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Antonio Barillà: "Vi racconto il mio libro e l'umiltà di Allegri. Che colpo Emre Can! Juve ancora favorita"

24.05.2018 14:30 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Antonio Barillà: "Vi racconto il mio libro e l'umiltà di Allegri. Che colpo Emre Can! Juve ancora favorita"
© foto di Edoardo Siddi - Tuttojuve.com

Mattinata a forti tinte bianconere al Circolo Sporting, dove il giornalista de La Stampa Antonio Barillà ha presentato il suo libro "Juve, una storia scritta in panchina. Da Jeno Karoli a Max Allegri". Opera con prefazione di Massimiliano Allegri e pubblicata da Absolutely Freee Editore che si può trovare online e nelle maggiori librerie e che ha avuto un enorme successo. A margine della presentazione, cui hanno partecipato anche figure come Beppe Marotta e José Altafini, abbiamo scambiato due parole con Barillà, vero protagonista della giornata. Per saperne di più sul libro, ma anche per capire la sua opinione sull'attualità.

Si è appena conclusa la bellissima presentazione. Puoi raccontarci com'è nata l'idea e se magari in corso d'opera hai intrapreso strade diverse rispetto a quelle che avevi pensato inizialmente?

"L'idea non è mia, è il suggerimento di questo editore che poi ha cercato un giornalista che fosse vicino alle vicende della Juve e con un pizzico di passione per le storie che è fondamentale per un libro così. L'idea alla fine è semplicemente originale, nel senso che la storia di questa società è stata raccontata in mille modi, ma mai partendo dalla panchina. Siamo partiti da Karoli, siamo arrivati ad Allegri, sono tantissimi allenatori che si sono succeduti, allenatori profondamente diversi tra loro e con alterna fortuna, ma tutti con lo stesso DNA vincente. Allenatori che hanno fatto parte di una storia che è la storia di una grande famiglia. È molto curioso questo cerchio, con Edoardo Agnelli, primo presidente che sceglie il primo allenatore, Karoli, con Andrea Agnelli che sceglie Massimiliano Allegri che sta dando continuità a questo ciclo di vittorie".

Massimiliano Allegri ha scritto la prefazione del suo libro. È stato sicuramente un bel gesto...

"È stato un gesto bellissimo perché io mi rendo conto di quanto è importante per un allenatore così di livello accettare questa cosa. Credo, e l'ho detto prima anche per Marotta ed è la verità, che dimostri  come dietro i personaggi ci siano delle grandi persone. L'umiltà di Massimiliano è rimasta la stessa di quando era ad Agliana e credo che sia una grande qualità, molto più importante di quelle che mostra sul campo".

Il libro è stato scritto con la stagione che scorreva, tra alti e bassi. Ti ha influenzato in qualche modo, magari pensando un po' a quello che scrivevi riguardo ad Allegri? O sei rimasto più concentrato sul racconto storico che sull'attualità?

"Sul racconto storico, perché io credo che gli allenatori vanno raccontati nella loro storia al di là degli esiti finali delle rispettive stagioni. Tra l'altro è un libro che fortunatamente è già superato, perché Allegri era terzo vincente ma ancora mancavano questi ultimi trofei, quindi spero nelle prossime ristampe di aggiornare anche Allegri".

Allegri rimarrà alla Juve, si continuerà questo ciclo vincente? C'è un restyling in atto, cosa ti aspetti dal mercato? Non solo per quanto riguarda i nomi, ma per lo stile dei colpi che arriveranno.

"Mi aspetto un ampio rinnovamento perché in troppi ruoli ci saranno sostituzioni da fare. Poi c'è la volontà di ringiovanire una squadra importante, ma che un po' va avanti con gli anni. Credo che lo faranno con la solita attenzione, il fatto che il primo colpo sia Emre Can, manca solo l'ufficialità, la dice lunga sulle qualità della Juve. Parliamo di un Nazionale tedesco a parametro zero. Senza sceicchi alle spalle la Juventus riesce a muoversi con tempestività e attenzione così da costruire e ottenere traguardi così importanti". 

Non riguarda la Juve, ma si parla sempre di allenatori. Che idea ti sei fatto di Ancelotti al Napoli? Ti ha sorpreso? Che idea ti sei fatto delle motivazioni che l'hanno spinto ad accettare questo progetto?

"Io penso che la motivazione sia stata voler vincere laddove non è semplice. Il Napoli non vince da tantissimi anni, ma è una grande squadra. Con l'esperienza di un allenatore così vincente le due cose messe insieme possono regalarci un campionato bellissimo perché secondo me la Juventus resta favorita".