Cristian Zaccardo: "Pensavo vincesse il Napoli, ma la Juve merita il settimo titolo di fila. Sono stato vicino ai bianconeri nel 2011. Su Barzagli, Allegri e le polemiche post Inter..."

La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore del Bologna e nella scorsa stagione in forza ai maltesi dell'Hamrun Spartans, Cristian Zaccardo, per parlare di Juventus-Bologna e non solo:
Come commenti i tuoi mesi vissuti a Malta? Come è andata la tua avventura?
"Il campionato è terminato un paio di settimane fa, ho giocato 15/16 partite e ho avuto anche l'occasione di siglare un paio di gol. L'esperienza è stata molto positiva, quando vai all'estero hai sempre da imparare. Malta ha le capacità di poter ridurre le distanze dagli altri club europei, anche se attualmente il campionato è inferiore rispetto alla Serie A e alla Serie B. Le squadre maltesi oggi non riescono a superare i preliminari, ma a mio avviso hanno le potenzialità per poter procedere avanti nelle competizioni d'Europa. Un po' come è accaduto per le squadre cipriote".
Anche il Kazakistan con l'Astana è riuscito a trovare spazio nell'Europa che conta. Ora Malta è più simile a San Marino.
"Il livello è un po' più alto di San Marino. A Malta gli stipendi sono simili a quelli della Lega Pro, i giocatori importanti al momento non potrebbero mai accettare delle condizioni simili. C'è il limite di far giocare quattro giocari maltesi, gli altri possono essere tutti stranieri. La mia idea sarebbe quella di poter coinvolgere i giocatori italiani - anche quelli stranieri - e di portarli qui per un paio di anni, così avrebbero la possibilità di dimostrare il loro valore e di poter accumulare esperienza. E' una bella isola, è molto vicina all'Italia e il clima è gradevole. Strutture? Possono esser tranquillamente migliorate. Ho già espresso queste idee al presidente, insieme a molte altre".
Tu che contratto hai firmato con l'Hamrun Spartans?
"Ho firmato fino al termine della stagione più l'opzione per l'anno prossimo. Quando sono arrivato a Malta, il contratto era da giocatore ma il mio desiderio è quello di poter essere parte integrante di questo club. Al presidente ho inoltre accennato la mia volontà di poter svolgere sia il ruolo di calciatore che quello di allenatore, cosicchè possa aiutare le squadre di questa nazione a qualificarsi non dico in Champions ma almeno in Europa League. Vorrei mettere a disposizione la mia esperienza e le mie conoscenze per poter creare un modello di squadra da poter esportare".
Quando avrai la risposta dal presidente?
"Tornerò a Malta tra un paio di settimane per un evento calcistico, in questo lasso di tempo avrò una risposta definitiva da parte del presidente. Nel caso di esito negativo, sarò pronto a rimettermi in gioco altrove e valuterò qualsiasi altra soluzione".
Stai seguendo il campionato italiano?
"Le ultime sfide le ho seguite dalle Maldive, ci sono riuscito nonostante l'orario diverso (sorride ndr). Ad inizio campionato avrei scommesso sulla vittoria del Napoli, mi auguravo che la Juventus potesse vincer la Champions. Nelle ultime settimane ci sono state delle emozioni uniche, ma il campionato sembra chiuso. Se finisse così sarebbe giusta la loro vittoria, anche se vanno fatti tanti complimenti al Napoli. I bianconeri hanno nel dna la mentalità vincente come dimostrato a Milano, sono una macchina concreta e, rispetto ai loro avversari, possono contare su due squadre".
Che partita sarà Juventus-Bologna? E' una sfida a senso unico?
"Ho giocato con la maglia rossoblù e speravo potesse diventare una rivelazione di questo campionato, a maggior ragione quando hai un presidente come Saputo con i mezzi giusti per poter ripetere l'impresa fatta dal Sassuolo nel 2015/2016 (qualificazione in Europa League ndr). Ho amici al Bologna e sono un po' rassegnati, come se con la salvezza acquisita fosse finito il campionato. Al 99% la sfida è già segnata, poi si gioca a Torino e la Juventus è talmente forte mentalmente che vorrà chiudere il discorso".
Sei stato all'oscuro delle polemiche sorte in Italia a seguito dell'arbitraggio di Orsato. Come vivono i calciatori tutto questo? Siete isolati oppure vi lasciate travolgere da tutto questo?
"Quando sono a sfavore le vivi con rabbia, al contrario invece non ti godi a pieno la vittoria. Da calciatore dico che fa parte del gioco, il tutto è sempre compensato. Le polemiche ci saranno sempre anche se con il Var stanno diminuendo. La mancata espulsione di Pjanic, da avversario, è difficile da digerire ma bisogna sempre stemperare gl animi altrimenti non vivi più. Anche se gli errori sono palesi. E a mio avviso dovrebbero essere le società ad esporsi, non noi calciatori che ci dobbiamo limitare a parlare del campo. Dobbiamo essere da esempio per chi ci guarda da casa".
Alcuni addetti ai lavori affermano che i calciatori del Napoli sarebbero stati condizionati da quanto visto la sera prima. Se tu fossi un giocatore azzurro, saresti stato condizionato dal risultato di Inter-Juventus?
"Da calciatore un alibi del genere non lo accetto. Siamo professionisti e scendiamo in campo sempre per vincere. Non è per quello che perdi le partite, perchè la tua mentalità ti impone di vincere. Ci dobbiamo ricordare che giochi contro un avversario ed esiste la possibilità di perdere. Bisogna saperle accettare le sconfitte".
Hai giocato per tanti anni con Andrea Barzagli. In cosa lo hai visto migliorato da quando è alla Juventus?
"Era già forte quando giocava con me, ma penso che nella Juve abbia acquisito la mentalità di vincere su tutti i fronti che mancava a Palermo e nel Wolfsburg. E' arrivato in un gruppo molto forte, la sua bravura è stata quella di creare un'alchimia molto forte con il reparto difensivo bianconero. E' riuscito a confermare le sue grandi qualità e ha trovato quella continuità che gli ha consentito nuovamente di riguadagnarsi la nazionale".
Al Milan sei stato allenato da mister Allegri. Si dice che ogni allenatore ti lasci in eredità qualcosa: a te cosa ha lasciato?
"L'ho vissuto al Milan in quell'anno non positivo per la società rossonera che poi è culminato proprio con l'esonero del tecnico. In Allegri ho visto una bravura nel gestire il gruppo, nel far star bene i giocatori, è bravo a far turn-over e a far girare i calciatori. Alla Juve, in questo, è facilitato perchè ha tanti bravi calciatori, ma riesce ugualmente a vincere mentre ad esempio il Napoli non ci riesce. E' una persona equilibrata sia nel bene che nel male, la sua qualità è quella di rimanere lucido nelle situazioni difficili".
Curiosità: sei mai stato vicino alla Juventus in carriera?
"Ho letto tante volte di questa possibilità, ma realmente solo nel 2011 fui vicino alla Juventus. All'epoca ero un giocatore del Parma, giocai proprio contro di loro qualche settimana prima e feci due assist in quella vittoria per 4-1. Parlai con il direttore Paratici, il pensiero c'era ma non si concretizzò nulla. A distanza di anni penso che forse l'esito negativo venne dato da mister Delneri, forse se ci fosse stato Guidolin in panchina le cose sarebbero potute andare diversamente. Ma questo fa parte del calcio e bisogna avere l'umiltà di accettare queste cose".
Si ringrazia Cristian Zaccardo per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.