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Igor Protti su Chiellini: "Ci siamo visti una settimana fa a Livorno, ecco cosa mi ha detto. Se sta bene può andare anche oltre Qatar 2022"

03.08.2021 11:30 di  Luca Cavallero   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Igor Protti su Chiellini: "Ci siamo visti una settimana fa a Livorno, ecco cosa mi ha detto. Se sta bene può andare anche oltre Qatar 2022"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Riguardo al rinnovo di Giorgio Chiellini con la Juventus, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Igor Protti, compagno del capitano bianconero ai tempi del Livorno, cui ha dichiarato nella sua recente biografia "Io, Giorgio" di essersi spesso ispirato come modello di riferimento da più giovane.

Cominciamo dal rinnovo di Chiellini: ti aspettavi, ormai più di vent'anni fa, che avrebbe toccato simili vette?

"Cominciamo con il dire che Giorgio Chiellini è a tutti gli effetti il miglior difensore centrale del mondo: quando sta bene non ha rivali. Devo essere sincero?".

Certo.

"No, non potevo saperlo. Era un giovane ragazzo che si stava affacciando alla prima squadra. C'è però una cosa che mi colpì subito di lui".

Cosa?

"Lui nella testa era un ragazzo che voleva arrivare lontano, con grande personalità. Per essere un calciatore top devi avere una tecnica affinata; lui compensava con questa grandissima forza mentale, che è sempre stata il suo segreto".

Tra l'altro inizialmente giocava terzino sinistro. Tu hai vissuto personalmente la svolta a centrale difensivo: a oggi come te la spieghi?

"Sì, inizialmente giocava sull'esterno. Però era penalizzato da due fattori":

Quali?

"Era indubbiamente efficace, però lo penalizzava l'ultimo passaggio in fase offensiva e, soprattutto, con lui terzino ti perdevi una sua caratteristica unica...".

Il corpo a corpo...

"Esatto. Lui si esalta nel duello individuale, come abbiamo visto contro Lukaku quest'anno".

In cosa ritieni di essergli stato ausiliare?

"Non mi prendo meriti: Giorgio è un talento straordinario, esempio per tutti i giovani. Lui nel suo libro mi ha spesso citato. Forse posso averlo aiutato all'inizio, nel trasmettergli un certo tipo di mentalità: il lavorare duramente, senza adagiarsi mai. Io ero arrivato a Livorno dopo stagioni da protagonista in Serie A, ma mi allenavo con la stessa intensità, senza mai mollare. In questa fase della carriera, ovviamente più nel grande, Giorgio sta facendo lo stesso".

Vi siete sentiti recentemente? Ti ha confessato qualcosa?

"Sì, ci siamo visti una settimana fa a Livorno. L'ho visto carico, determinato e contento. Era un po' come se fosse uscito da un frullatore: da capitano ha guidato la squadra alla vittoria dell'Europeo! Mi ha detto che vuole vincere ancora e alzare coppe".

Lo conosci personalmente: si è posto come obiettivo ultimo Qatar 2022?

"Se mantiene questi livelli Giorgio può anche non porsi nessun limite. Comunque sì, Giorgio vuole il Mondiale. Sa bene che non può più fare 40 partite l'anno come cinque-sei anni fa, ma nelle partite che contano è ancora decisivo".

Si ringrazia Igor Protti per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.