anche un po' di tempo in più non dico come bandiera ma per dare una mano, però le strade intraprese sono state differenti. E' andata così".

Poteva arrivare ancor prima alla Juve, dunque? 

"Sì, c'è stato qualche approccio nell'anno in cui Deschamps ha vinto la Serie B con la Juventus. Ero in un periodo in cui avevo un gran feeling con il gol, era il mio periodo d'oro (sorride ndr)". 

Si ringrazia Luca Toni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in questa intervista.