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Galbiati su Golovin: "E' un campioncino, il numero uno in una squadra che gioca e lavora. Juve? Non spenderebbe i milioni per mezzi giocatori"

15.06.2018 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Galbiati su Golovin: "E' un campioncino, il numero uno in una squadra che gioca e lavora. Juve? Non spenderebbe i milioni per mezzi giocatori"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il roboante esordio della Russia ha risaltato ancor di più la stella di Aleksandr Golovin, ventiduenne centrocampista del Cska Mosca che con un gol e due assist è stato uno dei migliori in campo della sua squadra. Accostato da qualche settimana alla Juventus, egli si è dichiarato "onorato" dell'interesse e ha espresso parole al miele per Paulo Dybala. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, lo storico vice di Fabio Capello anche ai tempi della nazionale russa, Italo Galbiati:

Conosce molto bene Aleksandr Golovin, soprattutto perchè ha esordito in nazionale sotto la guida tecnica di mister Capello. Ci può fare un suo identikit?

"E' un campioncino, Golovin è il numero uno in una squadra che gioca e lavora. E' un ragazzo in gamba, lo ha dimostrato ieri nell'esordio mondiale in cui è stato decisivo con la sua prestazione".

Secondo lei è un giocatore da Juventus?

"Può giocare in ogni squadra, dipende poi dai dirigenti sceglierlo in base alle caratteristiche di cui necessitano per il proprio club. Dipende se verrà inserito in un contesto come la Juventus in cui i giocatori sono tutti forti e cominciano a guardarti con gli occhi storti per la tua bravura (ride ndr). Sicuramente è un ragazzo giovane che deve ancora maturare".

Quindi la Juve investirebbe bene la cifra che chiede il Cska Mosca?

"La Juve, di questi giocatori, non ne sbaglia uno. Non spende i milioni per prendere mezzi giocatori, perchè quelli meno bravi non mettono piede nemmeno in sede. La dirigenza è sempre molto brava ad individuare ragazzi di talento e che non si tirano indietro di fronte alla prima difficoltà. La società è molto seria e ha un bravo allenatore, credo che meglio di così non si possa fare. E poi non è mai facile indossare la maglia bianconera che pesa come un macigno".

Che cosa vi colpì di Golovin la prima volta che lo convocaste?

"Esordì con noi nel 2015 a soli 18 anni, a colpirci molto fu la sua tecnica. Pur essendo un ragazzo molto timido, Golovin sapeva giocare bene il pallone. Potevamo portarlo in Brasile per fargli disputare il mondiale, ma purtroppo avevamo già chiuso le liste quando lo avevamo notato".

Si ringrazia Italo Galbiati per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.